Candidata italiana per la lista Unesco 2022 è anche conosciuta come la “città che muore”. Sarà l’occasione giusta per rinascere?
CIVITA di BAGNOREGIO: la “città che muore” cerca di rinascere
# Bagnoregio: candidata per la lista Unesco 2022
Questa è proprio una di quelle situazioni in cui si dice “meglio tardi che mai”. Finalmente la Regione Lazio e il Comune di Civita di Bagnoregio, in collaborazione con il ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, hanno deciso di candidare la cittadina per la lista più ambita: i Patrimoni dell’umanità. L’esito dal Comitato Unesco arriverà nel 2022, nel frattempo scopriamo tutti i motivi per cui Bagnoregio è un grande tesoro nonostante le sue piccole dimensioni.
# Una città precaria: una “città che muore”?
Al confine tra Lazio e Umbria, Civita di Bagnoregio è la regina della Valle dei Calanchi. Il borgo, che si trova arroccato su una collina, è raggiungibile solo percorrendo un ponte di 200 metri che porta all’entrata del centro storico. Le fondamenta della collina su cui sorge sono molto precarie, fatte prevalentemente di argilla, si sgretolano lentamente di 7 centimetri ogni anno. Questa precarietà ha fatto sì che il paese si disabitasse e che prendesse il soprannome di “città che muore”.
# Una nuova rinascita per l’antico borgo
Da anni però il borgo sta vivendo una rinascita: abitazioni sono state ristrutturate, i visitatori sono aumentati e la bellezza del borgo ha ispirato artisti da ogni parte del mondo. L’esempio più iconico della sua fama internazionale è l’anime giapponese “La città incantata” dello sceneggiatore Hayao Miyazaki, che si fece ispirare da Bagnoregio per disegnare i fantastici panorami con cui fece sognare intere generazioni. Per tutelare la cittadina, già nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”, il Comune ha deciso di far pagare l’ingresso con una cifra simbolica che però intende trasmettere la necessità di un’urgente azione concreta.
# Origini antichissime
Anticamente conosciuto con il nome di Bagnorea. Il nome deriva da Balneum Regis, in riferimento alla presenza di acque termali. Ma le origini del borgo sono antichissime, risalgono infatti ai tempi dell’Impero Romano e tutt’oggi sono conservati dei cunicoli sotterranei che vengono identificati da alcuni come “fanum Voltumnae”, il famoso santuario degli Etruschi.
Se da anni Bagnoregio continua ad allenarsi, saltando continuamente dal trampolino della ripartenza, questa candidatura potrebbe rappresentare il tuffo perfetto non solo per la cittadina ma anche per tutto il Paese.
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ROSITA GIULIANO
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