Se è vero che l’Italia è il paese delle meraviglie storiche, architettoniche e culturali, non possiamo non ricordare che il nostro paese è composto per buona parte da confini marittimi. Che non ci regalano solo località turistiche amate e apprezzate da turisti italiani e non, ma anche dei tesori sommersi di cui pochi sono a conoscenza. L’Italia è infatti un paese che vanta un’importante presenza di relitti subacquei. Pronti per scoprirli? Allora preparate maschera e bombole d’ossigeno.
I RELITTI nei mari d’Italia
# I relitti nei mari d’Italia in Sicilia
Secondo una stima dell’UNESCO, vi sono oltre tre milioni di relitti navali disseminati sui fondali di tutto il mondo. Nei nostri mari possiamo partire con orgoglio da una delle regioni più rappresentative del Belpaese: la Sicilia. Al largo di Messina, infatti, si trova il relitto della motonave italiana Valfiorita: si tratta di una testimonianza storica molto importante della Seconda Guerra Mondiale e si trova a una profondità di circa 60 metri. L’8 luglio 1943 la nave fu colpita a prua da un siluro lanciato dal sommergibile HMS Ultor della marina britannica sulle coste non lontano da Messina e affondò rapidamente quando si staccò il troncone di prua (più o meno ciò che secondo le inchieste successe al Titanic). La Valfiorita è uno dei più affascinanti relitti storici al largo delle coste italiane e di tutto il Mediterraneo. Sempre in Sicilia rivestono una grande importanza anche i relitti al largo delle Isole Egadi.
# I relitti della Seconda Guerra Mondiale in Liguria
Un’altra testimonianza storica importante della Seconda Guerra Mondiale è il relitto della Bettolina di Cervo: si tratta di un cargo armato (bettolina) tedesco affondato al largo di Capo Cervo, tra Andora e San Bartolomeo al mare (Imperia) dopo essere anch’esso stato silurato nell’autunno del 1943 da un sommergibile inglese. Largo 9 metri e lungo 70, il cargo si trova in assetto di navigazione su un fondale di sabbia e fango a 47 metri di profondità. Il relitto è ancora essenzialmente integro a parte il crollo della base circolare tra le due stive che supportavano la mitragliera. L’elica si trova sul fondale, nascosta dal timone in asse, mentre il ponte a prua è in parte coperto da un grosso verricello orizzontale. Invece a poppa si trova l’officina e la sala macchine che ospita due argani e al centro il motore.
# Le due navi romane trovate all’Isola d’Elba
Tra i relitti storici al largo delle coste italiane rivestono una grande importanza i siti archeologici. Per esempio, i cosiddetti relitti di Sant’Andrea sono due navi romane che si trovano a Marciana, lungo la costa nord-occidentale dell’Elba, proprio vicino al Capo di Sant’Andrea. Le due navi furono catalogate come Relitto A e Relitto B: il primo è stato scoperto casualmente il 26 luglio 1958 durante i Campionati nazionali di Pesca Subacquea, a soli 10 metri di profondità. Ciò ha favorito notevolmente lo scavo dei reperti, che è stato effettuato dal 30 maggio 1959 usando per la prima volta una sorbona da 250 mm, cioè un tubo aspiratore sottomarino.
Nella nave, lunga 8 metri, era ancora presente parte del carico, composto da anfore vinarie risalenti al 50 circa a.C., di cui alcune segnate con la lettera R e chiuse con sigilli. In più erano presenti anche oggetti di dotazione all’equipaggio, come un secchio in bronzo e una macina in pietra lavica. Il Relitto B si trova invece a una profondità di 45 metri ed è più antico, in quanto risale al 125-100 a.C.: allo stesso tempo è stato scoperto più tardi, nel 1969. I sommozzatori dell’inglese RAF Laarbruch Subaquea Club hanno recuperato vasellame a vernice nera prodotto in Campania e anfore di forme diverse per il trasporto di vino, di cui una che conteneva ancora il prodotto originario. Tutti i reperti si trovano al Museo civico archeologico di Marciana e al Museo civico archeologico di Portoferraio.
# Un Junker 88 nei mari della Puglia
Tralasciamo per un momento navi e natanti, e torniamo su in cielo. O meglio, torniamo sott’acqua ma partendo dal cielo. Nel tacco dello stivale italiano e per l’esattezza a Santa Caterina di Nardò, in provincia di Lecce, giace infatti da oltre 60 anni il relitto dell’aereo tedesco Junker 88, situato a circa 35 metri di profondità. Largo circa 20 m e lungo 15 m, il relitto è in ottimo stato di conservazione. È stato raggiunto per la prima volta negli anni 2000, e rappresenta un vanto sepolto in fondo al mare per tutti gli appassionati di tesori e mondi sommersi.
# Isola d’Elba 2.0
Tornando sulla più famosa fra le isole italiane del Mar Tirreno, tra i relitti storici che sono anche siti archeologici il più importante dell’epoca romana è sicuramente quello di Procchio: la particolarità del carico lo rende una testimonianza di altissimo valore. L’identificazione archeologica del relitto di Procchio avvenne il 29 maggio 1967, anche se se ne conosceva l’esistenza fin dagli inizi dell’Ottocento con il nome Nave di Tacca. Si trova a una profondità di soli 2 metri e naufragò intorno al 190 d.C. in località La Spiaggiola. Il carico era composto da oggetti di lusso, calici in oro e vetro con decorazioni vitree a conchiglia, una lucerna incisa, una cassetta di legno contenente prodotti per la cosmesi, portaprofumi con tappo raffigurante Dioniso e Pan in oro e avorio, anfore vinarie galliche e un mortaio con timbro.
Vi siete mai tuffati in uno di questi mari e/o conoscevate alcuni di questi relitti? Lo spazio commenti è aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7!
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CARLO CHIODO
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