Il terzo millennio sta per diventare maggiorenne. Ecco 10 fatti che (quasi) sicuramente renderanno memorabile il 2018 a Milano.
10 fatti che renderanno memorabile il 2018 a Milano
#1 Le novità di Porta Nuova: nuovo grattacielo e Biblioteca degli alberi
Si chiamerà Torre Gioia 22, un grattacielo da 120 metri che prenderà il posto dell’edificio ex-Inps di via Mechiorre Gioia, quello che veniva battezzato il “ponte vecchio di Milano“. Il progetto prevede un edificio eco-sostenibilie a certificazione Leed della superficie lorda totale di 68.432 metri con 6mila pannelli fotovoltaici.
Il 2018 di Porta Nuova sarà segnato dai lavori per questo nuovo grattacielo nato anche questo dalla mente di Manfredi Catella (con fondi degli Emirati Arabi Uniti).
A maggio dovrebbe inaugurarsi la Biblioteca degli Alberi, la piazza parco circondata dal Bosco Verticale e dai grattacieli di Gae Aulenti e della Regione Lombardia.
Nella stessa area nel 2018 dovrebbero essere completati il “rasoio”, il palazzone di Ligresti lasciato da anni in abbandono, e la Torre Galfa.
#2 Il boom di City Life
Sono entrati i dipendenti dell’Allianz, è stato inaugurato il nuovo shopping center, si sta aprendo il nuovo Anteo. La grande scommessa del 2018 è City Life: entrerà nel cuore dei milanesi come è successo a Porta Nuova oppure rimarrà un’entità ancora vissuta con distacco dai cittadini?
Grande attesa in particolare per il “Curvo”, la terza torre di Citylife.
#3 Le nuove piazze
Il 2018 dovrebbe segnare una radicale trasformazione di diverse piazze fondamentali della città. Vedremo l’impatto su piazza Cordusio del tanto chiacchierato Starbucks, e di altre novità, così come c’è molta attesa per la nuova piazzetta liberty trasformata dal nuovo Apple Store. Ci si aspetta anche sorprese positive per Piazza Castello, Piazza Firenze e per la pavimentazione di Cinque giornate.
#4 L’anno delle elezioni
Il 2018 sarà indiscutibilmente l’anno delle elezioni. Ci aspetta la tornata nazionale, con una possibile rivoluzione nella compagine governativa, e quella regionale con il testa a testa tra Maroni e Gori. Le elezioni impatteranno la giunta di Milano: si prevede qualche assessore che lascerà il posto per approdare in Regione (o a Roma).
Le indiscrezioni dicono che a lasciare potrebbero essere Carmela Rozza e Marco Granelli.
Se dovesse vincere Gori ci si aspetta una svolta politica di grande rilevanza per Ada De Cesaris.
E per le nazionali si vedrà se sarà rispettata il vecchio adagio che ci vince a Milano si prenderà Roma.
#5 Human Technopole
Il 2018 sarà anche l’anno della verità per l’area expo. Finalmente si saprà se lo Human Technopole verrà alla luce e se ci sarà il trasferimento di sedi dell’Università Statale da Città Studi. In quel caso si capirà anche quale futuro attende il quartiere una volta abbandonato da università e da studenti.
#6 L’Inter torna in Champions
Il 2018 resterà nella storia del calcio per l’Italia fuori dai mondiali. Però Milano si potrebbe rifare ritornando nella competizione che più le si addice. Anche perchè nonostante il digiuno degli ultimi anni, resta l’unica città europea ad aver vinto la champions league con due squadre diverse.
#7 La stagione dei concerti
Milano sarà sempre più capitale della musica. Concerto di Bob Dylan all’Arcimboldi, unica data italiana per il compleanno Afterhours al Forum, a San Siro ci saranno Bruce Springsteen, Pearl Jam, Bon Jovi, Ligabue, Fedez&J-Ax e Cesare Cremonini.
#8 L’inaugurazione del nuovo Palalido
Dopo 500 anni si completano i lavori per il nuovo Palalido, così Milano tornerà ad avere un’arena per lo sport indoor dentro i confini comunali. Molta attesa per sapere come sarà e che impatto avrà.
#9 Navigli
Il 2018 non sarà solo un anno di novità. Sarà anche terreno fertile per questioni evergreen, come i progetti per gli ex scali ferroviari, l’atteso via libera per il prolungamento delle 4 linee della metropolitana o per la decennale questione sulla riapertura dei navigli. Più di una decisione definitiva ci si attende l’annuncio dell’ennesimo referendum sui navigli.
#10 La candidatura di Milano per i giochi invernali (o per un grande evento internazionale)
La sconfitta dell’EMA brucia ancora. Dopo Expo e l’Ema, Milano non può accontentarsi dell’oblio. Urge subito qualche altro sogno internazionale in cui credere. All’orizzonte non c’è molto. Unica aspirazione plausibile è quella dei giochi olimpici invernali. Più che un fatto, una scommessa.
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