Se qualcuno mi avesse detto che una città venisse prima del destino di una persona gli avrei dato del matto. Sì perché le città solitamente sono città. Ex villaggi divenuti città, ma con il DNA di un accampamento creato per asservire bisogni. Nulla di più. Ma non Milano.
Io, TORINESE innamorato di MILANO, vi spiego perché questa CITTÀ è MAGICA
# Il primo appuntamento con Milano
All’inizio di questo lungo periodo durato ad oggi 27 anni Milano la pensavo in modo diverso. A me che venivo da Torino, città collinare, verdissima e bagnata dal Po, Milano appariva grigia, disordinata, senza prospettive collinari: in due parole senza cornice. Un quadro non finito senza una cornice che lo possa impreziosire. Sono andato avanti due anni, pensate due anni!, nel raccontare ai miei amici di Torino questa mia verità.
# L’innamoramento
Poi un giorno così dal nulla ebbi un’illuminazione. Mi sono innamorato a tal punto di Milano che i miei stessi amici non riuscivano a capire come così d’un tratto non solo non tornassi più con regolarità nei week end a Torino, ma soprattutto parlassi con piglio di gelosia, come se loro potessero capire, di questo mio sentimento per la città. Così ho inventato una mia storiella per spiegare Milano e da allora la utilizzo ogni volta per spiegare cosa sia Milano a chiunque me lo domandi.
# Milano ti conduce
Milano è come la giostrina di ferro per i bambini che trovate ai giardinetti pubblici con i sedili in ferro e la grande ruota da afferrare per darsi la spinta. Se cerchi di salirci al volo ti rompi le ginocchia perché non c’è possibilità di fermarla. Allora scopri che puoi fare una cosa, correre più veloce di lei fino al momento in cui ti sembrerà immobile. A quel punto potrai salirci e scoprirai che da quel momento in poi sarà lei a trasportarti. Milano è magica per questo. Non lo puoi raccontare e non vuoi neanche farlo per non umiliare coloro che non hanno avuto la fortuna di vivere questa occasione. Ma questo spiega il perché del successo dei milanesi agli occhi del mondo.
# Essere di Milano vuol dire provare la sensazione di essere di tutti
Milano ti impone un sacrificio iniziale: ti chiede l’umiltà di accettare che la tua velocità a cui sei abituato non è sufficiente alla richiesta minima di questo microstato. Solo questo: la mancanza di altri requisiti se non appunto l’umiltà nel riconoscere i propri limiti dimostra alla radice la totale democraticità di questa città. Che è poi alla base di un successo che altrimenti non si sarebbe mai potuto edificare se non coltivando il meglio di ogni etnia o cultura terrestre. Essere di Milano vuol dire smettere di essere di qualcosa in particolare e cominciare a provare la sensazione di essere di tutti.
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