Roma è la Città Eterna ammirata in tutto il mondo. Bella e affascinante però ha delle pecche sottolineate in primis dai romani stessi, che vorrebbero che la propria città venisse più valorizzata e curata. Una soluzione potrebbe essere alleggerirne i compiti e spostare la capitale in un’altra città: ecco le 5 alternative più quotate sul web.
Se ROMA non fosse più la CAPITALE, QUALE vorreste al suo posto? Le 5 PREFERITE del web
#5 Mantova: piccola ma significativa
Seguendo l’esempio della Svizzera, degli Stati Uniti o del Canada, la capitale potrebbe non essere una grande metropoli ma una città significativa anche se piccola. Berna, Washington o Ottawa non sono le città più grandi del Paese eppure detengono il potere politico e lo gestiscono agilmente. Se anche in Italia volessimo adottare questo esempio, la perfetta candidata sarebbe Mantova: dal mito della sua fondazione, riportato anche nella Divina Commedia, alla sua importanza nel periodo rinascimentale. Senza contare che i dintorni vasti e largamente disabitati potrebbero consentire nuovi insediamenti. Al quinto posto della classifica abbiamo questo piccolo gioiello storico-artistico.
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#4 Torino: la prima capitale dell’Italia unificata
Oltre ad essere un’importante polo industriale contemporaneo, il capoluogo piemontese ha avuto in passato un ruolo storico centrale: è stata la prima capitale del Regno d’Italia, dal 1861 al 1864. A seguito dell’unificazione accorsero persone da tutte le parti della penisola per festeggiare e celebrare la conquistata unità. La città che ha dato vita all’unificazione del paese rappresenterebbe simbolicamente per l’Italia una nuova ripartita, un nuovo inizio, che in questo momento sembra essere fondamentale. Si aggiudica così il quarto posto in classifica.
#3 Napoli: città d’arte nel cuore del Mediterraneo
Prima città sul podio, al terzo posto, c’è Napoli che è conosciuta per le sue meraviglie storiche e artistiche ma, come altre perle mediterranee, non viene sufficientemente valorizzata. Spostare la capitale così a Sud smuoverebbe le acque chete e si sa che per ottenere un vero cambiamento , è necessaria una svolta netta e radicale.
Non facciamoci influenzare dalla nomea acquisita negli anni: il capoluogo campano è stata una capitale cosmopolita durante il Regno delle Due Sicilie e il nome “Napoli” deriva dal greco Neapolis e significa proprio “città nuova”. Inizialmente la città era una piccola cittadina, venne poi estesa per ragioni difensive e fu ribattezzata Città Nuova; potrebbe essere questa la svolta netta e radicale che ha bisogno la città di Napoli per cambiare se stessa e tutta la penisola?
#2 Firenze: per ripartire dal Rinascimento
Al secondo posto sul podio abbiamo Firenze, capitale artistico-culturale del Rinascimento. Anche in questo caso il rimando simbolico alla Rinascita dell’Italia è piuttosto diretto, essendo il periodo rinascimentale un’età di cambiamento e di ripresa socio-culturale. Anche dal punto di vista linguistico la città di Firenze ha avuto indubbiamente un ruolo centrale, infatti è proprio questa la culla della lingua e della poesia italiana. La centralità artistica, culturale e quella linguistica non sono le uniche che fanno di Firenze una perfetta candidata, si aggiunge anche la sua centralità geografica.
#1 Milano: da capitale morale a capitale politica per rilanciare l’Italia
La vincitrice indiscussa però è la città di Milano, che viene da anni definita come la capitale morale, oltre che indubbiamente quella economica. Questa concezione di Milano deriva da un vecchio proverbio milanese “Milan dis e Milan fa” che vuole sottolineare la differenza tra chi solamente parla, come ad esempio la capitale politica, e chi invece fa susseguire dei fatti alle parole pronunciate.
Anche qui ci sono corruzione e infiltrazioni mafiose ma guardando al futuro con ottimismo, basandosi su come stanno andando le cose da alcuni anni a questa parte, è innegabile che Milano sembra proprio essere la svolta necessaria all’Italia: una svolta economica e socio-culturale che avrebbe conseguenze positive non solo a livello nazionale ma internazionale.
E poi dovendo essere sinceri, per quanto si possano definire i milanesi freddi, il capoluogo meneghino è anche la capitale del terzo settore, quello caratterizzato dalla solidarietà tipica del milanese con il couer in man.
Cuore in mano, orizzonte in Europa: che sia questo il mantra per la nuova Italia?
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ROSITA GIULIANO
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