Si potrebbe fare un parallelo tra i governi di Milano e quelli nazionali. A Milano esiste qualcosa di magico per cui qualunque governo della città migliora la città. Si può essere di parte quanto si vuole però è innegabile che Albertini, Moratti e Pisapia hanno lasciato una Milano migliore rispetto a quella in cui si erano insediati. E il miglioramento pare proseguire anche con Sala. E’ una magia che dipende dalla cultura e dalla mentalità di chi vive a Milano più che di chi la amministra.
A Milano esiste qualcosa di magico per cui qualunque governo della città migliora la città
Lo stesso discorso vale anche per il governo nazionale che, non a caso, si trova a Roma. A Roma pare esistere qualcosa di diabolico per cui ogni governo che si insedia pare riuscire a peggiorare la situazione del Paese. Ogni primo ministro che si insidia promette riforme e innovazioni per rilanciare il Paese ma ogni volta che arriva a fine mandato, sempre che ci arrivi, lascia al successore un’Italia sempre più disastrata.
Fuori di retorica basta vedere cosa è successo agli ultimi governi, almeno da Berlusconi in poi: tutti hanno aumentato il debito pubblico, hanno fatto crescere il PIL del Paese meno delle altre nazioni europee, non sono riusciti a rendere l’Italia più competitiva né a incidere positivamente sulle inefficienze croniche della pubblica amministrazione. Il risultato più evidente è che ogni nuovo governo ha ottenuto i voti degli elettori puntando proprio a invertire la rotta rispetto al governo uscente.
A Roma pare esistere qualcosa di diabolico per cui ogni governo che si insEdia LASCIA AL SUCCESSORE UN’ITALIA SEMPRE PIU’ DISASTRATA
La legge di Roma pare calare inesorabile anche sull’attuale governo. Un governo che si è proclamato “cambiamento” ma che di fatto sta accelerando il declino del Paese negli stessi punti deboli dei governi precedenti: deficit, debito pubblico, bassa crescita, alta dipendenza dall’Europa e dai mercati.
Ora è arrivata anche la bocciatura dell’Europa che si aggiunge a quella dei mercati con il robusto calo in borsa e l’impennata dello spread. Le aziende continuano a lasciare il Paese e sono sempre meno gli investitori internazionali disposti a rischiare i loro soldi in un’Italia che riesce a fare sempre peggio.
Queste turbolenze si stanno ora diffondendo anche nel governo e ci sono i primi segnali di un si salvi chi può per lasciare l’alleato con il cerino in mano.
Lega e Cinque Stelle non si sono mai amati. Sono diversi per mentalità, per valori, direi che sono diversi anche antropologicamente, in quanto espressione di due aree del paese che da secoli risentono di influenze culturali differenti.
Quello che la convenienza ha unito, la convenienza presto dividerà. Come due nazioni pronte a sfidarsi, quello che manca è solo il casus belli, la ragione per giustificare una dichiarazione di guerra tra gli attuali alleati. Ecco quelle su cui sono pronto a scommetterci.
Quello che la convenienza ha unito, la convenienza presto dividerà. Come due nazioni pronte a sfidarsi, quello che manca è solo il casus belli
#1 L’Europa
(quota: 2,3 a 1: se si scommette 1 euro se ne vincono 2,3)
La manovra non passa per la bocciatura dell’Europa. Lo spread si impenna, la borsa crolla, panico, colpa tua o colpa mia? Colpa dell’Europa! Il governo cade e si rientra in campagna elettorale contro l’Europa.
Probabile conseguenza: governo del presidente (PD più altri “responsabili”).
#2 Il condono
(quota: 3 a 1: se si scommette 1 euro se ne vincono 3)
Come casus belli il condono è più aggressivo dell’Europa. Significa rottura netta, uno contro l’altro, io sono il bravo tu sei il cattivo, 5 stelle partito degli onesti contro lega partito dei tartassati dal fisco.
Probabile conseguenza: governo del’onestà (M5S- PD – con appoggi esterni).
#3 Reddito di cittadinanza
(quota: 4 a 1: se si scommette 1 euro se ne vincono 4)
L’attacco lo sferra la lega che darebbe fiato ai mal di pancia della base produttiva. Bisogna rientrare nel deficit? Allora si tagli il reddito di cittadinanza! Si apre così lo scontro tra l’Italia del divano e quella di chi si sveglia all’alba.
Probabile conseguenza: governo dell’equità (M5S- PD con appoggi esterni).
#4 Riforma Fornero
(quota: 4 a 1: se si scommette 1 euro se ne vincono 4)
L’aut aut di Europa, Corte dei Conti e INPS è: o la Fornero la si lascia com’è oppure è il default dei conti pubblici. La Lega non cede, i 5 stelle sì. Urla, insulti, governo cade.
Probabile conseguenza: governo dell’emergenza (M5S a guida Conte con PD e Forza Italia).
#5 Autonomia delle regioni
(quota: 10 a 1: se si scommette 1 euro se ne vincono 10)
Era l’icona ideologica della Lega: il federalismo con più autonomia agli enti locali. Era stata inserita nel contratto di governo ma, misteriosamente, ogni volta che entra in azione un governo romano la parola autonomia esce dal dizionario politico. Per chi vuole puntare forte sul casus belli meno probabile, si potrebbe pensare a un ritorno alle origini della Lega, con Salvini che annuncia l’autonomia di Veneto e Lombardia e i 5 stelle che si oppongono. A quel punto crisi e scontro frontale tra accuse di secessione e di clientelismo.
Probabile conseguenza: governo del centralismo (M5S a guida Conte con PD e Forza Italia).
ANDREA ZOPPOLATO
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