Il turismo a Milano e nella sua area metropolitana è in costante crescita da anni, come riportato dall’Ansa. L’anno che si è chiuso ha registrato un boom di visitatori che ha visto solo nel Comune un aumento del 9,4% nel 2019 rispetto al 2018 passando da 6,8 a 7,5 milioni. In totale, considerando la Città Metropolitana e Monza Brianza, si sono sfiorati gli 11 milioni.
I dati nel dettaglio
Le caratteristiche del visitatore vedono in prevalenza persone dai 31 ai 45 anni (3,4 milioni), viaggiatore singolo (5,3 milioni), con preferenza per l’autunno e un soggiorno che non va mai oltre i dieci giorni consecutivi.
Le festività natalizie, al terzo posto per periodo con più turisti durante l’anno, vedono la fascia tra i 46-60 anni (3,2 milioni nell’anno) e le famiglie (oltre 3,6 milioni) quali categorie più presenti.
Da Expo2015 in avanti il turismo è sempre cresciuto
La ripresa della città a seguito del torpore degli anni ’90, in modo limitato agli inizi degli anni ’10 del nuovo millennio e in maniera più marcata dall’Expo2015 in poi complici i 20 milioni di visitatori alla manifestazione, ha consentito la riscoperta di Milano in chiave turistica.
Al business si è aggiunto l’interesse culturale, che ha consentito al viaggiatore abituale di ritornare in città per una seconda visita o di inserire Milano come tappa all’interno di un tour dell’Italia.
Questo fenomeno è coinciso in parte anche con il “declino” turistico delle altre città d’arte come Roma e Venezia e potrebbe trovare nuova linfa dall’avvenuta assegnazione delle Olimpiadi Invernali del 2026, ma non si sa effettivamente fino a quando potrà durare.
Senza una vera promozione, Milano rischia di arrestare la sua crescita
Se Milano vuole raggiungere i primi posti in Europa esiste un aspetto da non sottovalutare ovvero la difficoltà di Milano nel promuoversi nel mondo come brand, non tanto per incapacità delle giunte al governo della città ma per l’impossibilità come ente di gestire questa competenza, e questo a lungo andare può costituire un serio problema di attrattività.
Infatti, il comune meneghino, al contrario della Regione Lombardia, non possiede risorse e competenze per promuovere il proprio territorio e le sue eccellenze, se non in maniera molto limitata, per mancanza di autonomia legislativa e finanziaria.
L’obiettivo di Milano e dei milanesi nell’immediato dovrà quindi essere quello di chiedere un referendum per vedersi riconosciuta l’autonomia uguale a quella di una Regione, per garantirsi una competizione ad armi pari con le città con più visitatori al mondo: la strada da seguire è quella indicata dall’art. 132 della Costituzione Italiana, qui un approfondimento con tutte le informazioni a riguardo.
FABIO MARCOMIN
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