Porta Romana a Milano e il Taj Mahal ad Agra hanno qualcosa in comune: sono entrambi simboli di amore.
Il Taj Mahal è un mausoleo, eretto a memoria di Arjumand Banu Begum, moglie (preferita) dell’imperatore Shah Jahan, mentre Porta Romana nasce da un evento felice: venne infatti costruita nel 1596 in occasione dell’ingresso in città di Margherita d’Austria-Stiria, cugina e sposa di Filippo III di Spagna, allora Duca di Milano.
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La Porta, comunque, deve il nome al periodo repubblicano dell’Antica Roma, quando era una delle nove aperture stradali della città, quella dalla quale dipartiva l’arteria che, attraversando Lodi, Pizzighettone e Piacenza, portava direttamente a Roma.
Una riqualificazione epocale
Oggi, questo quartiere da più di 2000 anni di storia si prepara a prender parte all’epocale riqualificazione che interesserà molte aree della città, la maggior parte delle quali adiacenti a scali ferroviari dismessi, Porta Romana compresa.
Si parla di 187.300 m² da trasformare, in una zona localizzata al confine tra viale Isonzo, piazza Trento e corso Lodi, insieme a quella, disgiunta, che si sviluppa tra via Brembo e via Lorenzin, dove di recente è stata inaugurata la Fondazione Prada. L’intervento di valorizzazione, i cui estremi sono ancora in corso di definizione, ha l’obiettivo di eliminare la divisione tra le due zone, oggi separate dalla dismessa infrastruttura ferroviaria, integrando così la nuova creatura nel tessuto urbano esistente.
In arrivo le Rotaie Verdi
Una delle idee più forti in questo ambito pare essere quella di Rotaie Verdi, la proposta elaborata da WWF e Fondazione Cariplo che prevede la creazione di un’oasi ambientale che colleghi San Cristoforo a Porta Romana. Il Comune di Milano, primo supporter del progetto insieme a Cooperativa Eliante e a Rete Ferroviaria Italiana, vuole ispirarsi alla Promenade Plantée di Parigi, la passeggiata nel verde lunga 4,7 km realizzata lungo il tracciato di una vecchia linea ferroviaria sopraelevata, e all’High Line di New York, ricavata da una sezione in disuso della West Side Line e aperta nel 2009, diventando in pochi anni uno dei luoghi più amati e frequentati della città.
Le attrazioni del quartiere
Se è vero che oggi lo Scalo di Porta Romana e il Corso omonimo sono immersi nel degrado (addirittura qualcuno le affibbia la nomea di zona più sciatta di Milano – emblematico il caso di Bligny 42) e attendono con ansia il concretizzarsi dei programmi per l’avvenire, nello stesso rione troviamo molti esempi virtuosi che contribuiscono a dare alla nostra città quell’atmosfera di speranza e quel sentore di crescita illimitata che ci caratterizzano hic et nunc.
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Oltre alla già citata Fondazione Prada, che ha concorso in maniera decisiva alla rinascita dell’area a lei circostante e che ospita tra l’altro uno dei locali più caratteristici di Milano, il Bar Luce di Wes Anderson, nei dintorni di Porta Romana troviamo moltissimi luoghi interessanti.
Il fascino dei Bagni Misteriosi, ex piscina Caimi, sta conquistando menti e cuori di molti milanesi dal momento della loro riapertura nel 2016, così come il suo bar, Un Posto Incredibile. E il loro recupero è ancora in progress.
Bagni Misteriosi e Plastic
I Bagni sono curati dalla Fondazione Pier Lombardo, che già da anni provvede con straordinario successo alla gestione del prestigioso e adiacente Teatro Franco Parenti.
Mentre una storica piscina pubblica si appresta a riscrivere la storia del quartiere, c’è un altro tempio sacro del luogo, il Plastic, locale notturno che ha segnato un’epoca.
La discoteca a dire il vero ha avuto sede in viale Umbria per 32 anni, ma dal 2012 risiede in via Gargano, riproponendo un format che è stato amato da gente come Andy Warhol, Elton John, Freddie Mercury, Madonna e Prince, oltre ad aver ricevuto gli elogi, nella sua nuova location, dell’artista newyorkese Lola Montes Schnabel, tramite le pagine di Vogue.
Il quartiere del cibo e del benessere
Per il resto, da QC Termemilano di piazzale Medaglie d’Oro, centro benessere a 360° nel cuore di Milano, a locali come il Madison, il Pravda Vodka Bar (prosit!) e il Santeria Social Club (molto più che un semplice bar), c’è davvero l’imbarazzo della scelta per vivere appieno tutto lo spettro di emozioni dallo straniamento al dionisiaco.
Passando al cibo, i posti più particolari e consigliati sono il Coffice (che è anche un coworking), il Dongiò (per esperire la vera cucina calabrese) e lo storico Giannasi (aperto dal 1967, promette polli allo spiedo gourmet e un pasto da signori per soli 5€).
Negli anni cinquanta, i ligerini cantavano Porta Rumana bella, Porta Rumana, nel 2018 invece c’è il blog lavocediportaromana che ci racconta il quartiere, un quartiere che ha vissuto da protagonista gran parte della storia di Milano e pronto al rilancio, in un futuro che è tutto da creare.
HARI DE MIRANDA
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