A Milano in molti bevono il Campari, pochi lo conoscono davvero. Ecco alcune chicche sull’aperitivo preferito dai milanesi.
Storia e curiosità sul CAMPARI: l’APERITIVO MILANESE per eccellenza
Il nome Campari è da sempre sinonimo di aperitivo, di esperienze di gusto.
Milano ha un legame molto speciale con questo marchio e con la famiglia Campari, che ha ben saputo incarnare gli ideali della nostra città.
# I Campari non erano originari di Milano
Alla fine del 1800 Gaspare Campari si trasferì da Novara, luogo dove commerciava liquori e bevande create artigianalmente da lui, a Milano. Qui ebbe un’intuizione su cui si basò la fortuna della famiglia: stabilirsi in Galleria Vittorio Emanuele II e qui, ispirato dall’atmosfera meneghina, iniziò la produzione del “Bitter”. Successivamente Gaspare decise di spostarsi verso il Duomo.
La vera mente imprenditoriale però fu il figlio Davide. Alla morte del padre Gaspare l’attività passò infatti nelle mani della madre, Letizia Galli. Essa realizzò però ben presto che il figlio fosse molto più preparato di lei e gli passò interamente la gestione dell’azienda. Davide, nel 1915, comprendendo anticipatamente che nella Galleria Vittorio Emanuele II si sarebbe concentrata la “movida” dei nobili e intellettuali, aprì il celeberrimo “Camparino”. Il resto è storia.
# Dal Duomo di Milano a Sesto San Giovanni
Lungo quella che oggi è la direttrice principale che da Milano va verso Monza esiste la chiesa di San Giovanni. Qui nel 1800 vi era un borgo agricolo che avrebbe in seguito preso il nome di Sesto San Giovanni. Al tempo questo luogo era meta di villeggiatura per molte famiglie nobili e borghesi milanesi. L’amministrazione di Milano, valutando la posizione strategica della cittadina rispetto ai commerci che transitavano tra Cologno e Milano, decise di creare nel 1885 uno scalo ferroviario.
In seguito a questa creazione le famiglie borghesi che avevano case di villeggiatura, con il tempo, decisero di trasferire qui anche le loro attività commerciali. Anche Davide Campari, in questa prospettiva, decise quindi di spostare la produzione dell’attività di famiglia a Sesto San Giovanni.
# La creazione della cartellonistica e l’inizio della liquoristica Made in Italy
Davide Campari era, per l’epoca, una mente davvero illuminata ed ebbe infatti delle idee che contribuirono a rendere il marchio uno dei più famosi nel mondo.
Cominciamo a dire che egli andò, da ragazzo, per un periodo a Bordeaux, dove fece importanti studi. Tornato in Italia decise di applicare quanto aveva appreso e inaugurò uno stile industriale completamente nuovo: lavorò sulla comunicazione in modo innovativo. Coinvolse infatti molti importanti artisti e commissionò loro dei cartelloni che univano il messaggio pubblicitario con l’arte ma nello stesso tempo rendevano tale messaggio universale.
Il marchio Campari negli anni subì molte variazioni, seguendo le tendenze e le mode. In breve tempo infatti la storia dette ragione a Davide e la Campari colmò il vuoto commerciale che esisteva in Italia: fino a quel momento infatti l’Italia si riforniva dall’estero per il settore liquoristico.
# Villa Campari e Galleria Campari
Accanto alla fabbrica sorge la villa nobiliare dei Campari, comprata da Davide nel 1903.
Questa villa subì un importante restauro nei primi anni 2000. Tale restauro era strettamente legato al nuovo progetto urbanistico che stava nascendo nella zona di Sesto San Giovanni. Dopo lo smantellamento delle acciaierie Falck e Pirelli infatti nacque il desiderio di riqualificare la zona, ridonandole un senso di appartenenza e di valore che gli stabilimenti come quello Campari, le hanno conferito.
In quest’ottica infatti è nata la riqualificazione: la vecchia fabbrica è stata quindi rivalorizzata con la creazione di un museo, la Galleria Campari, in cui si potesse ripercorrere la storia della celebre famiglia.
La villa familiare invece è diventata un elegante ristorante, Villa Campari, che ha aperto al pubblico nel 2013.
# 6 curiosità che forse non tutti sanno…
- Nel ristorante esiste una sala denominata Depero, in omaggio a Fortunato Depero, ideatore della famosa bottiglietta di Campari Soda.
- Il ristorante Villa Campari è l’unico ristorante al mondo del marchio.
- La fabbrica Campari di Sesto San Giovanni è rimasta attiva fino al 2005.
- Sulle pareti laterali dell’edificio storico della fabbrica ci sono due bassorilievi disegnati dall’architetto Botta, ispirati a due bozzetti degli anni ’20 di Fortunato Depero.
- Ai lati della antica villa padronale Campari vi sono tredici effigi di imperatori che governarono su Roma e Bisanzio, scolpite su marmo.
- Davide Campari riposa al cimitero Monumentale, in cui è possibile vedere la celebre edicola Campari, magistrale monumento di Giannino Castiglioni, che ritrae L’ultima cena di Gesù.
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GIULIA PICCININI
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