Il paradosso è che c’era più libertà nelle monarchie assolute.
Le questioni in cui entrava il governo erano minime. Spesso non c’erano neanche tasse. E non c’erano regole, che erano invece determinate dalla quotidianità in base all’autoregolazione delle persone o delle comunità.
Se uno fosse entrato in casa a dire che bisogna fare la revisione alla caldaia si sarebbe preso un forcone nella pancia.
Con la scusa della democrazia e del diritto di voto si assegna al governante un potere illimitato.
Il numero di regole che si possono scrivere è infinito: da cosa indossare e a quanto stare a distanza dall’altro, fino al patentino sanitario per poter fare le cose.
Tutta questa voglia di regolazione imposta dall’alto viene guidata dalla chimera della vita perfetta, da mondo dei puffi, in cui i pericoli non ci sono ed esiste una sicurezza assoluta.
Il fatto che una società basata sul controllo meticoloso di qualsiasi attività umana porti a un’età dell’oro non ha alcun senso logico. Viviamo un’autoipnosi collettiva che ci sta portando a una società molto più restrittiva di qualunque utopia folle mai pensata nella storia.
Su Youtube c’è questo video: Roma a colori nel 1963. Uno girava su una 500 e filmava le strade del centro di Roma. Guardandolo ci si chiede: è possibile che questi potessero vivere così bene, senza tecnologia, tutti felici, in un paese in crescita? Mentre qui instauriamo la vita sul rispetto di regole imposte che spesso sono solo dei riti di una nuova religione, cose inutili che non portano nessun vantaggio.
Questa smania di controllo ha un costo sociale altissimo. Bisogna essere più tolleranti verso la vita, non si può essere così intransigenti.
Bisogna distinguere la sfera della vita dalla sfera dell’autorità.
L’autorità si deve occupare solo di cose basiche, dalla difesa da invasioni straniere ad altre questioni limitate. Anche perchè teoricamente si potrebbe normare tutto, dal modo di salutarsi a quello di muoversi o di relazionarsi.
Ma lo stato non può avere il diritto di decidere la vita delle persone. Perché la vita non ci è data dallo stato quindi lo stato non può avere il diritto su qualcosa che non ci è dato da lui. Altrimenti è un furto, un sopruso, una violenza.
La carta dei diritti dell’uomo era basata su questo. Esistono diritti non emendabili dalle leggi. Mentre ora questi diritti vengono sospesi per la gravità della situazione.
Ma se i diritti fondamentali possono essere trascurati nelle emergenze, significa che non sono fondamentali.
La proposta del giorno: meno leggi, più colori
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