In provincia di La Spezia si trova il piccolo borgo di Luni, la cui storia è legata agli antichi Romani e circondato da un alone di leggenda.
La CITTÀ della LUNA a due ore da Milano
# Il porto della Luna
Gli abitanti, circa 8.318, di questo borgo così particolare situato nella frazione di Ortonovo vengono, infatti, chiamati Lunensi. Tuttavia, se deciderete di visitare la parte più orientale della Liguria e fare tappa a Luni, non aspettatevi di incontrare dei piccoli alieni provenienti dal nostro satellite. La vera storia di Luni risale all’antica colonia romana, Luna, fondata nel 177 a.C. come porto militare (Portus Lunae) utilizzato nella campagna contro i Liguri-Apuani.
È proprio la forma particolare a mezzaluna del porto a dare il nome al borgo e, per questa ragione, viene consacrato alla dea greca Selene, comunemente associata alla Luna.
# La storia di Selene e la verità sul nome del borgo
La dea Selene nel mito greco viene descritta come “la splendente”, una giovane e bellissima donna, dal volto pallido e dalle lunghe vesti candide, e definita Triplice Dea in quanto rappresentava la luna piena, associata anche ad Artemide come personificazione della luna nuova, ed Ecate, rappresentata nella luna calante.
In particolare, nel mito romano, Selene viene ricondotta alla dea della caccia, Diana. Questa personificazione potrebbe fare riferimento alla forma a mezzaluna del porto lunense che, in questo caso, potrebbe essere immaginato come una falce. Il nome del borgo sembrerebbe inoltre ricollegarsi anche alla natura selvaggia di Artemide, intesa come la dea dei luoghi incolti e delle paludi. Infatti, in origine la colonia di Luna era circondata da zone paludose che gli antichi Romani s’impegnarono a bonificare. Sulla base di queste informazioni, è possibile tracciare la storia che ha portato la nascita del nome di questo piccolo gioiello che è oggi la città di Luni, situato proprio sul confine con la Toscana e la provincia di Massa-Carrara.
# La leggenda di Luni: desiderio d’amore o di conquista?
La storia di Luni è piuttosto tormentata. Vittima di saccheggi, guerre, terremoti e impaludimenti, per gli studiosi è difficile stabilire con esattezza che cosa abbia portato alla sua rovina. Tuttavia, permangono due leggende che potrebbero suggerire come sia avvenuta veramente la sua disfatta.
Si narra di una colonia tanto splendida e ricca che perfino i barbari in cerca di terre da saccheggiare e desiderosi di conquistare Roma, arrivando dal Nord e passando per Luni, venivano abbagliati dal suo splendore di marmo e la scambiavano, appunto, per Roma. La leggenda vuole che un esercito di vichinghi guidato dal loro capo Hastings (in italiano, Astingo), passando per il Mar Tirreno, riuscì a raggiungere la piccola ma meravigliosa città che erroneamente scambiò per la grande Roma. Fiducioso nelle sue capacità di condottiero e nella forza del suo esercito, si lanciò alla conquista della città, tuttavia non riuscendo mai a superare le mura. Escogitò, dunque, un piano per poterle oltrepassare con l’inganno, fingendo di essere rimasto gravemente ferito dallo scontro e di voler ricevere il battesimo per morire come un Cristiano. L’esercito lunense cadde nella trappola e li lasciò entrare. Quel giorno fu fatale per la colonia romana. L’esercito normanno, sfruttando l’elemento a sorpresa, riuscì a distruggere e saccheggiare l’intera città, e proclamò, sbagliando, la vittoria su Roma.
La seconda leggenda invece sembrerebbe basarsi su un probabile inciucio amoroso tra il principe di Luni, di nome Lucio, e la moglie di un Signore. Anche in questa storia è presente il tema dell’inganno: la donna finse la sua morte per poter restare con il suo amato, ingannando il marito che, distrutto dal dolore, scappò via dalla città. Ma si sa, le bugie hanno le gambe corte e ben presto l’ormai presunto vedovo della donna venne a conoscenza del tradimento e, pervaso dalla furia, rase al suolo l’intera città.
# Luoghi d’interesse a Luni
Nonostante in entrambe le leggende la città di Luni sia stata completamente distrutta, oggi possiamo ancora ammirare ciò che rimane del suo antico splendore attraverso i resti dell’anfiteatro romano in cui si svolgevano spettacoli con gladiatori e animali davanti a più di 7000 spettatori. L’anfiteatro, così come tutta la zona archeologica situata nella località Luna Scavi o Luna Antica, è parte del museo archeologico di Luni.
È possibile visitare anche il luogo in cui sorgeva il tempio dedicato alla dea Selene, o quel che ne resta, facilmente riconoscibile grazie al frontone su cui sorgono tre statue di terracotta che vanno a rappresentare il mito di Telefo: al centro, Selene seduta sul trono, alla sua destra troviamo Apollo mentre alla sua sinistra, una figura maschile che potrebbe essere ricondotta a Dionisio.
I colli lunensi e le loro radici che affondano nella storia degli antichi romani hanno influenzato, grazie alla posizione ottimale che unisce la brezza marina con quella montana, anche la produzione di vini d’eccellenza, come quello delle Cantine Lunae.
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SELENE MANGIAROTTI