La vita del milanese è frenetica. Milano è la città dei mille input e delle altrettante cose da fare, così tante che, a volte, non basta un mese per concedersele tutte.
Figuriamoci scoprirle in un solo giorno. Tant’è che ci siamo immedesimati in chi, nell’arco di 24 ore, voglia impiegarle al massimo e alla meneghina.
Ecco le 10 cose da fare in 24 ore a Milano, con buona pace di chi ama poltrire a letto fino a tardi.
#1. Ore 6. Jogging al Parco Sempione o sulla Montagnetta
Sono le due aree verdi più amate dai runners della mattina, ovvero da coloro che apprezzano svegliarsi facendo sport, mentre ancora la città dorme e si regalano il sorgere del sole che spunta da dietro Castello Sforzesco o il grattacielo storto di Zara Hadid.
#2. Ore 8. Colazione da Bastianello
Il bar-icona di Piazza San Babila, quello dove vengono conclusi affari e dove si affacciano politici e VIP. Non dà molto nell’occhio, se non fosse per il suo tranquillo dehor appena sotto i portici di via Borgogna.
Da non perdere per la clientela e la storica accoppiata cappuccio e brioches serviti dai camerieri in livrea come una volta.
#3. Ore 10. Giro al supermercato 24h alla stazione Centrale
Non c’è solo il Mercato Centrale, ma c’è anche il bistrot bio; il ristorante dove tutto è cucinato con il wok e il food truck con gli arancini (talvolta). Ci sono la farmacia e la parafarmacia; ci sono i negozi di grandi maison come le grandi catene del low cost e pure i temporary della Galleria delle Carrozze. Dalla lavatrice all’ultimo abbonamento telefonico, dal parka alla boule de neige con la neve che cade sulle guglie del Duomo, la Stazione Centrale, dopo il recente intervento di riqualificazione, è sempre più un grande shopping mall e sempre meno la ‘mera’ stazione di Milano di una volta. Per questo, imperdibile.
#4. Ore 11.30. Acquistare un libro alla Ricordi di Galleria Vittorio Emanuele
Non è tanto per la scelta dei volumi – tanta, di ogni genere, non c’è che dire, ma non dissimile dalle altre librerie e multistorie di Milano. La Libreria Ricordi è un’icona di Milano, ultimo ramo di una genealogia partita nel XX secolo e che ha generato una delle più antiche case editrici italiane. Fu Giangiacomo Ricordi a stampare alcune opere di Giuseppe Verdi, tutta la produzione di Giacomo Puccini (con la sola eccezione de La Rondine), oltre che i lavori di compositori come Bellini, Rossini e Donizetti fino ai contemporanei come Nono, Donatoni, Sciarrino e Bussotti. L’Archivio ne riporta i manoscritti originali; la recente ristrutturazione dello store non ha tolto il fascino di questi saloni commerciali nati proprio ai tempi del successo del fondatore.
#5. Ore 13. Mangiarsi un panino al baracchino davanti alla Triennale
Osteggiato, rimosso, odiato, segnalato ma imperituro: il baracchino davanti alla Triennale ogni notte servebirra fresca e panini ai ragazzi reduci dalle discoteche. Un vero santo, non c’è che dire.
#6. Ore 15. Lavare la macchina in Via Agnello
Dicono che qui l’autolavaggio h24 sia strepitoso per la cura dei prodotti e per il servizio. Dicono, ma vuoi mettere parcheggiare in Piazza Duomo, al fianco di uno dei bracci della Galleria, lasciare l’auto sporca e ritrovarla linda? Un figurone!
#7. Ore 16. Merenda con brioche da Princi
Nato forno, cresciuto bistrot-ristorante, chissà quali e quante altre cose sarà Princi. L’Armani del pane, come qualcuno l’ha definito per il conto salato, i prodotti esposti come in una gioielleria, l’arredo minimal e negli stessi toni sabbia dei negozi di ‘Re Giorgio’, oggi ha tre indirizzi: in Piazza XXV Aprile 5, in via Ponte Vetero al 10, in via Speronari, in Largo la Foppa 2 e in Corso Venezia; difficile non imbattercisi per una brioches o un trancio di pizza farcita. E nel caso in cui espatriate? C’è un Princi anche a Londra.
#8. Ore 19. Un Americano al Radetzky
E’ l’anima della movida milanese; il locale dell’aperitivo ‘pettinato’ ma anche del miglior Americano della città. Da sorseggiare rigorosamente sui divanetti lungo Corso Como, anche a 10 gradi sottozero.
#9. Ore 21. Sushi da Nobu
Eccolo Armani, con tutto il suo quartiere, il suo hotel e pur il gettonatissimo ristorante giapponese. Meta di VIP, calciatori e starlette, è uno di quei posti in cui ‘bisogna esserci’ prima ancora di mangiare bene.
10. Ore 00. Telefonata skype con l’amica australiana
Il fuso orario lo permette. L’emozione della giornata trascorsa a Milano non permette di dormire. Come non finire in bellezza raccontando queste incredibili 24 ore milanesi alla propria amica dall’altro capo del mondo?!
SYDNEY LUKEE
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