La via Mercato unisce oggi la via Ponte vetero a corso Garibaldi. Evidentemente la via prende il nome da uno scomparso mercato che qui aveva sede… già ma quale mercato, e di che epoca stiamo parlando?
Il “mercato” in oggetto era ospitato da un caratteristico edificio ottocentesco, di non grandi dimensioni, dove trovavano posto i banchi per la vendita di frutta, verdura e ortaggi. Sicuramente un ambiente chiassoso ma pittoresco.
La struttura era stata progettata dall’ing. Nazari nel 1872, nello slargo allora esistente tra la via ponte Vetero, il foro Bonaparte e l’inizio del corso di porta Comasina (poi Garibaldi).
Fu il sindaco Belinzaghi a voler riqualificare la zona: deliberò così che la via si chiamasse appunto “mercato”, e le vie laterali che conducevano al foro prendessero il nome di Arco, Erbe, Frutta e Tivoli.
Le vie Erba e Frutta erano proprio le due che costeggiavano i lati corti della costruzione del mercato ortofrutticolo.
L’edificio, pur utile e apprezzabile, non ebbe lunga vita: nei primi anni Novecento risultò in contrasto con gli sviluppi economici della zona, e venne quindi smantellato. Allo scoppio della prima guerra mondiale al suo posto già si elevava il massiccio palazzo di proprietà di una banca, palazzo che inglobò, sopprimendola, la via Frutta. Il palazzo esiste ancora oggi, leggermente modificato negli anni (via Mercato, 3).