🛑 BOLZANO autonoma di nome e di fatto: è ROSSA ma RESTA APERTA

"La riclassificazione dell’Alto Adige come “zona rossa” è avvenuta valutando in modo inadeguato alcune delle specificità altoatesine”

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Credits: tgcom24.com

Due colori diversi per la provincia autonoma di Bolzano. Per Roma deve essere rossa: tutto chiuso. Ma Bolzano prosegue con le regole più attenuate d’Italia. Ristoranti, bar, negozi di abbigliamento e scuole rimangono aperti. Il presidente della Provincia autonoma il 15 gennaio aveva confermato con un’ordinanza le misure più blande già in vigore nel suo territorio. Cittadini e commercianti approvano la decisione.

BOLZANO autonoma di nome e di fatto: è ROSSA ma RESTA APERTA

# Tutto aperto, dai bar alle scuole. Il presidente Kompatscher aveva dichiarato: “la riclassificazione dell’Alto Adige come “zona rossa” è avvenuta valutando in modo inadeguato alcune delle specificità altoatesine”

Credits: ilfattoquotidiano.it – Presidente Trentino Alto Adige

La provincia di Bolzano ha fatto valere la sua autonomia decidendo di non recepire l’ordinanza del Ministero della Salute che l’aveva inserita in zona rossa, insieme alla Lombardia ritornata da poco arancio dopo la querelle sui dati errati e alla Sicilia su espressa richiesta del presidente Musumeci. Il presidente Arno Kompatscher durante la conferenza stampa al termine della riunione straordinaria della Giunta provinciale, aveva annunciato di voler mantenere in vigore le norme stabilite con l’ordinanza n. 1 del 2021 con queste motivazioni: I nostri esperti sulla base dei dati sull’attuale situazione epidemiologica e degli sviluppi costantemente monitorati sono giunti alla conclusione che le regole attualmente in vigore possono essere confermate come tali, e che la riclassificazione dell’Alto Adige come “zona rossa” è avvenuta valutando in modo inadeguato alcune delle specificità altoatesine”. 

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# Cittadini e commercianti concordi sull’apertura

Credits: tgcom24.com

Non sono solo i commercianti ad essere d’accordo sul fatto di mantenere tutte le attività aperte, pur con le dovute precauzioni: Tenere tutto aperto magari aumentando le misure di sicurezza“. Anche i cittadini ritengono vitale lasciare più libertà per poter aiutare bar, ristoranti “per sostenere una categoria che è stata dimenticata” e negozi di abbigliamento che più di tutti sono stati colpiti dalla crisi economica dovuta alla pandemia. Le scuole, già con la modalità in presenza dal 7 gennaio, continueranno ad accogliere gli studenti per il regolare svolgimento delle lezioni. 

Fonti: Tgcom24, Tecnica della scuola

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# Non è la prima volta che Bolzano fa valere la sua autonomia

Credits: lonelyplanet.com Bolzano

Già a inizio della pandemia il presidente della provincia di Bolzano si era fatto sentire con il  Governo, chiedendo la sospensione del contributo della Provincia autonoma al risanamento del disavanzo statale, ovvero di 476 milioni di euro annui per sopperire il mancato gettito fiscale a causa dell’emergenza coronavirus. “Come Provincia autonoma dobbiamo comunque finanziare i servizi essenziali a nostro carico, come la sanità, la scuola e le strade“.

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Il peso politico di questo territorio è dettato dal suo status di provincia autonoma che le consente la più ampia libertà gestionale e finanziaria prevista dalla Costituzione Italiana. Questo significa che il 90% delle tasse e delle imposte restano sul territorio provinciale, mentre solo il residuo 10% viene trasferito a Roma, un vantaggio enorme per l’economia locale che infatti registra il tasso di disoccupazione più basso d’Italia con il 3,1%. Il “modello Bolzano” è il più simile all’idea che sta alla base del progetto di Milano Città Stato e se anche Milano avesse avuto tale grado di autonomia il sindaco o governatore metropolitano avrebbe potuto emettere la medesima ordinanza per adottare le misure meno restrittive visto l’andamento dell’epidemia in città.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.