I Paesi europei pretendono che i soldi del Recovery Fund vengano spesi correttamente. Perchè non introdurre lo stesso sistema anche per i 65 miliardi di residuo che ogni anno lasciano la Lombardia per finanziare regioni più bisognose?
Terminata la tornata elettorale riparte infatti ancora più a spron battuto la richiesta per avere più soldi al Sud. Non basta il deficit delle regioni meridionali finanziato dal residuo fiscale delle regioni del Nord. Ora la maggior parte dei ministri propone che il Recovery Fund, il fondo europeo per rilanciare le zone più colpite dal Covid, venga utilizzato soprattutto per il Sud. “Per far ripartire l’Italia la priorità è colmare il gap tra Nord e Sud”, è il mantra ripetuto dal governo e dalle forze di maggioranza. E il gap secondo loro si riduce con la solita ricetta: più soldi pubblici al Sud.
Se questo è un destino ineluttabile, la nostra proposta è che il Nord Italia, in particolare la Lombardia si comporti come i paesi del Nord Europa: pretendendo che a fronte dei soldi che riceve il Sud metta in atto delle riforme per evitare che i soldi prelevati dalla Lombardia e dalle altre regioni del Nord continuino a essere un sussidio senza fine.
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LOMBARDIA FRUGALE: le condizioni che dovremmo inserire per dare i soldi al SUD
#1 Far emergere il lavoro nero
Il tasso più alto di irregolarità degli occupati lo troviamo in Calabria con il 9,9% , seguita dalla Campania con l’8,8% e dalla Sicilia con l’8,1%. In Lombardia e in Veneto è al di sotto del 4%.
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A parte altre forme di finanziamento territoriale, al Sud arrivano in massima parte altre forme di sussidio rivolte, in teoria, all’insieme della popolazione. Un esempio è il reddito di cittadinanza. In Sicilia, Campania, Calabria Sardegna più del 2,3% della popolazione riceve il reddito di cittadinanza mentre in Trentino, Veneto, Lombardia ed Emilia sono meno dello 0,7%.
#3 Completare le opere incompiute prima di finanziarne di nuove
Molti progetti nel Sud Italia sono dei cantieri infiniti. A volte si tratta di progetti già finanziati ma neppure avviati Una condizione che dovrebbero porre le regioni del Nord Italia è il via libera ai fondi per nuovi progetti ma solo una volta che sono stati completati quelli in fase di realizzazione. Potrebbe essere l’incentivo decisivo a completare opere procrastinate nei decenni.
#4 Inserire il blocco “europeo” ai fondi se i tempi e i costi non vengono rispettati
Una delle regole auree di controllo sui fondi europei è che i lavori devono essere rendicontati. E in casi di ritardi o di variazioni nei costi i fondi possono venire anche bloccati. Un sistema mai adottato nei trasferimenti regionali italiani ma che sarebbe il caso di introdurre.
#5 Rispetto di standard ecologici: raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti
Così come i fondi regionali vanno da Nord a Sud spesso l rifiuti vanno in direzione contraria, da Sud a Nord. Bisogna invece che a fronte dei sussidi le regioni meridionali raggiungano livelli di autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti. Come si vede nell’immagine sotto la raccolta differenziata per abitante va dai 325 Kg della Lombardia ai 400 Kg dell’Emilia. Nel Sud si scende fino a toccare i 99 Kg in Sicilia. Il primo passo è di inserire degli standard che tutti i cittadini devono osservare nella raccolta differenziata.
#6 Partecipazione dei cittadini a progetti per il bene pubblico
Ogni città che riceve un sussidio pubblico rilevante deve avere un progetto contribuito direttamente dai cittadini per il bene pubblico.
#7 Riduzione dell’evasione fiscale
La media dell’evasione fiscale in Italia è al 16%: su 100 euro scompaiono al fisco 16. Ma il rapporto cambia molto in base a dove ci si trova. In sei regioni del Sud è al di sopra del 20% con la Calabria che sfiora il 25%. In Lombardia è la metà: al 12,5%.
#8 Aumentare il turismo straniero
Le regioni che ricevono sussidi devono investire per migliorare l’offerta turistica in particolare devono incrementare il numero di presenze straniere che porterebbero sul territorio risorse più sostenibili dei sussidi pubblici.
#9 Fissare un target di nuove aziende nate sul territorio
Campania, Puglia, Sicilia e Calabria sono le quattro regioni con meno imprese per numero di abitanti (dati Istat). Altro target da inserire a fronte dei sussidi dovrebbe essere quello di costituire nuove aziende sul territorio.
#10 Gabbie salariali per dipendenti pubblici
Le retribuzioni dei dipendenti statali dovrebbero essere parametrate al costo della vota, altrimenti si tratta di un ulteriore sussidio implicito che privilegia i dipendenti statali che lavorano al Sud rispetto a quelli del Nord.
# La riforma più importante: inserire la responsabilità per gli amministratori pubblici sull’impiego dei fondi ricevuti
Se un amministratore di una Regione non rispetta i target previsti o non impiega correttamente i fondi amministrati deve decadere da ogni carica pubblica e risponderne civilmente e penalmente.
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