Milano è madre nutrice per gli universitari da tutto il mondo.
Da Emo di Friesland, convenzionalmente considerato il primo studente internazionale nella storia (viaggiò dall’Olanda ad Oxford nel 1190), al decisivo impulso dato da Napoleone nel creare il milieu adatto allo sviluppo dell’interscambio degli studenti fra le città europee, fino a “Mamma Erasmus” Sofia Corradi che ha ideato l’omonimo programma partito nel 1987, oggi il capoluogo lombardo è diventato un esempio virtuoso in questo ambito.
I paesi da cui arrivano più studenti stranieri
Il cosiddetto “Effetto Milano” ha reso possibile infatti portare qui programmi di respiro globale come IES Abroad, dedicato agli studenti provenienti da ogni parte degli Stati Uniti, un progetto attivo in tutti e cinque i continenti e che attira nella nostra città almeno 200 ragazzi a semestre, suddivisi su tutte le università.
Al di fuori dell’Europa, però, i due paesi più contribuenti nel portare goliardi a Milano sono la Cina e la Turchia.
I programmi Marco Polo e Turandot, attivi dal 2 Ottobre 2006 in tutta Italia, sono riusciti a portare oltre diecimila studenti cinesi a Milano, grazie anche alla proficua ed essenziale collaborazione dell’Istituto Confucio.
Solo l’anno scorso, gli universitari provenienti dal Celeste Impero sono stati il 4,2% del totale dei giovani stranieri giunti in città, prevalentemente stabilitisi nelle zone attorno al Politecnico della Bovisa e al primo posto nella classifica della spesa mensile per gli affitti agli studenti: in media, hanno pagato 660 euro a testa.
Per quanto riguarda la Turchia, un considerevole numero di alunni lo porta la TIME (acronimo per Top Industrial Managers Europe) Association, con particolare rilevanza data agli studi di ingegneria al Politecnico.
L’Università record per studenti stranieri
Milano è stata per quattro giorni (dal 3 al 6 Aprile 2014) capitale del progetto Erasmus. Negli ultimi 4 anni, solo alla Statale è aumentato del 35% il numero di stranieri in arrivo con Erasmus, ora il 6,3% sul totale degli studenti.
Il record spetta all’Università HUMANITAS, punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca sui tumori e le malattie immunodegenerative, che ha oltre uno studente su tre straniero, puntando ad arrivare ad averne il 43% entro la fine del 2018.
Nel complesso, al momento sono novemila gli iscritti non italiani alle università milanesi, il 5% del totale, il che ci pone ai primi posti in Europa come appeal internazionale.
Gli indiani sono il gruppo extra UE che sta crescendo più rapidamente e hanno rappresentato il 5,9% dei nuovi arrivi l’anno scorso.
In assoluto, la nazione più rappresentata è la Francia, che porta il 13,5% dei giovani studenti stranieri a Milano, mentre quelli che si trattano meglio apparentemente sono i tedeschi: la gran parte di loro, infatti, vive tra i Navigli e il centro storico, anche se mediamente spendono meno dei cinesi.
Vita da Erasmus
I luoghi e i momenti preferiti dagli studenti stranieri qui presenti sono la Pinacoteca di Brera, il Teatro alla Scala e il Duomo, l’aperitivo sui Navigli e la Fashion Week.
Tra di loro, è sempre più in voga la M-ID Card, della quale ad oggi hanno usufruito circa diecimila universitari e che prevede ingressi gratuiti in tutti i principali musei della città, agevolazioni per l’acquisto dei biglietti al Piccolo Teatro di Brera e, soprattutto, sconti e gratuità per i treni diretti nelle principali destinazioni lombarde.