Mussolini giunge a Milano nel dicembre 1912 per assumere la direzione del quotidiano socialista “L’Avanti”. Inizialmente pernotta in una pensione di via San Damiano.
La direzione aggressiva di quello che fu soprannominato il “Paganini del giornalismo” portò bene all’Avanti che passò in poco tempo da una tiratura di dodicimila copie e oltre centomila.
Il successo spinse la sua compagna Rachele Guidi a raggiungerlo a Milano insieme alla piccola Edda e alla madre, così trovarono casa in Via Castel Morrone 18, dalle parti di Piazzale Dateo, dove “I vicini della famiglia Mussolini si distinguono per essere un uxoricida, un aspirante suicida, una medium e un uomo rovinato dal gioco“, scrivono Belotti e Margheriti in Milano Segreta.
Malgrado i buoni risultati nelle vendite, Mussolini aveva problemi di soldi e aveva difficoltà a pagare l’affitto della casa, mentre la sua linea interventista portò il Partito Socialista a togliergli la direzione del giornale e, successivamente, a espellerlo dal partito, il 24 novembre del 1914.
Appena dieci giorni prima era uscito il primo numero del “Popolo d’Italia“, nuovo quotidiano che si definiva socialista fondato da Mussolini in via Paolo da Cannobio, vicino a piazza Missori.
Gli anni di Mussolini a Milano non furono solo segnati dalle ristrettezze economiche e dalla lotta contro il partito, ma furono anche densi di avventure. Amorose. Mussolini collezionò amanti tra le ballerine dei locali che amava frequentare e soprattutto nei circoli della Milano che contava, come Leda Ravanelli e, soprattutto, Margherita Sarfatti che lo aiutò ad ottenere appoggi decisivi nel suo destino politico.
Mussolini trascorre la grande guerra in gran parte a Milano, sposa Ida Dalser che gli diede un bambino, morto poi in un manicomio. Nel dopoguerra si afferma come uomo politico e il 23 marzo 1919 in un’assemblea in Piazza San Sepolcro fonda il movimento politico dei Fasci Italiani di combattimento. Seguono anni di scontri tra socialisti e fascisti che il 3 agosto 1922 occupano Palazzo Marino. In una sera di pioggia Mussolini sale su un treno in una Stazione Centrale gremita che lo applaude al grido di “Viva l’Italia”. E’ il 29 ottobre 1922. Ha inizio la marcia su Roma.
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Fonte: Milano Segreta, Francesca Belotti-Gian Luca Margheriti, Newton Compton Editori