Il DOLCE più tipico di ogni regione del Nord Italia

Qual è il dolce più tipico di ciascuna regione del Nord Italia?

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Credits: profumodibasilico.it

L’Italia è il paese che viene riconosciuto in tutto il mondo per le sue prelibatezze culinarie. Ogni regione si contraddistingue dalle altre per inventiva nell’arte della cucina. Uno di questi ambiti è sicuramente quello dei dolci, ma quali sono i dolci tipici di ciascuna delle otto regioni del Nord? 

Il DOLCE più tipico di ogni regione del Nord Italia

# La Torta di riso – Emilia Romagna

Credits: tavolartegusto.it

Tipica della cucina emiliana è la Torta di riso. A base di latte e riso, grazie anche all’assenza di farina e lievito, dopo la cottura rimane morbida e cremosa tanto da sciogliersi in bocca. Il dolce veniva preparato a Bologna intorno al 1400 durante il Corpus domini per offrirlo a parenti ed amici, motivo per il quale è conosciuta anche come la Torta degli addobbi.

Nella torta ci possono essere canditi, pinoli, liquore alla mandorla o cioccolato. La morbidezza è dovuta alla cottura lente del riso immerso nel latte e nella vaniglia, che la rendono delicata e soffice. Solitamente fatta nel periodo pasquale, la Torta di riso è perfetta per tutte le stagioni.

# La Gubana – Friuli-Venezia Giulia

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Originaria delle valli del Natisone, nello specifico di Cividale del Friuli, la Gubana è il dolce tipico della regione Friulia-Venezia Giulia. Il nome ha origini slovene e deriva dalla parola guba (piega) che, per la sua forma a chiocciola, prende il nome.

Il dolce è a base di pasta lievitata con all’interno un ripieno a base di frutta secca e grappa, tipica friulana. Già dal 1409 si hanno testimonianze della sua esistenza quando venne servito in un banchetto in occasione della visita di papa Gregorio XII.

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# Il Pandolce – Liguria

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Il dolce tipico Ligure riprende le origini del classico panettone milanese. Il pandolce, spesso denominato “panettone genovese” è il dolce tipico della vecchia Repubblica Marinara genovese.

Se inizialmente si preparava alto, negli anni successivi si è passati alla variante più moderna, ovvero basso. La tradizione prevede che sia il più giovane della famiglia a portarlo a tavola consegnandolo al più grande che avrà invece il compito di tagliarlo a fette.

# Il Panettone – Lombardia

Credits: wikipedia.org

Il Panettone è il dolce tipico lombardo, prettamente natalizio ma proposto dalle pasticcerie durante tutto l’anno. Utilizzato per la colazione, può essere considerato un ottimo fine pasto accompagnato da una tazzina di caffè. A differenza del pandolce, il panettone milanese ha fatto il percorso inverso.

Se inizialmente risultava essere basso e largo, dal 900 fu Angelo Motta a introdurre il pirottino di carta che fece sviluppare il panettone in altezza. Innovazione fu anche la doppia lievitazione, dalla durata di circa 36 ore, prima della cottura. Al suo interno può essere condito da canditi e uvetta, ma questi sono a vostra discrezione.

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# Bonet – Piemonte

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Il bonet è un dolce al cucchiaio tipico delle Langhe piemontesi. Le sue origini sono molto antiche e pare risalgano al XIII secolo quando questo dolce veniva consumato nei banchetti nobiliari. Viene preparato con la stessa tecnica della crème caramel e del budino. In origine la ricetta non prevedeva l’utilizzo del cioccolato aggiunto successivamente, quando nel XVII secolo fu introdotto in Europa dopo la scoperta dell’America.

La versione originale chiamata alla monferrina è ormai poco diffusa sostituita  da quella che prevede l’utilizzo del cacao. Sull’origine del nome ci sono versioni differenti. Bonet in dialetto piemontese significa “cappello” che generalmente viene indossato alla fine del pasto proprio come il dolce che si consuma alla fine del pranzo o della cena. Una seconda versione vuole che il bonet prenda il suo nome dallo stampo utilizzato per la cottura detto “cappello del cuoco”. Un tempo al posto del rum veniva utilizzato il Fernet perché servendo il dolce a fine pasto questo alcolico aiutava la digestione.

# Strudel – Trentino Alto Adige

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Il re dei dolci trentini è senza dubbio lo strudel. O forse faremmo meglio a dire gli strudel, visto che ve ne sono diverse varianti, comprese quelle salate. Il minimo comun denominatore per la versione dolce è una generosa dose di mele del Trentino,  preferibilmente Renette o Golden. 

Come sfoglia si usa la pasta matta. All’interno si trovano: uvetta, pinoli, cannella, pan grattato. Il trucco? Gustarlo tiepido.

# Tegole – Valle D’Aosta

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Le tegole valdostane sono biscotti semplici, croccanti e friabili, tipici di questa regione. Sembra che la storia di questo dolce sia legata a un viaggio. La famiglia dei Boch, che faceva parte di un’antica casata di pasticceri della Vallèe, intorno agli anni ‘30, fecero un viaggio in Normandia e rimasero colpiti da alcune preparazioni capaci di unire il sapore legnoso delle nocciole, a quello aromatico delle mandorle. Al loro rientro, i Boch riuscirono a ricreare il misterioso impasto, dando vita a dei gustosissimi e particolari biscotti. 

Inizialmente, la forma delle tegole era ondulata, per la procedura di asciugatura. Questo, probabilmente, diede origine al loro nome. Oggi, spesso si trovano in commercio delle tegole dalla forma piatta, con delle varianti al cioccolato. Leggeri e fragranti, questi biscotti sono ottimi da inzuppare nel latte, oppure a merenda o come dolcetto per accompagnare the o caffè.

# Fregolotta – Veneto

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La fregolotta è un dolce tipico della tradizione Veneta, più precisamente trevigiana. Esteticamente assomiglia alla sbrisolona ma gli ingredienti non sono gli stessi. Il nome deriva  dal fatto che per realizzarla bisogna creare delle “fregole” che in italiano significa briciole.

La ricetta antica non prevede l’aggiunta di frutta secca o cioccolata, ma ormai la tradizione moderna la propone anche con mandorle o gocce di cioccolato

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MARCO ABATE

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Marco Abate
Laureando in Scienze dell’Organizzazione presso l’Università Bicocca di Milano. Nato a Monza e da sempre amante della tecnologia e degli animali. Affascinato dai social network e dalla creazione di contenuti multimediali.