Avevano fatto notizia gli oggetti più strani e disparati ritrovati in Expo o le storie di chi sui taxi di New York è riuscito a lasciare il proprio cane o l’urna contenente le ceneri del caro estinto.
Per sapere cosa invece dimenticano più frequentemente i milanesi, abbiamo chiesto ad alcuni tassisti che cosa ritrovino più spesso a bordo dei propri veicoli tra una corsa e l’altra o a fine turno.
Forse non sarà una sorpresa sapere che telefoni e borselli restano tra le cose che più spesso ci si dimentica, a dispetto del loro carattere personale (benché tutto sommato siano state ritrovate anche delle dentiere). E se la prassi comune del buon conducente è quella di provare a restituire subito tutti questi piccoli ritrovamenti al legittimo proprietario, sul tema valigie si gioca d’anticipo ed è prassi comune per il tassista consegnarle personalmente al cliente a fine corsa.
Ma ovviamente il primo posto sul podio degli oggetti più dimenticati resta degli ombrelli: sono sempre loro, che di personale hanno evidentemente meno, i gadget di più effimera proprietà.
Decisamente più peculiare è invece quando a bordo del proprio mezzo il guidatore ritrova una confezione da sei uova e un cappello alla David Crockett, un accostamento talmente sorprendente e di cui, nonostante tutti gli sforzi possibili e immaginabili, difficilmente si riesce a trovare il nesso.
Una cosa però è certa: il passeggero che ha smarrito questi oggetti avrebbe una sua storia da raccontare, che sarebbe senz’altro ben diversa da quella di chi, forse assorto nel pensiero di una prossima proposta di matrimonio, ha posato tra i sedili dell’auto l’anello di Bulgari che portava con sé. Un dono con ogni probabilità che avrebbe reso felice qualcuno di speciale, se solo non fosse accaduto che tra il pagamento della corsa e il glorioso momento della consegna, il passeggero non si fosse scordato di controllare di avere ancora addosso con sé il regalo.
E per un oggetto che poteva essere gradito ce ne n’è uno che avrebbe potuto avere l’effetto opposto, come gli slip da donna ritrovati per caso da un tassista al termine del proprio turno, appena prima di rincasare. Certamente una circostanza difficile da giustificare agli occhi della moglie.
Sono state ritrovate buste del supermercato che hanno costretto qualcuno a fare per un giorno doppia spesa o fotocamere professionali contenenti tutte le foto di qualche turista straniero, che approfittando delle sue vacanze o del viaggio di nozze ha deciso di farsi un giro per il Belpaese.
Uno dei ricordi tuttavia più indelebili tra i tassisti intervistati riguarda, come spesso accade, quando si è posti di fronte a un miracolo in un giorno qualsiasi dell’anno. Anche su un taxi di Milano è stata infatti abbandonata una sedia a rotelle, rimasta poi mesi in un deposito nei pressi di piazzale Loreto senza che nessuno la venisse mai a reclamare. Il proprietario evidentemente, dopo una delle corse più soddisfacenti della sua vita, sarà stato molto lieto di scoprire di non averne davvero più bisogno.
E se tra telefoni, ombrelli, cappelli alla David Crockett e carrozzine ci sarà anche chi su un taxi in giro per Milano può aver creduto di perdere tempo oppure tutta la sua pazienza, l’augurio è che possa infine concludere che la città gli ha offerto comunque l’occasione di trovare molto di più di ciò che ha perso.
EMANUELE MONTIGLIO