Secondo un’indagine realizzata a metà del Novecento oltre il 70% dei milanesi parlava abitualmente in dialetto. Vent’anni dopo si era scesi sotto al 50%. Oggi è dura sentirlo parlare sotto alla Madonnina. Eppure rappresenta un patrimonio fondamentale di Milano, i cui aspetti curiosi sono una fotografia della storia e della mentalità della città.
Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza
7+1 insospettabili curiosità sul dialetto milanese
#1 Le consonanti “scomparse”
Una delle caratteristiche tipiche del milanese sono le consonanti singole, dove nella parola corrispondente in italiano si ritrovano doppie. Ad esempio, si dice “bela” anziché bella, “penel” anziché pennello.
#2 La metamorfosi delle consonanti
Le consonanti “p” e “t”, quando si trovano tra due vocali, assumono il tono della “b” e della “v”. Addirittura spariscono in alcuni vocaboli: “roeuda” anziché ruota, “cavèi” al posto di capelli”. La “d” si trasforma spesso in “t”.
#3 Eredità celtica
Hanno resistito allo strapotere del latino alcuni suoni caratteristici presenti nelle parlate gallo-celtiche: la più tipica è la “u” pronunciata duramente come quella dell’attuale francese o del tedesco o le vocali “oeu” (ad esempio il sostantivo “boeucc”, cioè il buco), suono inesistente in latino e sconosciuto in italiano.
#4 Le negative alla tedesca
Altra influenza probabilmente asburgica è nella tendenza a costruire le frasi negative con la negazione alla fine, come accade per il tedesco. Ad esempio: “Ti te seet no o ti te seet minga“.
#5 I soldi sono francesi
Fino alla metà almeno del Novecento, anziché “cinquecento lire” si diceva spesso “cinchcent franc”, memoria risalente all’occupazione francese dei primi dell’Ottocento.
#6 Non esiste il passato remoto
Il dialetto milanese ha la stessa coniugazione dei verbi dell’italiano. Ma con una rilevante differenza: mancano 2 tempi, il Passato ed il Trapassato Remoto. Per esprimere un’azione completamente trascorsa il milanese utilizza il Passato ed il Trapassato Prossimo. Cosa che è rimasta anche nell’italiano parlato: a Milano difficilmente si impiega il passato remoto.
#7 Il “tradimento” del Manzoni
Il più grande romanziere italiano, il milanesissimo Alessandro Manzoni scrisse la sua opera in italiano, dopo aver sciacquato i panni nell’Arno. Di lui esiste solo una quartina scritta in milanese, dedicata all’amico Carlo Porta:
On badee che voeur fà el sapienton
el se toeu subet via per on badee;
ma on omm de coo che voeur paré mincion,
el se mett anca lu in un bell cuntee
Lo sciocco che vuol fare il sapientone
si vede subito che è uno sciocco;
ma l’uomo di ingegno che vuol apparire incapace
si mette anche lui in un bell’impiccio
#7+1 Wikipedia in milanese
Sapevate che esiste la versione in dialetto milanese di Wikipedia? Questo il link: http://lmo.wikipedia.org/wiki/Dialett_milanes
Fonti: La Gobba, Carlo Radollovich
Continua la lettura con: I 7 incredibili segreti del dialetto milanese
ANDREA ZOPPOLATO
Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore