Funivia Alagna-Zermatt: il progetto di unire 500 km di piste in un comprensorio unico al mondo (aperto 12 mesi l’anno). A due ore da Milano

Un comprensorio da record a due ore da Milano. Il progetto da sogno e gli ostacoli da superare

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Gli amanti della neve e delle piste potrebbero presto vedere concretizzarsi un progetto che sembra uscito da un sogno: una nuova infrastruttura pronta a rivoluzionare il mondo dello sci alpino. Se approvata, questa funivia metterebbe in collegamento il comprensorio del Cervino-Matterhorn con quello del Monte Rosa, creando un legame senza precedenti tra il Sud e il Nord delle Alpi. Il progetto e gli ostacoli all’orizzonte.

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Funivia Alagna-Zermatt: il progetto di unire 500 km di piste in un comprensorio unico al mondo (aperto 12 mesi l’anno). A due ore da Milano

# Un sogno alpino a due ore da Milano: il comprensorio da record 

Credits PublicDomainPictures-pixabay – Cervino

Nel dicembre 2022 è stato consegnato lo studio di fattibilità da parte della Monterosa Spa, e da un comitato promotore composto da diverse categorie economiche, all’assessorato allo sviluppo economico e trasporti della Valle d’Aosta. Il documento è stato realizzato dallo Studio tecnico Montecno di Bolzano per un costo pari a 403.000 euro. L’ambizione? Creare uno dei più vasti comprensori sciistici al mondo, a soli 120 minuti d’auto da Milano. Cinque vallate intrecciate, 38 vette che sfiorano i 4.000 metri e un totale di 490 chilometri di piste che si snodano tra Italia e Svizzera. 

# Il cuore pulsante: la funivia Alagna-Zermatt

Credits lastampa – Progetto funivia Alagna-Zermatt

Il pezzo forte? La funivia Alagna-Zermatt. Questo collegamento unirebbe il comprensorio del Cervino-Matterhorn con quello del Monte Rosa, tracciando un legame storico tra il sud e il nord delle Alpi. Le valli coinvolte sarebbero Valtournenche, Val d’Ayas, Gressoney, Alagna e Zermatt. I comprensori interessati: Zermatt in Svizzera, Cervinia-Valtournenche, Champoluc, Gressoney e Alagna.

In soli 30 minuti, ci si sposterebbe dal Cervino Ski Paradise al Monterosa Ski. Tuttavia, secondo l’associazione “Ripartire dalle Cime Bianche”, non sarebbe un vero comprensorio “sci ai piedi”: il Vallone delle Cime Bianche non è sciabile e i tempi sugli impianti renderebbero poco attraente l’itinerario per gli sciatori in arrivo da Zermatt e Cervinia.

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# «In città le metropolitane, in montagna le funivie»

Credits: Mattern Horn Race

Oltre lo sci, la visione è quella di un turismo alpino destagionalizzato. L’estate potrebbe portare nuove opportunità, anche se il collegamento Gressoney/Ayas rimane incompleto e legato a sentieri e percorsi per mountain bike come spiega sempre l’associazione. Il sindaco di Alagna, Roberto Veggi, è chiaro: “L’impianto non è pensato solo per lo sci. Vuole collegare più vallate alpine e unire due comprensori già esistenti. In città costruiscono le metropolitane per spostarsi più velocemente, in montagna le funivie.” Si tratterebbe due tratte, per una lunghezza complessiva di 8 km, con ogni cabina in grado di trasportare 26 persone.

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# Un impianto removibile, ma la valle rientra in un’area protetta

Maps – Vallone delle Cime Bianche

L’impianto, secondo i promotori, sarebbe removibile e non comporterebbe nuove piste da sci nel vallone, lasciando spazio al freeride. La pensa diversamente l’associazione “Ripartire dalle Cime Bianche” che ha specificato come il Vallone delle Cime Bianche, salvo rare eccezioni per lo scialpinismo, non è l’ideale per il freeride. Inoltre il versante di Courtod è soggetto a valanghe quasi tutto l’anno e la Comba di Aventine presenta ostacoli naturali che rendono difficoltoso lo sci in discesa. A questo si aggiunge il fatto che la valle rientra in un’area protetta che stabilisce che non sia possibile costruirvi nuovi impianti di risalita o piste da sci.

# Tempi e costi per realizzare l’opera

Al netto delle problematiche da affrontare, il dossier deve passare la valutazione della Regione Valle d’Aosta per poi procedere all’avvio degli studi economici e ambientali. Le amministrazioni comunali interessate si sono dichiarate favorevoli, mentre una collaborazione tra Cervino spa e Monterosa spa, a partecipazione pubblica prevalente, potrebbe finanziare un quinto dell’investimento. Ma a quanto ammonterebbe? Si parla di una cifra che oscillerebbe tra gli 80 e i 122 milioni di euro in base alla scelta del tracciato. In caso di di via libera al progetto servirebbe poi un anno per la progettazione definitiva e due estati per completare i lavori di un’opera che trasformerebbe in modo radicale il volto del turismo alpino tra Italia e Svizzera.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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