Le 20 regioni italiane sono sempre esistite? No. Esisteranno per sempre? Ugualmente no. Dall’Impero romano a oggi le regioni sono cambiate radicalmente e, perché no, potrebbero cambiare ancora… Ma a che regione apparteneva Milano sotto l’impero? E di quale nuova regione potrebbe diventare la capitale? Scopriamolo.
Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare
Ritorno al futuro per l’Italia: tornare alle regioni romane o pensarne 3 nuove?
# La visione romana dell’Italia
Gli antichi Romani avevano già un termine per indicare l’Italia, ma il suo significato era distante da quello moderno. “Italia” rappresentava una terra benedetta, il centro della civiltà romana e della cultura latina: Virgilio, nell’“Eneide”, la descrive come il destino di Enea e dei suoi discendenti, un luogo privilegiato e centrale nel disegno divino del mondo romano.
Augusto, il primo imperatore, organizzò l’Italia in 11 regioni nel 7 a.C., una suddivisione che serviva per facilitare la gestione del territorio, la raccolta delle tasse e il controllo delle risorse. Questo assetto rafforzava l’idea dell’Italia come cuore pulsante dell’Impero. In epoca imperiale, grazie al processo di romanizzazione, gli abitanti della penisola italiana condividevano lingua, leggi e cultura, distinguendosi così dagli altri popoli dell’Impero.
Tuttavia, queste regioni non corrispondevano a quelle attuali. Basti pensare alla Lombardia e al Piemonte, oggi separate in due entità ben distinte, ma durante l’Impero erano unite sotto la stessa amministrazione. Milano, oggi capitale economica d’Italia, era inserita nella “Regio XI – Transpadania”, un territorio che comprendeva gran parte dell’attuale Piemonte e si estendeva fino alle Alpi occidentali.
# Mediolanum nella “Regio XI – Transpadania”
Durante l’Impero Romano, Milano era una città di grande importanza, ma la sua centralità era strettamente legata alla posizione geografica strategica e non ancora al suo ruolo economico e culturale, che emergerà secoli dopo. Inserita nella Regio XI – Transpadania, Milano faceva parte di un’unità territoriale sbilanciata verso il Piemonte, che comprendeva città come Torino (Augusta Taurinorum), Novara (Novaria) e Vercelli (Vercellae). Questa regione, posta a nord del fiume Po, includeva anche territori oggi appartenenti alla Liguria e al Trentino-Alto Adige.
La Transpadania era caratterizzata da una forte connessione con le Alpi, che rappresentavano una barriera naturale ma anche un corridoio per il commercio e il movimento di truppe. Milano, in particolare, grazie alla sua posizione, era un nodo fondamentale nelle reti di comunicazione dell’Impero. Tuttavia, questa sua centralità era più legata a funzioni logistiche e militari che politiche o amministrative.
# E se l’Italia fosse ancora divisa così?
Se l’Italia fosse ancora organizzata secondo le divisioni romane, Milano si troverebbe in una posizione completamente diversa rispetto a oggi. Essendo parte di una regione sbilanciata verso il Piemonte e tagliata fuori dalla pianura padana orientale, la città avrebbe probabilmente avuto poche opportunità di svilupparsi come grande metropoli economica e culturale. Milano avrebbe potuto guardare più verso il Piemonte e le Alpi occidentali, assumendo un ruolo più simile a quello di Torino.
In questo scenario surreale, Milano potrebbe essere una città meno cosmopolita e più legata all’industria locale, con un ruolo centrale nelle reti alpine ma meno influente nel contesto nazionale. Il suo sviluppo sarebbe stato fortemente condizionato da una visione regionale piuttosto che nazionale, e la sua identità si sarebbe modellata su quella del Piemonte anziché sulla Lombardia moderna.
# Aree omogenee e specializzazioni tematiche: l’Italia in tre macroregioni con forte autonomia per città e territori
Prendendo ispirazione dalla funzionalità delle divisioni romane, si potrebbe immaginare un’Italia moderna suddivisa in tre grandi regioni amministrative. Questa divisione, ancora più pratica e meno identitaria di quella romana, potrebbe rispondere alle esigenze di gestione del territorio contemporaneo, concentrando le risorse in centri nevralgici:
- Italia Settentrionale: Comprenderebbe tutte le regioni a nord del Po, con Milano come capitale amministrativa. Questa regione sarebbe il motore economico del paese, con un focus su industria, innovazione e commercio internazionale.
- Italia Centrale: Includerebbe Toscana, Umbria, Lazio e Marche, con Roma come capitale. Questa regione avrebbe una funzione amministrativa e culturale, grazie alla presenza della capitale storica e politica d’Italia.
- Italia Meridionale e Insulare: Comprenderebbe tutte le regioni del sud e le isole, con Napoli come capitale. Questa macroregione si concentrerebbe sullo sviluppo turistico, sull’agricoltura di qualità e sul rilancio delle infrastrutture.
Le tre macroregioni sarebbero caratterizzate da una relativa omogeneità negli interessi e soprattutto da una spiccata valorizzazione delle caratteristiche distintive, rappresentando per l’Italia tre frecce diverse per lo stesso arco.
All’interno di queste macroregioni poi il livello più efficiente dal punto di vista amministrativo sarebbero le singole città, per quelle di maggiori dimensioni, che avrebbero poteri simili alle città cantone della Svizzera o città stato del mondo germanico. Al di fuori delle aree urbane più grandi, invece, ci sarebbero unità territoriali simili ai cantoni elvetici.
In uno scenario simile, Milano avrebbe l’opportunità di consolidare il suo ruolo di hub economico e innovativo, guidando l’Italia settentrionale verso una maggiore competitività internazionale. La centralizzazione delle risorse e delle funzioni in tre macroregioni potrebbe migliorare l’efficienza gestionale, riducendo i conflitti tra regioni e promuovendo una visione più unitaria, valorizzando al contempo le caratteristiche distintive di ogni area o territorio.
Continua la lettura con: Una nuova Milano in Piemonte? Il centro complementare e strategico per renderci una vera metropoli internazionale
MATTEO RESPINTI
Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/