La creatività e la capacità di inventiva italiana è da sempre riconosciuta nel mondo, i geni più grandi hanno fatto la storia del nostro Paese: Leonardo da Vinci, Galileo Galilei, Alessandro Volta, passando per Gio Ponti, Albini, Gae Aulenti fino ai designer di moda come Giorgio Armani e Valentino. Non sempre però le buone intenzioni si sposano con opere di qualità. Andiamo alla scoperta dei 10 monumenti che dovrebbero sparire dall’Italia.
10 MONUMENTI da ABBATTERE in ITALIA
#1 Monumento all’oliva taggiasca, Arma di Taggia – Liguria
L’oliva taggiasca è una delle specificità gastronomiche della Liguria e ad Arma di Taggia hanno pensato bene di omaggiarla con un monumento, al centro di una rotatoria, davanti a un distributore di benzina. Le olive sono state rappresentate da degli enormi bussolotti simili a quelli dell’estrazione dei numeri del lotto. Purtroppo oltre al pessimo risultato, essendo state realizzate in ferro battuto, la ruggine ha già fatto il suo lavoro cambiandole il colore in rosso aranciato.
#2 La lavandaia (Bologna) – Emilia Romagna
La pornolavandaia di via della Grada a Bologna è uno dei monumenti più gettonati nelle classifiche delle statue più brutte d’Italia, ritratta mentre lavora in vesti adamitiche e in posizione equivoca. Forse lo scultore voleva dar forma a una sua fantasia erotica, di certo non lascia troppo spazio all’immaginazione.
#3 Monumento a papa Giovanni Paolo II (Roma) – Lazio
La statua di Papa Giovanni Paolo II, che accoglie i viaggiatori che transitano per la stazione di Roma Termini, è sicuramente tra le opere peggio riuscite in Italia. Alta sette metri con sopra la testa squadrata e goffa di Wojtyla, opera di Oliviero Rainaldi, è stata accostata negli anni ai più svariati oggetti: un ombrello, una campana, un razzo, una garitta. Ma il soprannome più celebre è sicuramente quello del Papa-Batman.
#4 Monumento al Pisello Nano, Zollino (Lecce) – Puglia
Il pisello nano è una varietà coltivata nel nord del Salento. È stato realizzato da uno scultore locale e rappresenta la cultura enogastronomica del borgo di Zollino. I nomignoli si sprecano per questa scultura, che ha trovato pochi sostenitori anche tra gli abitanti del luogo.
#5 La Danza (Milano) – Lombardia
La scultura “Danza” di Piazzale Amendola è così brutta, che è stata soprannominata dai milanesi l’ “Incidente stradale“. Cercando in rete si fa fatica persino a trovare le foto. Per questo “vale la pena” andare a osservarla di persona.
#6 Fontana del Vino, Marsala (Trapani) – Sicilia
La Fontana del Vino a Marsala è un monumento recente che celebra la vocazione enologica della città che ha dato il nome ad uno dei vini più famosi al mondo, realizzata dal Maestro Salvatore Fiume. Per fortuna che il Marsala ha già una sua storia consolidata, altrimenti questo monumento non avrebbe fatto troppo bene alla sua reputazione.
#7 Monumento alla scarpa, Fossò (Venezia) – Veneto
In questo paese in provincia di Venezia è stato realizzato un monumento alla scarpa che avrebbe dovuto rappresentare una décolléte con il tacco, anche se sembra più lo scheletro di un dinosauro.
#8 Monumento a Enrico Mattei “pescatore” (Bolzano) – Trentino Alto Adige
La statua in bronzo dedicata ad Enrico Mattei collocata dal Comune in una rotonda nei pressi di una stazione di servizio non lontano dall’uscita di Bolzano Sud. Realizzato nel 2012 in occasione del 50° anniversario della morte del fondatore di Eni, che ritrae Mattei “impegnato in uno dei suoi hobby preferiti: la pesca”.
#9 I tonni suicidi, Molassana (Genova) – Liguria
L’installazione artistica dei pesci di metallo che fa capolino dalla rotatoria spartitraffico che sorge tra via Emilia e via Piacenza, a Molassana, avrebbe dovuto richiamare il mar ligure e la sua pesca, ma la realizzazione non è stata un granché. Nel 2019 è stata approvata una mozione per far rimuovere questa scultura, ma al momento pare resistere ancora al suo posto.
#10 La Salama da Sugo di Madonna dei Boschi (Ferrara) – Emilia Romagna
Voluto dalla Pro Loco di Madonna Boschi e realizzato in vetroresina da due maestri artigiani, Alfonso Tosi e Vittorio Cardi, la “Salama da Sugo” è senza dubbio la più grande attrazione del luogo. Rappresenta uno dei dei piatti di tipici del luogo e della provincia Ferrara. Di certo non fa venire l’appetito.
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