Passeggiare nel campus universitario più prestigioso di Los Angeles è un’esperienza che può rivelarsi più familiare di quanto s’immagini.
UCLA, l’università di Los Angeles è UGUALE alla basilica di Sant’Ambrogio
# Sant’Ambroeus… ma a Los Angeles
La Basilica di S. Ambrogio, per Milano, è un simbolo di appartenenza. Il patrono a Milano è molto amato, la Basilica è conosciuta da tutti, milanesi e non, ed è punto di arrivo o di partenza delle passeggiate in città. E se vi dicessimo che è possibile fare questa esperienza anche a Los Angeles?
Le costruzioni principali del campus universitario della UCLA (University of California, Los Angeles), sono tutte ispirate alle basiliche presenti in Italia, specie quelle in stile romanico.
La facciata dell’auditorium da 1.800 posti, la Royce Hall, che a sua volta è compresa nell’edificio della Powel Library, è realizzata espressamente sul modello della Basilica di S. Ambrogio di Milano. Anzi: ne è diventata uno dei simboli più conosciuti di tutta la UCLA.
# Ispirazione e realizzazione
Gli edifici della UCLA sono stati realizzati a partire dal 1929. Gli architetti incaricati, George W. Kelham e David Allison, sono partiti dalle analogie fisiche e geografiche tra la penisola della California e l’Italia, accostando la geografia peninsulare, il clima temperato e la vicinanza con il mare, l’Oceano Pacifico anziché il Mediterraneo.
Si sono pertanto ispirati ad elementi architettonici delle basiliche romaniche italiane, tra cui proprio S. Ambrogio.
# Per differenziarsi dalle altre università si è preso come modello la basilica milanese
Un Professore ordinario di Filologia Romanza del Dipartimento Italiano alla UCLA, Edgard Tuttle, nel 2015 spiegava così le scelte di Kelham e Allison: «L’ambiente accademico della California, voleva differenziarsi il più possibile dallo stile gotico e neo-gotico inglese presente sulla East Coast, specialmente Oxford, Cambridge ed Harvard». Sant’Ambrogio è parte di una intensa contaminazione di stili, dove la facciata “ambrosiana” della Powell Library e la Royce Hall sono unite a qualche guglia e gargoyle con aggiunta di dettagli arabeggianti, in modo da rendere omaggio all’origine latina della California, comprendendo ingredienti bizantini.
A prima vista la facciata della Powell Library è di chiara derivazione lombardo-veneta. Si possono notare le arcate esterne cieche con l’affiancamento delle due torri, la muratura in mattoni con inserti di marmo bianco, i portici, la cupola interna ed elementi scultorei come i bassorilievi e i portali. Ma non finisce qui, c’è una bella carrellata di scoperte da fare: come Milano e i milanesi hanno influenzato lo spirito americano?
# Palazzo Mezzanotte e Wall Street
La cultura e le espressioni intellettuali milanesi hanno continuato ad influenzare il mondo artistico e urbano negli Stati Uniti, da quel lontano 1929.
La famosissima Fearless Girl, l’installazione della ragazzina che fiera si staglia davanti al toro, apparsa per la prima volta davanti all’imponente Stock Exchange di Wall Street, è sicuramente stata influenzata da L.O.V.E. di Alessandro Cattelan, posizionato in maniera provocante davanti al palazzo della Borsa di Milano. Sebbene inaugurate con tempi e messaggi diversi, le due sculture sono ubicate davanti ad un centro riconosciuto del potere, ne irridono in un certo senso la tracotanza e spingono i visitatori alla riflessione sul rispetto che anche l’alta finanza deve portare al livello della strada, ai cittadini. La Fearless Girl ha girato il mondo ed è stato possibile ammirarla anche a Milano, dove tutto è cominciato nel 2010.
# Il “Cenacolo” di Andy Warhol
L’artista newyorchese di origini polacche ha amato “L’ultima cena” di Leonardo, tanto quanto la amano i milanesi. Nella sua rivisitazione pop, Warhol ha proposto, con le sue 60 tavole della “The Last Supper” creata nel 1987, il meraviglioso affresco leonardesco presente in Santa Maria delle Grazie a Milano. Il Cenacolo Vinciano ha ispirato per secoli gli artisti mondiali. Esiste ad Oxford una riproduzione a grandezza naturale, di autore che non è mai stato identificato con certezza.
# La Statua del Duomo ha ispirato la Statua della Libertà
Merita una trattazione tutta particolare la Statua delle Legge Nuova, opera di Camillo Pacetti, realizzata in epoca napoleonica e collocata sul Duomo di Milano. La statua è stata di ispirazione per Frederic Auguste Bartholdi che, nel 1885, ha realizzato la Statua della Libertà di New York. Entrambe le statue reggono in alto la torcia, con la mano destra, e hanno il capo cinto da una corona a punte. La Statua della Libertà di New York protegge col braccio sinistro le tavole della legge, esattamente come la statua a destra di quella meneghina, posizionata sopra il portone centrale della Cattedrale di Milano, regge le tavole della “legge vecchia”.
# Non solo Milano, anche una statua di Arona ha portato alla Statua della Libertà
Anche un’opera monumentale dedicata a San Carlo Borromeo, che tanto ha contribuito a fare per lo spirito di Milano, è stata fonte di ispirazione per la Statua della Libertà di New York. La statua di San Carlo, detta affettuosamente San Carlone, si trova ad Arona, città natale del Borromeo ed è stata realizzata con l’importante patrocinio di Federico Borromeo, successore di San Carlo alla guida della Diocesi di Milano. Il San Carlone è alto più di 20 metri, ritratto in posizione benedicente (il mignolo supera 1,95 m) e la sua imponenza è aumentata da un poderoso piedistallo. Proprio questo piedistallo, che permette l’ingresso ad una hall e poi la salita sul San Carlone, ha ispirato il piedistallo della statua newyorchese, che permette l’ingresso dei visitatori alla gigantesca protettrice della Libertà.
Continua la lettura con: Sant’Ambrogio: La COLONNA del DIAVOLO che veniva abbracciata dagli IMPERATORI
LAURA LIONTI
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