Il Giappone è un bellissimo paese, ricco di storia e di fascino. Dalla lingua alla sua cucina, tanti sono gli aspetti che sempre più ci incuriosiscono e appassionano. A Milano sono innumerevoli, sebbene non sempre autentici, i ristoranti di sushi. E le mostre riguardanti il Giappone si susseguono una dopo l’altra con grande riscontro da parte dei visitatori. Dopo il grande successo di Chinatown perchè non dare a Milano anche un quartiere giapponese? Foto cover: shibuya1 – Ph. @tokyo__lover_ IG
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Dopo Chinatown Milano avrà anche Japan Town?
# Un paese molto lontano, ma anche molto familiare
Il Giappone è la patria dei manga, dei cartoni animati, del cyber punk della robotica e di tanto altro a noi molto familiare. Nella nostra città esistono diversi luoghi per approfondire la cultura giapponese e un numero sempre maggiore di milanesi ha iniziato timidamente allo studio del Katana, dell’Hiragana e dei Kanji.
Sembra strano eppure anche i giapponesi sono emigrati nel corso dei secoli. Il Giappone ha infatti alternato periodi di totale chiusura all’esterno a timidi momenti di apertura durante i quali i Nikkei (gli emigrati nipponici e i loro discendenti) hanno creato vere e proprie comunità in giro per il mondo. Certo non una migrazione paragonabile a quella meridionale o cinese, ma rilevanti nuclei si sono insediati e sviluppati dal Perù agli USA e dal Canada all’Indonesia.
# È a Milano la comunità giapponese più numerosa in Italia
Popolo notoriamente laborioso, discreto e molto educato ha creato, all’interno delle società che lo ha accolto, delle comunità caratterizzate da uno stile di vita e degli usi e costumi unici. Le comunità giapponesi più numerose in Europa si trovano a Londra, Parigi e Düsseldorf. In Italia la comunità nipponica più numerosa si trova tra Milano e provincia (poteva essere altrimenti?), tanto che esiste una scuola, fondata nel 1976, dove si seguono i programmi scolastici della madre patria e tutti gli studenti devono occuparsi a turno della pulizia di aule e corridoi. Il centro culturale giapponese è molto attivo in città, organizza diversi corsi, sia di linguistici che culturali, e diverse associazioni, dalla camera di commercio italo-giapponese alle palestre di arti marziali.
# Japan Town: perché non facciamo un quartiere dedicato al Sol Levante?
Tutto questo ci pare sufficiente affinché si crei un piccolo quartiere giapponese o almeno una via che richiami le suggestioni di Tokyo o Osaka (quest’ultima gemellata con Milano). Ricreare una piccola Shibuya o Ginza sarebbe davvero una cosa entusiasmante visto il successo del quartiere cinese di Paolo Sarpi, sempre più turistico e vivo, da tempo immemore, oramai un’autentica caratteristica di Milano. Un quartiere nipponico alla milanese sarebbe un successo planetario. Oltre che dare a Milano un tocco di internazionalità e una zona di indiscutibile pregio. Da realizzare attraverso la cooperazione attiva delle intelligenze giapponesi ospiti a Milano.
Continua la lettura con: Via PAOLO SARPI e le chicche di Chinatown: breve guida al quartiere più di tendenza nel cuore di Milano
ANDREA URBANO
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