Il male ha lasciato il segno nel cuore dei milanesi. Abbiamo chiesto ai cittadini quali fossero i fatti di cronaca che più li avessero scossi, ecco i 7 fatti principali.
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I 7 fatti di cronaca che hanno scosso di più i milanesi: da Piazza Fontana a Kabodo
# 1 L’attentato di Piazza Fontana (1969): la ferita del terrorismo
12 dicembre 1969. Nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, in Piazza Fontana, esplode una bomba. Muoiono sul colpo 17 persone mentre 88 sono i feriti. L’attentato segna l’inizio di una lunga stagione di terrorismo in Italia. i primi sospettati sono gli anarchici, ma gli autori risultano, poi, estremisti di destra guidati dai servizi segreti deviati.
Il bilancio della strage, il processo e le indagini (tra apparente incompetenza e manipolazione) turbano profondamente l’opinione pubblica e danno inizio a un periodo di profonda sfiducia nei confronti delle istituzioni e della giustizia.
#2 Pinelli e Calabresi (anni ’70): omicidio e vendetta, gli Anni di Piombo a Milano
15 dicembre 1969. Giuseppe Pinelli, anarchico sospettato di connessioni con il terrorismo, muore dopo una caduta dalla finestra della questura di Milano, mentre era sotto interrogatorio. La sua morte, avvenuta in circostanze controverse, riaccende le tensioni politiche dell’epoca.
17 maggio 1972. Il commissario Luigi Calabresi, ingiustamente sospettato di aver ucciso Pinelli e oggetto per questo sospetto di una violenta campagna di diffamazione, viene assassinato alle spalle.
I due omicidi intensificarono il clima di violenza e instabilità che negli anni di piombo già si respirava a Milano.
#3 L’Omicidio di Mary D’Amelio (1987): il mistero brutale della Bovisa
8 novembre 1987. Mary D’Amelio, studentessa diciassettenne, viene brutalmente aggredita e uccisa a sassate vicino alla fermata del treno di Bovisa. Il corpo è scoperto dal padre che lo trova in una zona deserta. L’assassino, identificato come Roberto Pirovano, è un uomo disturbato con ritardo mentale.
Dopo due anni di processo, Pirovano è dichiarato non imputabile per infermità mentale e internato in un ospedale psichiatrico. Mary D’Amelio viene ricordata attraverso solo una targa nel suo quartiere, oggi imbrattata.
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#4 Strage di Via Palestro (1993): la mafia colpisce Milano
27 luglio 1993. Milano è scossa da una serie di esplosioni violente in Via Palestro. Muoiono 5 persone, 20 rimangono ferite. L’attacco è opera della mafia siciliana, che colpisce un’area centrale e affollata della città proprio per dimostrare la capacità di seminare il terrore anche nel cuore del nord.
L’evento fu un segnale inquietante della crescente penetrazione della mafia nella vita urbana milanese e portò a all’intensificazione delle misure di sicurezza.
#5 Il Disastro di Linate (2001): il tracollo della Sicurezza Aerea italiana
8 ottobre 2001. L’aeroporto di Linate è teatro della più grave tragedia aeroportuale d’Italia. Un aereo McDonnell Douglas MD-87, in decollo, e un Cessna 680, in atterraggio, si scontrano sulla pista, a causa della nebbia. È un disastro: muoiono 118 persone.
L’inchiesta sui fatti rivelò una serie di errori umani evitabili, tra cui la mala gestione della cattiva visibilità e difetti nei sistemi di sicurezza. A partire da questo triste fatto iniziò una revisione radicale delle procedure aeroportuali di scala nazionale.
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#6 Un aereo contro il Pirellone (2002): Milano rivive l’incubo dell’11 Settembre
18 aprile 2002. Un aereo contro un grattacielo: per alcune ore Milano rivive gli spettri dell’11 Settembre americano.
Un aereo da turismo Rockwell Commander 112TC, pilotato da Luigi Fasulo, si schianta contro il 26º piano del Grattacielo Pirelli. L’incidente causa la morte del pilota e di due impiegati della Regione Lombardia e ferisce 70 persone.
L’inchiesta portò alla luce l’esatta dinamica. Dopo il decollo da Locarno e un volo apparentemente regolare, Fasulo avrebbe affrontato problemi tecnici con il carrello e confusione nelle comunicazioni, che portarono a una deviazione fatale verso l’edificio. L’inchiesta concluse che l’errore umano e la difficoltà nel gestire la situazione furono le cause principali dell’incidente. Un memoriale è stato dedicato alle vittime al piano dell’incidente.
#7 Il piccone di Kabobo (2013): Milano preda del terrore
11 maggio 2013. Adam Kabobo, noto come il “killer del piccone”, armato di un piccone, semina il terrore sulla strade di Milano, uccidendo tre persone a caso nel quartiere Niguarda: Alessandro Carolè, Ermanno Masini e Daniele Carella.
Dopo una serie di aggressioni e tentati omicidi, Kabobo è stato arrestato e condannato a 20 anni di reclusione nel 2016.
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MATTEO RESPINTI
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