In Svizzera la ferrovia porta praticamente ovunque, fino a oltre i 3.000 metri. Perché non immaginare qualcosa di simile anche in Italia, almeno per le località più rinomate? Ad esempio, una ferrovia che da Aosta raggiunge le pendici del Monte Bianco, che permetterebbe a molti di raggiungere gli impianti sciistici valdostani con i mezzi pubblici. In realtà esiste già. Ma dal 2015 è chiusa: e pensare che potrebbe essere una delle linee più importanti del paese. Vediamo la sua storia e il tracciato.
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Da Milano a Courmayeur in treno: in futuro sarà possibile? La linea esiste già!
# Una storia ferma ad Ivrea
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Prima di parlare di questo tratto delle linee ferroviarie italiane, dobbiamo parlare della linea Chivasso-Ivrea-Aosta: anch’essa è attualmente chiusa, in quanto si stanno svolgendo i lavori di elettrificazione sostenuti dai fondi del PNRR. Per cui attualmente non è possibile raggiungere Aosta con il treno, ma una volta completati i lavori (teoricamente entro il 2026), sarà possibile raggiungere Aosta, potenzialmente da Milano senza dover cambiare mezzo.
Una volta arrivati alla stazione di Aosta si può prendere la funivia per Pila e da qui raggiungere il comprensorio sciistico valdostano, con una soluzione tutto in uno. Il sistema di funivie di Pila è in espansione ed entro l’estate dovrebbe garantire di raggiungere Stella del Couis a 2700 metri in soli 30 minuti da Aosta. Ma si potrebbe puntare a qualcosa di meglio?
# La linea Aosta-Pré-Saint-Didier costruita per sfruttare le miniere di carbone
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Lungo l’alta valle scorre un binario che da Aosta raggiunge Pré-Saint-Didier un piccolo comune poco fuori da Courmayeur. La linea venne costruita per sfruttare le miniere di carbone di La Thuile. Il progetto inziale prevedeva una ferrovia più breve, fino a Morgex e da qui prima una teleferica fino ad Arpy e poi un nuovo tratto ferroviario fino a La Thuile.
La politica intervenne modificando il progetto originale, riuscendo ad ottenere che la linea fosse prolungata da Morgex a Pré-Saint-Didier e che rispettasse le caratteristiche tipiche di una ferrovia tradizionale, in termini di scartamento e percorso, in modo tale da consentire l’utilizzo con treni passeggeri.
La linea divenne molto importante tanto da essere tra le prime linee elettrificate nel paese, proprio per la necessità di trasportare carbone in maniera molto efficiente, sfruttando soprattutto l’energia idroelettrica prodotta in zona.
Con la chiusura della miniera di La Thuile nel 1961 e la contemporanea chiusura della linea ferroviaria mineraria e della teleferica, il tratto tra Aosta e Pré-Saint-Didier ha perso di importanza commerciale diventando una linea per lo più a carattere turistico.
# Una lenta agonia
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Nel 1968 la linea venne de-elettrificata a causa della mancata manutenzione dei servizi di distribuzione elettrica per sfruttare poi una motorizzazione a diesel come per la tratta da Aosta a Ivrea.
Nel 2015, RFI sospesa il traffico per 6 mesi per la necessità di effettuare interventi di manutenzione straordinaria, ma la contemporanea necessità di interventi sulla linea Aosta-Chivasso, spinse la Regione a finanziare solamente gli interventi in bassa valle, sospendendo definitivamente la linea.
Nel 2018 si provò a cambiare la situazione proponendo il prolungamento fino a Courmayeur, che avrebbe garantito l’interscambio con gli impianti sciistici, creando una linea a forte carattere turistico. Da allora si sono susseguiti studi e test ma senza avere conoscenze certe sul futuro della linea, che speriamo venga riattivata a pieno e possa consentire ai cittadini di raggiungere Courmayeur direttamente da Aosta, da Torino e da Milano.
# Il progetto mai realizzato
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Venne anche progettata un’estensione della linea ferroviaria, sotto il Colle del Piccolo San Bernardo, che avrebbe permesso ai treni di raggiungere Bourg-Saint-Maurice in Francia. Probabilmente, se fosse stato sviluppato questo collegamento, staremmo parlando di una storia completamente diversa, in quanto la linea ferroviaria sarebbe tra le più importanti per il nostro Paese in quanto sarebbe una delle porte tra l’Italia e l’Europa.
# Un futuro diverso
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Qualora invece si decidesse di non riattivare la linea si potrebbe riqualificare il percorso ferroviario, convertendolo in un percorso ciclo-pedonale che possa collegarsi direttamente con la rete ciclabile di Aosta, creando un’infrastruttura utile al trasporto dei cittadini ma anche un’attrazione per i turisti.
Continua la lettura con: I 3 problemi della rete ferroviaria italiana
SAMUELE GALBIATI
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