Per il fatto che sorge su di un’isola, il Carcere Circolare (utilizzato fino al 1965) è noto anche come “l’Alcatraz d’Italia” ed ha ospitato anche alcuni personaggi importanti della storia italiana ed europea. Vediamo dove si trova e che spettacolo offre.
Apre ai turisti l’ALCATRAZ ITALIANA
# Breve storia dell’Alcatraz italiana
Sull’isola di Santo Stefano, la più piccola delle Pontine, a 2 km da Ventotene, sorge un carcere, di costruzione borbonica e di forma circolare.
Costruito fra il 1794 ed il 1795, il Carcere circolare conta 99 celle ed era pensato per i detenuti politici, funzione che ha ricoperto anche durante il ventennio fascista.
Sorge su di un’isoletta che ha pochissimi punti di approdo (ed è disabitata ancora oggi) ed è stato anche il centro nevralgico della paradossale “Repubblica di Santo Stefano”, proclamata dai camorristi detenuti a seguito dello spostamento delle truppe locali dall’isola alla Capua assediata dai garibaldini, che durò dall’ottobre 1860 al gennaio 1861, quando un contingente della Marina del Regno di Sardegna riportò l’ordine.
# I detenuti celebri del carcere
La forma circolare del carcere risultava utile, in quanto poche guardie potevano sorvegliare i detenuti dal cortile esterno. Purtroppo, anche le bellezze dell’isola venivano ritorte contro i carcerati, che venivano lasciati al sole o all’interno delle vasche naturali, senza cibo né acqua.
Fra i detenuti “celebri” deportati a Santo Stefano ci sono stati, in epoca preunitaria, l’illuminista (e poi Senatore del Regno d’Italia) Luigi Settembrini, il feroce brigante lucano Carmine Crocco e Gaetano Bresci, l’assassino di Re Umberto I.
Durante il regime fascista, Santo Stefano ospitò anche Umberto Terracini e Sandro Pertini; il primo sarà Presidente dell’Assemblea Costituente, il secondo della Repubblica.
# Un investimento di 70 milioni di euro per rilanciare il carcere e l’Isola di Santo Stefano
La volontà di creare su Santo Stefano un’esperienza completamente diversa dalla tragica detenzione del passato cui l’isola è legata comincia a diventare realtà proprio in questi giorni; il progetto di restituire Santo Stefano alla società civile ha fatto sì che lo Stato stanziasse circa 70 milioni di euro.
Si prevede di destinare questi fondi alla costruzione di nuovi approdi, nuovi alberghi e strutture ricettive, oltre che per creare luoghi che possano ospitare iniziative culturali. Questo “doppio rilancio”, culturale ed economico è particolarmente importante, specie in epoca post-COVID.
Fonte: esquire.com
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ANTONIO ENRICO BUONOCORE
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