Sono stati molti i giovani che hanno fatto i cosiddetti “3 giorni” a Baggio, quelli dedicati alle visite ed esami che si svolgevano all’ospedale militare, necessari per il servizio di leva obbligatoria. A Baggio dal 1931 sorge l’Ospedale militare che, come molti edifici di Milano grigi e austeri, cela un passato grandioso. In questi giorni poi il suo nome è tornato alla ribalta perché sta accogliendo dei pazienti positivi al covid-19 che devono stare in isolamento e sta ospitando un provvisorio ambulatorio destinato alle vaccinazioni antinfluenzali.
Da Foscolo ai pazienti Covid: la storia GLORIOSA dell’OSPEDALE MILITARE di Baggio
# La storia inizia all’epoca della Repubblica Cisalpina, con l’ospedale di Sant’Ambrogio: la prima Scuola di Sanità Militare
La storia dell’ospedale militare inizia all’epoca della Repubblica Cisalpina quando, presso il Monastero attiguo alla basilica di Sant’Ambrogio, sorgeva l’Ospedale di S. Ambrogio. Questo istituto fu utilizzato dal 1799 come Ospedale Militare per il ricovero di pazienti italiani e francesi. Fu il primo ospedale esclusivamente militare d’Italia e la sua amministrazione fu affidata all’Ospedale Maggiore “Ca’Granda” fino al 1803. Nel 1807 il vicerè d’Italia Eugenio di Beauharnais vi istituì all’interno una Scuola di Anatomia e due cliniche per i giovani militari in cui insegnarono anche medici e maestri insigni quali Rima, Brambilla e Pastro. Nacque così la prima Scuola di Sanità Militare.
L’Ospedale Militare di Sant’Ambrogio fu spettatore di molti eventi cruciali per Milano: il ritorno degli austriaci nel 1814 e la loro permanenza fino al 1859, le cinque giornate di Milano del 1848, l’arrivo di feriti da Magenta, del 1859 da San Martino e Solferino, dalla Guerra Coloniale e infine quelli della Grande Guerra.
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# Ospitò diversi personaggi illustri fra cui Ugo Foscolo e il futuro Papa Giovanni XXIII
Qui furono ricoverati molti personaggi famosi. Ugo Foscolo, che era ufficiale dell’Esercito Napoleonico, fu ferito due volte e curato presso l’Ospedale Militare di Sant’Ambrogio. Anche Ernest Hemingway ricevette le cure qui, come egli stesso scrisse in un romanzo autobiografico.
Uno dei più celebri ospiti dell’Ospedale Militare fu però il futuro papa Giovanni XXIII, Angelo Roncalli, che il 23 maggio 1915 venne chiamato in servizio militare con il grado di Sergente di Sanità.
# Dopo la Grande Guerra nacque la sede più innovativa e funzionale a Baggio. La sede di Sant’Ambrogio diventò l’attuale sede dell’Università Cattolica
Dopo la Grande Guerra l’Ospedale Militare di Sant’Ambrogio aveva bisogno di una sede più adeguata e funzionale. Nel 1926 quindi l’amministrazione Provinciale di Milano individuò una zona periferica in località Baggio per iniziare i lavori della nuova sede ospedaliera. Tali lavori furono terminati nel giro di cinque anni. Nel 1931 infatti avvenne l’inaugurazione della sede in stile neorinascimentale che però risultò essere modernissima per tipologia e caratteristiche per quell’epoca. Ancora oggi molti testi universitari di igiene la citano come valido esempio di edilizia ospedaliera.
In seguito all’inaugurazione della nuova sede, l’Ospedale Militare di Sant’Ambrogio cessò di esistere e lo stabile divenne l’attuale Università Cattolica.
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# Il miracolo della preghiera a suor Nicoli che guarì Giovanni Battista Colleoni
Nel 1933 un giovane, Giovanni Battista Colleoni di Calusco d’Adda, ricoverato per una grave forma di lesione nella zona lombare ad esito di tubercolosi, stava attendendo la morte poiché i sanitari, non trovando una cura efficacie, avevano deciso di inviarlo a casa a morire. Una suora della Carità ebbe l’idea di fare una novena a suor Nicoli, suora di cui si ricordava l’anniversario della morte in quel periodo. Fu messa un’immagine di suor Nicoli tra le fasce con cui le suore medicavano quotidianamente le piaghe del giovane.
Al termine della novena il giovane cominciò a stare meglio e, nel giro di una settimana si ristabilì completamente. I medici lo tennero per sicurezza in osservazione ancora qualche tempo ma continuò a stare bene. Visse fino al 75 anni. Tale evento contribuì alla beatificazione di suor Nicoli.
# Fu occupato da varie truppe durante la Seconda Guerra Mondiale e restituito nel 1946 in una condizione di grande degrado
Durante l’ultima guerra l’Ospedale fu requisito, come molti edifici milanesi, dai tedeschi prima, dalle truppe anglo-americane poi. In quel periodo fu parzialmente trasferito presso il centro Mutilati di Guerra “Principi di Piemonte” in piazza Bande Nere, dove adesso sorge il centro geriatrico “Redaelli”.
Nel 1946 fu restituito all’Esercito Italiano in una condizione di grande degrado. Furono quindi necessari lavori di ripristino e nel 1955 fu riaperto e dedicato alla memoria di Loris Annibaldi, Sottotenente medico caduto sul fronte greco e Medaglia d’oro al Valore Militare.
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GIULIA PICCININI
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