In questo periodo di Sede Vacante, l’attenzione dei media più diffusi è per il gossip sul prossimo successore di Pietro e per le possibili intenzioni di voto dei cardinali. Ma il tema più scottante è un altro: quale deve essere il ruolo del Papa nella società contemporanea? Individuare la risposta è fondamentale non solo per il futuro della Chiesa ma per il futuro della stessa Italia, la culla della Cristianità.
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L’abito non fa il Papa
# La Chiesa oggetto del gossip

Con la fine delle celebrazioni funebri per il defunto Papa, si avvicina l’apertura del prossimo Conclave. Nonostante la Chiesa cerchi di ridurre al minimo pettegolezzi, sproloqui e addirittura scommesse, queste dilagano soprattutto tra i grandi giornali e i mass media. Ci si concede alle retoriche più becere, andando ad alimentare divisioni e visioni distorte della realtà, come l’usatissimo e mediaticamente riuscitissimo scontro tra conservatori e progressisti, anche in ambito ecclesiastico. Tutto ciò fa perdere di vista la realtà e quelle che sono le più impellenti necessità del mondo d’oggi, sia sotto il punto di vista religioso che non. Cosa c’è, per esempio, da recuperare e cosa invece è importante ritrovare per dare un senso alla figura del Papa?
# Il Papa viene considerato un politico, invece che una guida spirituale

Quanto accennato finora non è che una parte del problema che affligge la Chiesa, i fedeli o coloro che, pur non avendo fede, cercano un motivo per alimentare la propria speranza nelle parole e nelle azioni dei seguaci di Cristo. All’origine della crisi spirituale che attraversa il cristianesimo, e di conseguenza tutto l’Occidente sempre più consumista e materialista, c’è una mondanizzazione del messaggio evangelico, con un conseguente adattamento di rapporti e azioni relative alla Chiesa. Lo stesso Papa viene sempre più considerato come un esponente politico, che su ogni questione di attualità si pretende che prenda una posizione analoga a quella del proprio schieramento partitico. Ma è questa la funzione del Papa, diventare uno strumento per il dibattito politico?
# La via maestra: un pastore che applichi i principi evangelici alle necessità del mondo odierno

Il mondo attuale non ha bisogno di una voce in più nei cori contrapposti della politica. Il mondo ha sete di spiritualità. Intesa come la capacità di fare luce all’umanità trascendendo le vicende mondane. Anche perché il Papa non è un politico eletto che risponde alle istanze dei cittadini e per questo è un contro senso che i cittadini o i loro rappresentanti, che si pongono al di fuori della Chiesa, possano condizionare il suo operato. D’altra parte, non sono i cardinali in sé ad eleggerlo, ma lo Spirito Santo che agisce attraverso essi. E il tema del ruolo del Papa investe anche quello della stessa Chiesa Cattolica, mai così in crisi di ruolo come nella nostra epoca. Nel mondo di oggi segnato da profonde crisi individuali, sociali e di pensiero, serve una Chiesa unita, che non ceda il fianco alla narrazione mondana degli avvenimenti e che alimenti la speranza di ognuno, riportando la Salvezza al centro del suo dialogo col mondo. Colui che avrà il difficile compito di guidare la Chiesa nei prossimi anni, sarà in grado di riaccendere la luce della spiritualità e della trascendenza, scongiurando il rischio di un appiattimento su posizioni ideologiche da partito politico? Questa la domanda chiave che dovrebbe essere al centro del dibattito mediatico nel nostro Paese che, come culla della Cristianità, dovrebbe anch’esso tornare a essere un riferimento intellettuale per il mondo, senza complessi di inferiorità e senza uniformarsi alla mediocrità di pensiero.
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RAFFAELE PERGOLIZZI
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