CONTAGI record in CAMPANIA: De Luca, e ora come la mettiamo?

Tasso di crescita dei contagi in Campania al 2,4%, mentre in Lombardia è allo 0,2%. Quando Milano era nella morsa del Covid il governatore della Campania ha minacciato o applicato misure come il blocco dei treni e la quarantena obbligatoria per chi arrivava dal Nord o di prolungare il lockdown nella regione più colpita. Insieme a minacce e parole di scherno. Ora, a parti inverse, cosa succederebbe se lo ripagassimo della stessa moneta?

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credit: repubblica.it

Da qualche giorno la Campania risulta la regione con la più alta crescita dei contagi. Gli ultimi dati (bollettino 9 settembre) sono: Campania +203 nuovi contagi con un tasso di crescita del 2,4%, il più alto delle regioni italiane. Insieme alla Basilicata è l’unico tasso di crescita superiore al 2%. E la Lombardia? Ha insieme all’Abruzzo il tasso di crescita più basso: lo 0,2%

La Campania rappresenta oggi una regione focolaio, la più preoccupante per la diffusione del Covid, mentre la Lombardia finalmente sembra essere diventata uno dei luoghi più sicuri, forse non solo in Italia. A questo punto come si deve comportare per cautelare i suoi cittadini? Potrebbe prendere esperienza da quello che ha fatto o che minacciava di fare il governatore della Campania. Ad esempio applicando per settimane la quarantena obbligatoria o bloccando i treni che arrivano dalla Campania.

Ricordiamo quale era la sua posizione nei confronti di Milano quando la nostra città era l’epicentro della pandemia in Italia. 

Contagi record in CAMPANIA: De Luca, e ora come la mettiamo?

De Luca chiama Conte: “Il governo blocchi i rientri dei lavoratori dal Nord”

22 marzo. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca, informa una nota ufficiale, “ha avuto questa mattina un colloquio con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al quale è stata sollecitata l’adozione di misure drastiche per bloccare il prevedibile flusso di cittadini di ritorno al Sud e in Campania per la chiusura di attività produttive. Il premier Conte ha rassicurato De Luca: il governo sta affrontando questa problematica per le decisioni di merito”.

Coronavirus, De Luca avverte il Nord: «No al rompete le righe o bloccheremo i treni dal Nord»

19 aprile. iI presidente della Campania Vincenzo De Luca al Corriere della sera torna ad avvertire governatori delle regioni del Nord che sperano di allentare il lockdown per l’emergenza Coronavirus. Aprire ora per poi provare a rimediare sarebbe impossibile, dice De Luca, e soprattutto rischioso: «Dovremmo chiudere tutto di nuovo. Ma dopo un mese e mezzo di quarantena, un’altra stagione come questa il Paese non la reggerebbe». 

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Coronavirus, De Luca “blinda” la Campania dal 4 maggio per chi torna dal Nord. Schedati tutti quelli che arrivano in Regione

4 maggio. Ordinanza del presidente della Regione. Comunicazione dell’arrivo all’Asl competente e al Comune, isolamento domiciliare per 14 giorni, divieto di spostamenti o viaggi, tamponi nelle stazioni e misurazione della temperatura. Queste le misure che dovrà osservare chi, dal 4 maggio, farà ingresso in Campania salvo spostamenti da e per il luogo di lavoro. I concessionari di Ferrovie, aerei, autostrade dovranno segnalare i nomi di chi viaggia e consegnarli alle forze dell’ordine e all’Unità di crisi della Campania. Lo prevede un’ordinanza del presidente della Regione Vincenzo De Luca, con validità fino al 10 maggio, che verrà poi prolungata per altre settimane. 

Leggi anche: 🔴 Al Sud che vieta l’ingresso ai lombardi risponde la ROMAGNA: “Noi non chiuderemo mai a chi ha reso grande il nostro turismo”

De Luca denigra Milano: “Zingaretti è andato a Milano e, siccome Dio c’è, si è preso il Covid”

16 luglio. In un’intervista rilasciata a Bruno Vespa alla due giorni di Alis a Sorrento, tra il serio e il faceto aveva preso di mira il segretario del PD: “Zingaretti è andato a Milano a fare i brindisi e, siccome Dio c’è, si è preso il Covid“. E poi aveva ironizzato: “In Italia la riapertura dei manicomi è la riforma più urgente”.

Altro attacco di De Luca: “Milano non si ferma… Poi si sono fermati a contare i morti”

22 luglio. Durante una visita all’ospedale di Sapri il governatore della Campania è tornato sulla pandemia da Coronavirus e ha elogiato la strategia della sua regione contrapposta a quella di altri territori:”Quando noi chiudevamo altrove si facevano iniziative pubbliche: Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma. Poi si sono fermati a contare migliaia di morti. Migliaia non centinaia”.

Il governatore non si è fermato qui e ha continuato senza freni: “Solo nella provincia di Bergamo hanno avuto 2.000 morti nelle residenze per anziani, in tutta la Campania 14. Se Codogno fosse stata in Campania non avremmo potuto aprire la bocca per altri 200 anni. A Milano discutono ancora se la zona rossa doveva farla il Governo o la Regione, noi intanto abbiamo chiuso e abbiamo salvato la vita di centinaia di persone. Qui in Campania abbiamo ospedali di assoluta eccellenza. Non c’e’ bisogno di andare a Milano, Bologna, Verona o Pavia“.

E pensare che il governatore della Campania, aveva azzardato una strategia per contenere i contagi in Regione: quella di non fare i tamponi. 

La lotta al Covid alla DE LUCA, il “giustiziere” di Milano: basta non fare TAMPONI e il VIRUS non c’è più

24 luglio. Il Corriere della Sera scopre il “segreto” dell’eccellenza campana: è la Regione che fa meno tamponi di tutti: la regione Campania si assesta in ultima posizione per numero di tamponi diagnostici ogni 100.000 abitanti“. La media nazionale è infatti di 570 tamponi effettuati per ogni 100.000 abitanti mentre nella terra amministrata da De Luca ne sono stati prelevati e comunicati soltanto 217.

E, ora come la mettiamo? Ma Milano è diversa: tenderemo sempre la mano a chi è in difficoltà

Blocco dei treni, quarantena obbligatoria per chi arriva dalla Campania o richiesta al Governo perchè imponga il lockdown alla regione di De Luca? Se dovessimo applicare lo stesso metro del governatore della Campania queste dovrebbero essere le iniziative da adottare in Lombardia e nelle altre regioni del Nord. 

Ma questo modo di agire con chi è nel momento del bisogno non è nella nostra mentalità. Anzi. Milano e la Lombardia saranno sempre pronte ad accogliere a braccia aperte chi arriva dalla Campania o da altre regioni in difficoltà e a tendere la mano con generosità per dare loro tutto ciò che occorre per uscire dalla crisi. Questa è la nostra natura anche se Milano e la Lombardia perdonano, ma non dimenticano. 

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