Quando MILANO era SOCIALISTA

Chi sono stati i più importanti sindaci di area socialista e che cosa hanno fatto per Milano?

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Roma è capitale, sede del parlamento, del governo, del presidente della repubblica e luogo dove sono prese le grandi decisioni. Eppure anche Milano, in qualità di capitale morale, ha una grande storia politica e, in particolare, c’è stato un periodo in cui è stata il centro focale della politica italiana. Un periodo molto controverso che di certo ad alcuni non piacerà ricordare, ma, nonostante tutto, vale la pena rievocare la sua storia: la storia della Milano Socialista.

Quando MILANO era SOCIALISTA

# Le origini dello spirito socialista di Milano

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Dopo la fine Seconda Guerra Mondiale, l’Italia si trova a ricostruire un Paese dilaniato, nelle città e nei paesi spariscono le figure dei podestà, di fascista memoria, e tornano le vecchie cariche, tra esse la figura del sindaco. Milano, da subito, evidenzia il suo spirito socialista con Antonio Greppi che diventa il primo cittadino con una giunta appoggiata da democristiani, comunisti, repubblicani e socialdemocratici. A lui seguono altre tre figure, Virgilio Ferrari, Gino Cassinis e Pietro Bucalossi, infine arriva Aldo Aniasi ed è proprio da lui che si può cominciare a parlare di Milano Socialista.

# Aldo Aniasi, il primo vero esponente della Milano Socialista

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Aldo Aniasi fu un partigiano che partecipò attivamente alla Seconda Guerra Mondiale. Alla fine del conflitto entrò subito a far politica appoggiando dapprima i comunisti, poi i socialdemocratici, per approdare definitivamente nel partito socialista con il quale divenne, a Milano, consigliere comunale e poi assessore. Nel 1967 venne eletto sindaco e durante il suo mandato fu un acceso sostenitore dell’alleggerimento dell’armamento della Polizia, cosa che gli attirò feroci critiche dato il periodo scosso dalle Brigate Rosse.

Particolare attenzione diede ai rioni periferici emanando quello che viene chiamato Piano Quadriennale del Verde volto a riqualificare alcuni quartieri, realizzando numerosi giardini e completando il Forlanini e Trenno. Un’operazione ambiziosa che portò Milano a diventare la seconda città più verde d’Italia. Fu completata la seconda linea metropolitana e fu adottata la tariffa oraria, che consentì finalmente ai milanesi di muoversi con un solo biglietto da un punto all’altro della città, utilizzando qualsiasi mezzo, nell’arco di tempo di un’ora.

Dotato di grande carisma e amato da cittadini, ricoprì il ruolo per un secondo mandato e, quando nel 1976 chiuse questa esperienza, venne eletto alla Camera dove rimase per cinque legislature ricoprendo diversi ruoli di prestigio.

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Nel 2012, la giunta comunale guidata da Giuliano Pisapia decise di onorare la sua memoria intitolandogli il Parco di Trenno.

# Carlo Tognoli, uno dei sindaci più amati dai cittadini e dalle forze politiche

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Carlo Tognoli fu senza ombra di dubbio uno dei sindaci più amati e apprezzati dai cittadini milanesi. Diventò sindaco durante un periodo costellato dalla violenza degli scontri politici, dal terrorismo e dalla crisi economica. Intuì che per fare il sindaco bisognava dare fiducia ai cittadini, infondergli ottimismo. L’urbanistica e la cultura furono due cavalli di battaglia che caratterizzarono i suoi due mandati. La prima con la messa in cantiere della linea 3, del passante ferroviario e con il prolungamento delle linee già preesistenti. La seconda promuovendo manifestazioni culturali, mostre, spazi teatrali, concerti.

Furono gli anni della Milano da bere, anni dove regnava ottimismo e edonismo. Furono gli anni di Bettino Craxi. Il leader socialista divenuto segretario nel 1976 e nel 1983 incaricato da Sandro Pertini di formare il nuovo governo. Milano diventò il quartier generale dei socialisti e con loro la città visse un’epoca d’oro che non sembrò conoscere ostacoli e difficoltà. Tutto era bello, tutto era alla portata di tutti e, in un’epoca così ottimista, Tognoli diventò un sindaco adorato da tutti gli ambienti politici e non.

# Sulla scia di Tognoli: Paolo Pillitteri

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Infine venne eletto Paolo Pillitteri, personaggio molto controverso, la sua candidatura e la sua elezione destano molti dubbi soprattutto dopo l’entusiasmo dilagante dell’era Tognoli. Nacque come giornalista e critico cinematografico e in politica crebbe soprattutto nell’area socialdemocratica. Dopo un’esperienza come assessore comunale, diventò sindaco appoggiato anche dalla Democrazia Cristiana, Partito Comunista e Federazione dei Verdi. Il suo mandato fu caratterizzato da un ideale proseguimento di Tognoli, mirato all’urbanistica con l’inaugurazione della linea 3 e alla cultura inaugurando circoli culturali, forum cinematografici.

Fu durante il suo mandato che il PSI arrivò a Milano al 20% di preferenze durante una consultazione elettorale. Infine, nel 1989, presso l’Ansaldo, ci fu l’ultimo congresso del Partito Socialista, evento ricordato per lo schermo triangolare progettato dall’architetto Filippo Panseca che tanto fece discutere, positivamente e negativamente, gli avversari e i sostenitori di Craxi.

Furono gli anni della Befana dei Socialisti, un evento dedicato ai bambini che si svolgeva al Teatro Carcano, dove partecipavano non solo bimbi in attesa di ricevere un regalo, ma anche personaggi dello spettacolo e del cinema che in quegli anni si erano avvicinati al garofano rosso. Quello che accadde subito dopo è storia nota.

# Il personaggio controverso di Craxi, amato ed odiato ancora oggi dopo 20 anni dalla sua morte

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Al di là di ogni giudizio sul singolo personaggio, è indubbio che la figura principale della Milano socialista fu Bettino Craxi. Il leader indiscusso dei socialisti fu una figura alquanto controversa che ancora oggi, nonostante siano trascorsi vent’anni dalla sua morte, suscita amore e odio nella stessa misura.

Al di là di ogni giudizio personale, è innegabile che Craxi fu una figura importante e fondamentale nella nostra storia repubblicana, che come tutti i grandi personaggi di quell’epoca commise errori in egual misura. Gli va riconosciuto, a parer mio, la sua abilità di statista che ha ridato dignità a un paese ancora dilaniato dal passato fascista e da una sudditanza esasperata verso gli americani: il caso Sigonella e il ruolo chiave per la pace in Medio Oriente furono casi politici significativi. Craxi tentò di riformare e modernizzare una nazione vecchia e non al passo con gli stati europei, appoggiando battaglie storiche come il divorzio e l’aborto.

E’ facile ricordare le ombre e dimenticare le luci, ma i tempi sono maturi per una riflessione più corretta e obiettiva di quel periodo ed è tempo che alla figura di Craxi venga tributato qualcosa per non dimenticare il suo passaggio e il suo contributo alla città di Milano.

Continua la lettura con: La trasformazione di MUSSOLINI a Milano: arrivato socialista, riparte fascista 

MICHELE LAROTONDA

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Michele Larotonda
Direttore de Il BARNABÓ, un blog d’informazione di attualità e cultura pop. Ha scritto e diretto cortometraggi che hanno avuto visibilità in manifestazioni specializzate a Milano,Roma e Varese. Autore del format I DUE DELLA STANGATA andato in onda su Radio 2.0. Ha scritto tre romanzi, Il Sognoscuro (Link Edizioni, 2018), Da un’altra parte (Pav Edizioni, 2020) e Tutto quello che non ti ho detto (Pav Edizioni. 2023). Sito web: www.ilbarnabo.it