Gli ultimi 100 anni di storia pullulano di proposte ingegneristiche, folli o visionarie, a seconda dei punti di vista: si va dalla Freedom Ship al Project Chariot, fino ad arrivare alla più squilibrata di tutte, Atlantropa, l’idea partorita dall’architetto tedesco Herman Sörgel consistente nell’abbassare il livello del Mediterraneo di circa 200 metri al fine di aumentare le terre emerse e gli spazi coltivabili, un disegno ripreso tra gli altri nell’ucronico capolavoro di Philip Dick, The Man in the High Castle.
La soluzione per la nebbia: spianare il Turchino
In Italia, per fortuna, l’inventiva non ci manca e infatti anche noi abbiamo il nostro esempio di spirito libero che uscendo da ogni schema di pensiero ci spalanca nuovi orizzonti: stiamo parlando di Piero Diacono, già tranviere ATM, protagonista di una memorabile asserzione che vi proponiamo qui di seguito, in tutta la sua originale improbabilità.
In questi 2:01 minuti c’è anche il compianto Enzo Tortora ♥
Si tratta di un estratto della puntata del 20 gennaio 1978 di Portobello, programma di clamoroso successo andato in onda su Rai 2 per 6 anni dal 1977 al 1983 (e adesso ripreso da Antonella Clerici), pietra miliare della storia della televisione, dedicato a sedicenti inventori che potevano avere i loro 15 minuti di celebrità enunciando al pubblico le loro più grandi perversioni.
Nello specifico, Piero Diacono esordì così: “Il principio è semplice: è lo stesso che cambiare l’aria in una stanza. Che cosa facciamo noi? Apriamo o due finestre o una porta e una finestra. In questo caso si crea un movimento circolatorio d’aria e si cambia l’aria in una stanza”.
Più finestre per la Pianura Padana
Una volta catturata l’attenzione della platea, Diacono prosegue proponendo “di aprire una finestra in Val Padana, in quanto la porta ce l’abbiamo già, da Trieste nelle Venezie. C’è un solo punto in cui aprire una finestra: qui, sul Passo del Turchino!”, mentre, da bravo mostro da palcoscenico, lo indica con la sua bacchetta, condannandolo a mortifera sentenza: “abbassarlo sino al livello del mare. Senza tutte quelle curve“.
Il Passo del Turchino è un valico appenninico situato tra Varazze e Genova, a 600 metri d’altezza e circa 12 km dal mare. In sostanza, Diacono propose di spianarlo per liberare la Pianura Padana dalla piaga della nebbia, che provoca la morte di “migliaia di persone” e “migliaia di miliardi di danni”, parole sue.
Non sappiamo se sia stato lui o meno ad ispirare il governo cinese nel 2012, quando decise di eliminare 700 montagne per incrementare di 34 miliardi di dollari il PIL di un’area arretrata, il Gansu. Certamente, invece, fu citato da Roberto Maroni in una conferenza stampa nel Natale 2015: “Abbattere il Turchino per battere lo smog”.
L’aria è man mano più pulita, ma fa ancora schifo
Al momento, la qualità dell’aria nella nostra zona è attestata a 51 nella scala dell’AQI (gli impallinati possono monitorarla qui in diretta), che va dall’eccellenza della quota zero all’apocalisse respiratoria che sta oltre il 300. 51 significa che l’aria potrebbe risultare insalubre per gruppi sensibili.
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Ma veniamo da mesi in cui la Pianura Padana è stata definita una camera a gas, dopo che una sua foto scattata dall’astronauta Paolo Nespoli ha suscitato molto clamore, mostrandola sepolta sotto una coltre di smog (oppure no). L’ultimo anno Milano ha superato il limite dei famigerati PM10 nell’aria per 97 giorni. Secondo Legambiente, nel 2017 i giorni di mal’aria a Milano sono stati ben 161.
Le cause congenite nell’altissima concentrazione atmosferica di CO2 e di agenti inquinanti nel Nord Italia sono l’endemica scarsa ventilazione che caratterizza tutta l’area e i sempre più frequenti periodi con poche precipitazioni, uniti a un prolungamento dell’alta pressione, che porta un marcato degrado della qualità dell’aria in Pianura Padana (che a dire il vero, viste le continue emergenze, è in costante miglioramento da anni, anche se ancora non abbastanza se confrontata con le grandi città europee).
Quello che Milano ancora non fa
Pur essendo un problema particolarmente acuto nelle nostre grandi città, l’inquinamento dell’aria è un tema universale contro cui molte nazioni stanno cercando soluzioni, anche attraverso l’uso di tecnologie d’avanguardia.
La linea di azione intrapresa dalle città più sensibili nella risoluzione del problema dello smog è costituita da due strategie integrate:
- Politiche per la riduzione delle emissioni nocive
- Programmi per l’abbattimento dell’inquinamento esistente (iniziative “mangia smog”)
Per ora Milano sta agendo solo nel primo punto (riduzione degli inquinanti), ma è col secondo (abbattimento degli inquinanti) che negli ultimi anni si stanno adottando le soluzioni più innovative.
Sempre che non si voglia riesumare il progetto tranchant del dottor Diacono, concedendo a Milano, oltre che aria più pulita, anche la vista del mare.
HARI DE MIRANDA
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