I 7 mostri più spaventosi d’Italia (uno è di Milano)

Questi sono i 7 tra i mostri più caratteristici del folklore italiano

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L’Italia è un Paese ricco di storia, arte e tradizioni, ma è anche una terra dove il folklore popolare è intriso di storie di mostri e creature spaventose. Tra leggende antiche e racconti tramandati oralmente, questi sono i 7 mostri più terrificanti del Belpaese.

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I 7 mostri più spaventosi d’Italia (uno è di Milano)

#1 Le seducenti Anguane del Trentino-Alto Adige e Veneto

Le Anguane sono creature acquatiche della tradizione alpina, simili a ninfe o sirene, ma con un lato oscuro. Appaiono come donne bellissime con lunghi capelli bagnati, ma possono trasformarsi in esseri mostruosi con zampe di capra o serpente.

Secondo le leggende, vivono nei torrenti, nelle grotte e vicino alle sorgenti, attirando gli uomini con il loro canto melodioso per poi farli scomparire nell’acqua. Alcuni racconti le descrivono anche come spiriti legati alla fertilità e alla natura. La loro ambiguità tra bellezza e pericolo le rende creature particolarmente temute.

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#2 La Spettrale Borda dell’Emilia-Romagna

La Borda è una figura spettrale che appartiene al folklore dell’Emilia-Romagna. Si dice che sia un’anima dannata, condannata a vagare per le campagne durante le notti nebbiose. La sua figura è descritta come una donna avvolta in un mantello nero, con un viso deformato e occhi luminosi.

La Borda terrorizza i viandanti smarriti, emettendo urla strazianti e provocando confusione e smarrimento. In alcune versioni della leggenda, è associata alle streghe o alle donne che hanno commesso peccati gravi in vita. La sua presenza è spesso vista come un monito per chi si avventura fuori dai sentieri.

#3 Il Gigantesco Polpo di Tellaro della Liguria

Il Polpo di Tellaro è una leggenda marina che affonda le sue radici nel piccolo borgo di Tellaro, affacciato sul Mar Ligure. Si narra che un enorme polpo abbia salvato il villaggio da un attacco dei pirati. Quando i nemici cercarono di avvicinarsi, il polpo, avvolgendo le campane della chiesa con i suoi tentacoli, suonò un allarme che svegliò gli abitanti, permettendo loro di difendersi.

Sebbene il polpo sia considerato un salvatore più che un mostro malvagio, la sua imponente figura e il mistero che lo circonda lo rendono una creatura affascinante e inquietante.

#4 Il Sagace Badalischio della Toscana

Il Badalischio è il drago della tradizione toscana, noto per la sua astuzia e capacità sorprendete di parlare. Si racconta che abiti nelle foreste della Valle Tiberina e che abbia un aspetto spaventoso, con squame scintillanti e occhi penetranti.

Il Badalischio non è solo una creatura malvagia: secondo la leggenda, può essere catturato e costretto a rivelare segreti o fare profezie. Nella cultura popolare, viene spesso associato a feste e celebrazioni, dove viene rappresentato come una figura simbolica. La sua dualità tra pericolo e saggezza lo rende uno dei mostri più affascinanti d’Italia.

#5 Il Terrificante Giosalpino della Valle d’Aosta

Il Giosalpino è il mostro delle Alpi valdostane, descritto come un enorme felino con caratteristiche sovrannaturali. Secondo la tradizione, si nasconde nei boschi e nelle montagne, attaccando chiunque osi avventurarsi nel suo territorio.

La sua forza e velocità lo rendono invincibile, mentre il suo ruggito è capace di far tremare gli alberi. Alcuni racconti lo descrivono come un guardiano della natura, che punisce chi danneggia l’ambiente. Sebbene la sua esistenza non sia mai stata provata, i racconti sul Giosalpino sono ancora vivi tra gli abitanti delle valli alpine.

#6 Il Drago Avvelenatore di Atessa, Abruzzo

Il Drago di Atessa è una delle creature più temute dell’Abruzzo. Secondo la leggenda, il drago viveva in una grotta vicino al paese e terrorizzava la popolazione, uccidendo il bestiame e avvelenando l’acqua con il suo respiro tossico.

La svolta arrivò quando un coraggioso abitante decise di affrontare il mostro, riuscendo a ucciderlo. In seguito a questo evento, le due città di Ate e Tixa si unirono, formando l’odierna Atessa. Ancora oggi, la leggenda del drago viene ricordata con celebrazioni locali e rimane un simbolo della lotta contro il male.

#7 Il Tarantasio: Il Drago di Milano e del Lago Gerundo

Secondo la leggenda, il Tarantasio era un gigantesco drago che infestava il Lago Gerundo, un bacino paludoso che un tempo si trovava tra Milano e Cremona. Si dice che il mostro sputasse veleno e fosse responsabile delle epidemie della zona. Alcune versioni lo descrivono come una creatura con il corpo di serpente e la testa di drago, mentre altre lo paragonano a un enorme coccodrillo.

Il Tarantasio è particolarmente legato alla famiglia Visconti: il loro stemma, infatti, rappresenta un biscione che ingoia un uomo, probabilmente un riferimento a questo drago. Sulla facciata del Duomo, nel bassorilievo a destra del portone centrale, è scolpito un curioso animale con collo allungato, zampe palmate e testa rotonda, sembra che si tratti proprio del Tarantasio. La scultura, realizzata dopo la presunta morte del mostro nel 1299, ha una funzione scaramantica per proteggere la città.

La figura del Tarantasio ha anche ispirato il simbolo del cane a sei zampe dell’Eni. Luigi Broggini, creatore del logo, volle omaggiare la leggenda del drago e il gas metano scoperto nei luoghi dell’antico Lago Gerundo, ricollegando le “vampate di fuoco” del mostro alle risorse energetiche trovate nell’area. Oggi il lago Gerundo non esiste più, e la leggenda del Tarantasio non è tramandata come dovrebbe, eppure questo mostro vive nei racconti di alcuni milanesi.

Continua la lettura con: Dalla fontana delle tette al parco dei mostri: 10 COSE STRANE che abbiamo solo in Italia

MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.