Pochi sanno che a Milano c’è uno dei chiodi usati per crocifiggere Gesù.
Si trova all’interno del Duomo, in una teca a quarantacinque metri di altezza, sospesa al di sopra dell’altare maggiore.
Secondo la leggenda a trovarlo fu Ambrogio in persona. Un giorno il vescovo di Milano mentre passeggiava per le vie di Milano fu attirato da un fabbro che imprecava contro un pezzo di metallo che non riusciva a piegare.
Il piccolo oggetto reso incandescente dal fuoco resisteva ai colpi del martello senza deformarsi. Ambrogio chiese al fabbro di poter esaminare l’oggetto. Si trattava di un chiodo ritorto e Ambrogio divenne bianco dallo stupore: era uno dei chiodi della Crocifissione di Gesù!
Ma come era arrivato quel chiodo a Milano?
La madre dell’imperatore Costantino, Elena, durante un viaggio a Gerusalemme aveva trovato tutti e tre i chiodi della Crocifissione. Rientrata a casa li aveva donati al figlio che, per ricevere protezione in battaglia, li fece inserire nel suo elmo, nel morso del cavallo e in una briglia. Alla morte dell’imperatore dei tre chiodi si perse traccia fino al giorno in cui il chiodo adattato a morso del cavallo era riapparso nella bottega di un fabbro di Milano.
Il chiodo di Gesù non è un caso isolato per Milano. Le reliquie in possesso di Costantino finirono infatti all’imperatore Teodosio che era un grande amico di Ambrogio. All’epoca Milano era la capitale dell’Impero Romano e quando Teodosio morì nel suo palazzo milanese potrebbe aver lasciato ad Ambrogio il sacro chiodo adattato a morso di cavallo.
Una volta all’anno, il sabato precedente al 14 settembre, il chiodo viene prelevato dal soffitto del Duomo, durante la cerimonia detta della Nivola. In quell’occasione il chiodo viene preso tramite il cosiddetto “ascensore della Nivola”, portato a terra dall’arcivescovo e lasciato per quaranta ore a disposizione dell’adorazione dei fedeli.
Fonte: Le incredibili curiosità di Milano (Gian Luca Margheriti)
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