E’ una delle spedizioni più epiche della storia dell’umanità: la conquista del Polo Nord in dirigibile di Umberto Nobile. Lo schianto del dirigibile, la tenda rossa, la cagnetta Titina e il salvataggio dei sopravvissuti sono entrati nell’immaginario popolare nazionale.
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Milano è l’unica città al mondo ad avere conquistato… il Polo Nord!
L’impresa fu fortemente voluta da Nobile dopo un procedente fallimento di una simile spedizione scientifica insieme al norvegese Amundsen (rettifica: non si trattò di una spedizione scientifica e non fu un fallimento, ma a conclusione della spedizione Amundsen non voleva condividere con Nobile il primato ottenuto, ragione per cui bisticciarono ndr). Per finanziare l’avventura, dopo il rifiuto del ministro Balbo, il Generale riuscì a ottenere fondi offerti da industriali e privati della città di Milano che si riunirono in un comitato finanziatore. In cambio chiesero l’esclusiva sui diritti giornalistici dell’impresa e la brandizzazione, come si direbbe ora, con il marchio Milano dell’impresa.
Ad esempio, la nave appoggio utilizzata per l’occasione prese il nome di città di Milano (rettifica: la nave si chiamava già così e fu solo un caso che avesse lo stesso nome della Città finanziatrice della spedizione ndr).
Il dirigibile “Italia” prese il volo il 15 aprile 1928 dall’hangar di Baggio con a bordo 16 persone più la cagnolina Titina (rettifica: erano 20, il volo con 16 persone era del 3° volo polare, che poi si schiantò sul ghiaccio ndr)
Dopo diverse tappe e soste, poco dopo la mezzanotte del 24 maggio l'”Italia” raggiunge il Polo dove furono gettati la bandiera italiana e il gonfalone della città di Milano.
Durante il volo del rientro il dirigibile perse quota e si schiantò sul ghiaccio, lasciando al suolo una parte dell’equipaggio, tra cui Nobile, ferito a una gamba. I sei uomini rimasti a bordo si ritrovarono intrappolati nel dirigibile che riprese quota scomparendo tra i ghiacci.
Per il salvataggio dei sopravvissuti che si ripararono nella “tenda rossa” si mobilitò per prima la nave appoggio “città di Milano” che chiamò in aiuto velivoli e navi di diverse nazioni nel mondo (rettifica: Russia, Norvegia, Svezia e Finlandia, diedero avvio alle spedizioni di salvataggio appena appresero la notizia che il dirigibile era disperso, la nave Città di Milano nel frattempo temporeggiava, in attesa di blandi ordini da Roma ndr).
I componenti della tenda rossa, tra cui Nobile, furono tratti in salvo. Mentre l’involucro del dirigibile con i 6 uomini ancora a bordo non fu mai ritrovato.
La Tenda Rossa è conservata presso il Museo nazionale della scienza e della tecnologia di Milano.
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