5 residenti e un’osteria: l’ESCURSIONE sul lago di Como per il “BORGO del CONTRABBANDO”

Un delizioso borgo al confine tra Lombardia e Svizzera, in cui si arriva solo a piedi attraverso strade che sembrano lì dalla notte dei tempi

0
Credits: @fra.morett IG

Un paese tra Svizzera e Lombardia, praticamente disabitato, che si gira solo a piedi salendo per una strada che sembra lì da sempre. Vediamo dove si trova e andiamo a conoscere i suoi 5 residenti.

5 residenti e un’osteria: l’ESCURSIONE sul lago di Como per il “BORGO del CONTRABBANDO”

#  4 amici e un’osteria

Credits: @fra.morett IG

Per gli amanti del turismo di montagna, in ogni stagione, oggi andiamo a Erbonne in provincia di Como.
A pochi chilometri dal Balcone d’Italia e, quindi, dalla Svizzera, Erbonne è la frazione di un comune in Val d’Intelvi che, come tutti i luoghi dei dintorni, conserva il fascino della montagna semi inesplorata.

# Trekking e pace

Chi desidera fare la classica gita di montagna, può raggiungere Erbonne solo a piedi, attraverso due itinerari. Il primo arrivando a piedi dal Pian delle Alpi.
Il secondo e più consigliato, è avviarsi lungo una mulattiera che sembra lì dalla notte dei tempi. Il percorso tra i boschi è quasi in piano, con lievi cambi di pendenza, ma offre la possibilità di godere di incantevoli scorci della montagna o del Lago di Como.
L’itinerario di trekking è ben segnalato e può essere percorso anche da escursionisti inesperti. Chi vuole arrivare in auto può prendere una strada che risale in mezzo ai boschi e si ferma a qualche centinaia di metri dal borgo. 

Leggi anche: Il SENTIERO dell’INFINITO: il nuovo percorso di trekking a picco sul mar ligure

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

# Il borgo di pietra e il museo del contrabbando

Credits: @guide_como IG

I due itinerari hanno in comune la parte finale di arrivo. Anche dal percorso di trekking si giunge al Pian delle Alpi, leggermente in alto rispetto ad Erbonne, che ad un certo punto spunta da dietro una curva.
Sommerso dal verde dei prati in estate, o dalla neve in inverno, il borgo è un mix tra case in pietra e la pace delle Alpi.
Visitando i vicoli del borgo ci si imbatte nelle antiche case in pietra, un bellissimo lavatoio e l’osteria. Erbonne vive intorno ai pochi residenti, cinque in tutto, la vita si svolge intorno all’osteria. È questo l’elemento che conferma che il tempo, qui, si è fermato. Come nella Milano dei Corpi Santi, è l’Osteria del Valico che regola la vita del borgo, dona ristoro ai viandanti e, per l’ottima cucina, attira anche molti amanti della buona cucina, soprattutto nel week end che risulta quasi sempre sold out. 

Credits: @franca_fontana IG

La vita di frontiera in Alta Lombardia, non è per niente movimentata come quella delle grandi praterie americane, però ha i suoi risvolti curiosi. Erbonne è infatti su una strada che, per le caratteristiche di facilità che presenta la mulattiera che porta in cima, è stata scelta in passato anche dai contrabbandieri diretti in Svizzera.
Tra gli anni ’30 e la fine degli anni ’70 a Erbonne c’era la caserma della Guardia di Finanza a presidiare il territorio. Chiusa nel 1977, lo spazio è diventato il Museo del Contrabbando che si può visitare aggiungendo una curiosità davvero particolare all’escursione.

Leggi anche: MILANO – SVIZZERA in bici: la TI-CICLO-VIA, il PROGETTO della SUPER CICLABILE

# Paradiso fiscale del passato

Lavatorio Credits: @matteo_veneroni IG

In attesa che apra l’Osteria, nei dintorni si può andare a dare un’occhiata alle caverne dei dintorni, che hanno fatto scoprire segni di insediamenti millenari.
In gita è meglio portarsi documenti validi per l’espatrio, perché il sentiero che indica verso Scudellate, è quello che fa attraversare il confine per finire in Svizzera.
Erbonne è borgo di confine da tempi immemorabili. Anche ai tempi del Ducato di Milano si trovava sì in territorio milanese, ma alcuni diritti di proprietà dei terreni erano in parte dei cantoni svizzeri confinanti.

I cittadini svizzeri residenti ad Erbonne, sono sempre stati esentati dal pagamento delle imposte al Ducato di Milano, trasformando questo borgo di confine in un paradiso fiscale senza Stato.
La duplice nazionalità degli abitanti di Erbonne, ha fatto vivere a questa frazione la sensazione di poter vivere senza Stato, almeno fino alla Prima Guerra Mondiale. Le bagattelle nate ai confini, presidiati dagli stati otto-novecenteschi, ha poi decretato la fine del paradiso fiscale, tramutandolo in paradosso: da residenza per onesti contribuenti di doppia nazionalità, a borgo del contrabbando.

Leggi anche: “L’Italia è un PARADISO FISCALE per chi viene dall’estero”. E se provassimo le stesse regole anche per i residenti?

# La rivincita di Erbonne

Credits: @giancicci IG

Oggi Erbonne si prende una sua piccola rivincita. Ritorna nei cuori degli escursionisti, degli amanti della Valle d’Intelvi, si vede sulle mappe dei turisti diretti al Balcone d’Italia. Rivive una seconda vita, in barba anche ai contrabbandieri del passato.
Non è il paradiso fiscale dei tempi del Ducato di Milano, ma lo è in termini viabilistici: tutti i milanesi che, ad esempio, sognano il traffico delle auto dedicato ai soli residenti, troverebbero ad Erbonne una ragione di vita. In auto nel piccolo borgo della Val d’Intelvi, possono girare infatti solo i residenti

 

Continua la lettura con: L’Isola tra i laghi: le attrazioni della Val d’Intelvi

LAURA LIONTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoOasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei Tasso, il presepe sommerso, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di Livigno, Tizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinqucento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedente🔴 A2A parlerà FRANCESE?
Articolo successivo🔴 Crollo psicologico per gli UNIVERSITARI di MILANO: boom di richieste di aiuto
Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs