Il premier firma il Patto per sanare un debito “monstre” da 5 miliardi.
Draghi: AZZERARE il DEBITO di NAPOLI
# Il “Patto per Napoli” per sanare il debito municipale da 5 miliardi di euro
«Con questi fondi rilanciamo la città» annuncia il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. E vorremmo ben vedere. Un gigante buco municipale da 5 miliardi di euro sta per essere sanato (leggi, cancellato) con un colpo di bacchetta magica. È stato il premier Mario Draghi a suggellare la magia, battezzandola come il “Patto per Napoli”.
La firma è arrivata oggi, i napoletani la attendevano con ansia. Per questo motivo quando il Migliore è arrivato all’ingresso dello storico castello partenopeo e dopo essersi soffermato ad ammirare il cortile e le torri, è stato osannato da un lungo applauso. Un applauso decisamente interessato, che pare quello dei sudditi nella fiaba “I vestiti nuovi dell’imperatore”: nella favola di Hans Christian Andersen infatti il popolo applaudiva il passaggio del sovrano per i suoi abiti sfarzosi. Anche se questi, in un’occasione, risultassero trasparenti. L’imperatore incurante, continuava a bearsi del successo popolare, finché un bambino gridando «ma il re è nudo!» ha finalmente aperto gli occhi ai sudditi.
# La città partenopea ha il più alto debito pro capite d’Italia
I sudditi partenopei applaudono pure loro, come da copione. Sapendo bene che le promesse fatte dal sindaco Manfredi in cambio dei danèè («punteremo su riorganizzazione amministrativa, assunzione di personale giovane e competente, investimenti in opere e servizi. Dai napoletani ci aspettiamo una maggiore fedeltà fiscale, ordine e grande responsabilità») sono trasparenti e inconsistenti come i vestiti invisibili del protagonista della fiaba danese.
Il primo cittadino della città partenopea d’altra parte sa benissimo le condizioni non certo meritevoli nonostante le quali si procederà alla cancellazione del debito municipale. «A Napoli abbiamo il più alto debito pro capite d’Italia – ha dichiarato Manfredi – e grandi carenze in molti settori. Conseguenza di tutto ciò si riverbera nella scarsa capacità di gestire servizi essenziali».
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# Mentre Napoli esulta, Milano non ride affatto
Napoli esulta del dono arrivato dalla capitale. Mentre Milano non ride affatto. Nella città più sviluppata d’Italia i soldi escono verso le casse statali e faticano a rientrare. E non certo per coprire buchi e disavanzi storici. Ma per finanziare opere, infrastrutture e progetti che la città non ha mai smesso di portare avanti. Fa male da milanese sentire il sindaco meneghino sostenere che, con la diminuzione delle entrate e l’aumento dei costi generati dal covid e conflitto russo-ucraino, «siamo appesi a una decisione del governo» perché mancano 250 milioni per chiudere il bilancio del 2021. Imploriamo per avere briciole. Altrove recitano meglio. E il colpo di spugna è ben più consistente.
Nella patria di Pulcinella e della pizza i numeri sono infatti ben più preoccupanti. Secondo quanto indica Il Sole 24 Ore è di 4.981.062.563 euro l’«esposizione finanziaria» del Comune a fine 2021. Che significano ben 5.430 euro ad abitante, ovvero cinque volte le entrate tributarie di un anno.
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LEONARDO MENEGHINO
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