Riteniamo vi siano alcuni buoni motivi per i quali non debba esserci una pioggia di soldi al Sud grazie al Recovery Fund. Per la delicatezza delle argomentazioni consigliamo a tutti una lettura completa affinché ci si renda conto che non è un attacco al meridione.
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10 BUONI MOTIVI per non destinare al SUD la maggior parte del RECOVERY FUND
#1 50 anni di spreco di denaro pubblico
Da troppo tempo non si eliminano gli sprechi: sono più di 50 anni che vengono elargiti soldi a pioggia seguendo progetti più o meno credibili con risultati scarsi, impalpabili e a volte disastrosi tra opere incompiute e costi per infrastrutture ancora da completare ma il cui costo è lievitato alle stelle. Una situazione fattuale e che a stento tende a cambiare.
#2 Il Nord è la macroregione più colpita dal Covid-19
Citando una frase del premier Conte che si rifà al numero di vittime: il nord è la macroregione più duramente colpita dal Covid19 e come tale merita di ricevere più soldi.
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#3 Uno vale Uno? Se si dividono gli aiuti per abitanti, il grosso spetta al Nord
Uno vale uno: un principio fondante della maggioranza di governo. Se uno vale uno perchè si dovrebbero avere criteri diversi dal numero di abitanti per suddividere le risorse? Se si dividono gli aiuti europei per il numero di abitanti la fetta più grande dei fondi europei devono andare al Nord che ha la metà degli abitanti dell’Italia.
#4 “Prima le fabbriche”: i poli produttivi sono nel settentrione
Si dovrebbe riprendere il mantra della ricostruzione: “prima le fabbriche”. In questo caso la maggioranza dei poli produttivi sono al nord e questo è il momento di far ripartire l’economia. Inutile sperare in un finanziamento strutturale epocale quando in primis urge mettere carburante nella locomotiva prima ancora di ristrutturare i vagoni.
#5 Vanno premiati i virtuosi
Fino a prova contraria per incentivare a fare meglio si devono premiare i virtuosi e non chi è in deficit. Fintanto che non ci sarà un aggiustamento dei costi pubblici e soprattutto in una situazione di emergenza per tutta l’economia, è un principio di sana economia che i fondi debbano essere destinati in primis a chi è capace di generare più ricchezza e lavoro.
#6 La mancanza di solidarietà dei rappresentanti politici del Sud verso le regioni più colpite ha danneggiato il clima nazionale e l’immagine dell’Italia
La mancanza di solidarietà dimostrata dai vari politici delle regioni del Mezzogiorno che dovrebbero parlare a nome del popolo italiano ha penalizzato anche all’estero l’immagine di alcune regioni che anzi meritano un maggiore sforzo collettivo per riabilitare la credibilità fondamentale per un nuovo slancio economico.
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#7 Il vero cambiamento sarebbe responsabilizzare il Meridione
In soldoni, nel sud Italia esistono raffinatissime menti che purtroppo sono abituate a veicolare la loro astuzia in modo “deviato”, dovendo far proliferare l’arte di arrangiarsi. Siamo tutti certi che estro e spunti inimmaginabili a chiunque altro possano e debbano essere il fattore trainante di una serie di Regioni, che meritano una ricetta diversa da un’assistenzialismo per fini elettorali e una classe dirigente spesso abile solo con la parlantina.
#8 Il Sud deve imparare a valorizzare il suo splendido territorio
Relativamente al punto precedente siamo tutti certi che uno sviluppo sostenibile e una valorizzazione della natura e delle opere presenti in meridione possano e debbano fare del Sud Italia la regione dove tutti in Europa, e non solo, possano sognare di passare il tempo libero da turisti e investire, come luogo dove poter vivere con una qualità della vita stessa impareggiabile.
#9 Siamo stufi che la criminalità si accaparri i fondi pubblici
Perché siano stufi di vedere la criminalità che, ogni volta che ci sono delle elargizioni pubbliche, ne approfitta squagliando come neve al sole i fondi attribuiti e lasciando il resto dei cittadini con un pugno di mosche in mano.
#10 Deve cambiare l’immagine del Sud assistenzialista nei confronti del mondo
L’immagine del Meridione deve assolutamente cambiare in Italia e all’estero: mai più che da Stati in Europa e nel mondo ci possano additare come poco credibili. Dobbiamo tutti lavorare per una impennata di orgoglio e per un cambiamento culturale che sdogani tutte le realtà, e sono tantissime, che virtuosamente lavorano nella parte meridionale dell’Italia e che possano essere il faro per una primavera del sud, se non spazzando via ma almeno arginando i fenomeni endemici di una parte del Paese, che ora più che mai deve dimostrare al mondo che rispetto e fiducia si devono guadagnare, non pretendere.
ROBERTO BINAGHI
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Sapete meglio di me che gridate nel deserto. Il Sud e’ parassita e vuole restare tale. Serve con urgenza la Secessione, quella che Salvini ha venduto per una poltrona ‘romana’ mantenuta ancora dal Nord.
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