In ufficio è arrivato il fatidico momento di segnare i giorni di chiusura nei fogli Excel. L’ansia per la ricerca della vacanza perfetta inizia a farsi sentire e il rischio di capitare in viaggi organizzati è sempre in agguato. Negli ultimi anni si è registrata una ribellione contro il turismo di massa e un moltiplicarsi di blog, app e startup dedicati ai viaggi unconventional. Con l’aiuto della tecnologia, si sono create delle vere e proprie tendenze, dei diversi profili di viaggiatori e un turismo sempre più esperienziale.
Per i “nuovi” turisti non basta più partire con valigia, guida e passaporto; ciò di cui oggi si ha bisogno è lo smartphone! Io stessa attivo tantissime app all’inizio di una vacanza, dalle ormai evergreen Google Translate e Google Maps; alle indispensabili: Citymapper e TripIt; con cui si combinano mezzi e itinerari o si custodiscono documenti di viaggio in modo ordinato. Così non si deve più cercare nelle tasche o tra le pagine di libri davanti alle code furibonde del check-in. Altra app che ormai sta sostituendo il taccuino da viaggio è Musement, tutta italiana e consigliata anche da Tim Cook (CEO di Apple). Insomma ce n’è una per ogni tipo di esigenza, per chi è alla ricerca di un turismo sostenibile, per chi vuole viaggiare in solitaria o per chi cerca l’avventura. Il trend vincente sembra essere la ricerca di esperienze autentiche, una sorta di “local mania” per vivere a contatto con gli abitanti del posto. Tra le app che verranno segnalate di seguito ce n’è anche una (sardo) milanese.
Esperienze di questo tipo implicano quasi sempre tour sul territorio e cibo! Spotted by locals, per esempio, consente di visitare molte città nel mondo, affidandosi ai consigli da parte di chi ci vive; offre informazioni fuori dall’ordinario e regolarmente aggiornate. EatWith, invece, permette di cenare a casa di chef locali in circa 165 città nel mondo, assaporando specialità del posto e condividendo la tavola con altri viaggiatori. Per chi invece vuole viversi lo spirito di una festa autoctona, può partecipare o addirittura organizzarne una con Party with a local.
Come anticipato, tra le tante app del Social travelling, se ne trova una che ha un particolare legame con ilDòmm de Milan e si chiama Guide Me Right. Un marketplace online multi-piattaforma, che a partire dal nome, mi fa venire in mente l’immagine di una stretta di mano e un #followme, alla Murad Osmann (famoso per aver girato il mondo guidato dalla sua fidanzata). Vi sarà sicuramente capitato di ospitare un amico e stilare una lista di luoghi, ristoranti, sagre, monumenti, panorami, strade da raccontare o piazze da attraversare. Il CEO e co-fondatore Luca Sini è partito proprio da un’esperienza personale del genere, quale ospitare compagni Erasmus spagnoli in Sardegna. Con l’aiuto di Pietro Pirino e Andrea Zanda ha perfezionato l’idea della pluripremiata app, studiando il funzionamento delle agenzie di viaggio online e i sistemi turistici di rating come TripAdvisor. Un’idea definita “romantica”, che ha portato a un team di dieci persone e a una community, a dir poco, attiva. I protagonisti dello scambio di attività ed esperienze socio-culturali sono i Guest o viaggiatori e i Local Friends. Attraverso la Meeting Page di GMR, i primi cercano i locals in base al luogo e al grado di “affinità sociale” mentre i secondi dispongono tempo e conoscenze del territorio, organizzando itinerari inediti e personalizzati, come farebbe un amico. A questo punto l’esperienza è creata su misura, per tutti quei viaggiatori che vogliono viversi il posto e non solo prenotarlo. La preannunciata relazione tra il capoluogo lombardo e il progetto sassarese è, in primis, legata all’ubicazione della sede operativa, ma la vera chicca è che nella città di Milano si localizza l’esperienza più venduta su GMR: Milano criminale. Una proposta di Andrea Lo Guzzo, ventiquattrenne e attore teatrale, che ha autonomamente studiato la storia della “ligèra”, malavita milanese del dopoguerra, raccontandola e creando un affascinante percorso tra le vecchie case di ringhiera.
In passato il chiedere indicazioni stradali poteva essere un modo per creare relazioni e, perché no, far scattare qualche invito; oggi le strade le troviamo tramite GPS e le persone del posto le “scegliamo” prima di incontrarle.
Qualche link utile:
www.guidemeright.com/it/cosa-fare-a/milano/milano-criminale