Milano on air. L’onda lunga delle RADIO DI QUARTIERE

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radio di quartiere

Ascolti TantaMerda, segui ogni settimana l’OroscoPorcu e impazzisci per SUPERPOP? Allora probabilmente sei di NoLo, oppure adori andare a cercare la Milano che le testate nazionali non ti raccontano. Radio NoLo ha appena festeggiato il suo primo anno di attività e il trasferimento nella nuova sede con un Opening Party che ha attirato gente da mezza città. Se vi trovate a passare da via Oxilia e vedete persone visibilmente infervorate che chiacchierano e se la ridono dentro una vetrina, sappiate che sta facendo la radio, anzi una webradio.

 

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Un successo lungo un anno

Radio NoLo è una delle ultime radio di quartiere nate a Milano da un’iniziativa dal basso, e nello specifico da una Social Street: ovvero abitanti del quartiere che hanno preso l’abitudine di stare spesso insieme a fare colazione, condividere passioni e attività, e alla fine anche una radio. Mica pizza e fichi: tra speaker, tecnici, redattori, responsabili marketing e eventi sono circa un’ottantina di persone, che ogni giorno battono il quartiere, raccontano quello che succede in giro, commentano le notizie e si divertono un mondo. Perché alla fine è proprio questo che conta davvero, dal momento che nessuno qui ci guadagna un euro. L’unico che la radio la fa da professionista è Riccardo Poli, tra gli autori di La Zanzara e conduttore di Off Topic su Radio24, che non a caso ne è l’ideatore e il Presidente.

E quando hai un’idea forte e un gruppo compatto dietro non ci sono limiti. Radio NoLo infatti ha appena vinto il premio come migliore webradio di Milano ai Milano Storytelling Awards 2018, nato per valorizzare le realtà che hanno saputo raccontare/immaginare/promuovere Milano attraverso le storie, le azioni, l’arte, la solidarietà e lo spettacolo. L’obiettivo ora è quello di andare presto in streaming (al momento vengono prodotti solo podcast) e di trasmettere 24h ore su 24h. Non ci sono dubbi che ce la faranno, sono tipi tosti, ne so qualcosa.

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I have a stream

Ma Radio NoLo è solo una delle ultime tra le weradio comunitarie di Milano, tutti esperimenti nati dal basso che raccontano quello che succede ogni giorno nella pancia della città. Non quella delle influencer, dei parchi sponsorizzati, delle Olimpiadi e del PIL, ma le storie che in genere hanno pochissima visibilità. A metterle in rete da otto anni è Shareradio, nata nel 2010 a Baggio da un progetto di coesione sociale che ha coinvolto associazioni di quartiere, operatori sociali, attivisti e studenti: progetti, eventi, musica per offrire uno strumento di incontro e scambio soprattutto ai ragazzi che vengono definiti problematici, quelli che fanno fatica a scuola, che hanno percorsi familiari difficili alle spalle.

 

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E di storie nelle sale di registrazione di Shareradio ne sono passate tante, le redazioni diffuse si sono moltiplicate disegnando una mappa che unisce Nolo, Cimiano e Affori, le scuole, le persone con problemi di salute mentale, gli esperimenti itineranti. Da anni su Onda Diurna i RariEventi raccontano il mondo della Salute Mentale e lavorano per la lotta allo stigma. Sono quelli per intenderci che forse vi è capitato di vedere tutti vestiti di blu su un tram dell’Atm il 10 ottobre (di quest’anno o degli ultimi 7 anni), nella diretta di Attaccàti al tram (si legge così, con l’accento sulla seconda a).

 

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Al Giambellino è nata invece una Ladies Radio, un laboratorio  radiofonico tutto al femminile formato da ragazze adolescenti di origine egiziana del centro di aggregazione giovanile I.R.D.A, che cerca di raccontare il quartiere e la condizione giovanile tra realtà, percezioni e pregiudizi dei suoi abitanti. Anche qui mica pizza e fichi. Le ragazze sono state tra le finaliste del premio L’Anello debole che si svolge all’interno del Capodarco l’Altro festival, con un audio documentario che racconta, “senza veli”, la realtà milanese delle donne di seconda generazione. Presto lo sentiremo con molta probabilità sulle frequenze di Radio3, a testimonianza del fatto che le webradio di prossimità  possono produrre contenuti di qualità e di interesse generale, non necessariamente circoscritte alla zona di cui sono più diretta espressione.

 

Che il Piano Quartieri inizi da qui

Non a caso si vanno diffondendo proprio laddove esiste un progetto, un interesse, un’idea che difficilmente avrebbe facile accesso ai media più tradizionali, a ennesima riprova che il web è veramente ancora lo strumento più democratico di cui disponiamo. Sono questi ultimi anzi che spesso vanno a cercare voci e innovative al di fuori dei circuiti tradizionali. Per questo le webradio sono una grande opportunità. Lo ha capito da tempo Nicola Mogno, fondatore e anima di Shareradio, che non a caso di mestiere si occupa di media education, promuovendo progetti di sviluppo di comunità in quartieri periferici della città. Da anni con  Shareradio offre lo spazio e visibilità, stimola nuove start up, fa formazione nelle scuole, nelle associazioni, ovunque ci sia qualcosa di importante da comunicare.

 

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“C’è una ricchezza immensa a Milano, nascosta nelle pieghe e che spesso si mostra in occasioni poco note ai più – ha dichiarato in una recente intervista – E’ proprio frequentando i quartieri, conoscendone abitanti e attivisti, associazioni e centri di aggregazione, frequentando gli spazi dedicati allo sport e ai bambini che si scoprono i tesori più preziosi. La bellezza sta sotto la superficie, ben lontana da grattacieli a vetri e giardinetti con il prato inglese. Bisogna aver voglia di mescolarsi, di mettersi in discussione continuamente per godere delle proposte più invitanti in città”.

E per favore non me ne vogliate, l’ho scoperto solo dopo che anche Mogno vive all’Isola.

 

 

ROBERTA CACCIALUPI

 

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Roberta Caccialupi
Storica di formazione, “multimediale” per professione, da alcuni anni racconto sul mio blog la vita e le contraddizioni del quartiere Isola, luogo di partenza della mia famiglia in cui, dopo vario pellegrinare, sono tornata a vivere. Qui è nato e si consolida ogni giorno l’amore per la mia città.