Un piccolo borgo a rischio spopolamento sta rinascendo grazie ad alcune iniziative volte alla sua promozione turistica e culturale.
A 2 ore da Milano il BORGO ABBANDONATO che RINASCE grazie ad una PISTA CICLABILE
# Il borgo di 200 anime a rischio spopolamento a 2 ore da Milano
Ci troviamo nella Valle Sabbia, una delle cosiddette “valli resilienti” della Lombardia, a un paio di ore di auto Milano. Qui il turismo è poco sviluppato perché l’economia si basa fondamentalmente sulle acciaierie e le fabbriche e questo è uno dei fattori che da sempre ha fatto di Livemmo un borgo a rischio spopolamento. Ci sono infatti poco meno di 200 abitanti e per questo negli anni Trenta è stato fuso ai comuni di Bel Prato e Navono per formare il Comune sparso di Pertica Alta. Alcuni progetti stanno però portando alla rinascita questo piccolo paese. Come questo.
# La Greenway come strumento di promozione turistica
Per evitare un’ulteriore perdita di abitanti e il successivo abbandono sono state diverse le iniziative volte a far conoscere il borgo di Livemmo e altre stanno per essere mettere in atto. La più significativa è stata l’inaugurazione della Greenway, una pista ciclabile che attira sempre più visitatori soprattutto nella bella stagione e che ha funzionato come strumento di promozione turistica. Negli anni è infatti cresciuto il numero di turisti che scelgono questa località come gita fuori porta.
# “Livemmo Borgo Cre-Attivo”, il progetto per la rigenerazione culturale del borgo
Inoltre, nell’ambito di un progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica previsto dal “bando sull’attrattività dei borghi” che prevede, all’interno del PNRR l’individuazione di piccole realtà a rischio abbandono per i territori italiani, Livemmo è stato selezionato da Regione Lombardia per ricevere un un maxifinanziamento da 20 milioni di euro attraverso il ministero della Cultura.
Le risorse serviranno a mettere a terra il progetto “Livemmo Borgo Cre-Attivo” che comprende: la ristrutturazione degli spazi pubblici, di un immobile abbandonato che diventerà area per attività culturali e turistiche, la creazione di varie piste ciclopedonali e interventi sull’antico forno fusorio risalente al XVI secolo anticamente adibito alla prima lavorazione del ferro estratto nella vicina Val Trompia.
Continua la lettura con: La gita più bella #36 – Il PICCOLO BORGO ai confini della Lombardia considerato CAPOLAVORO URBANISTICO del ‘500
FABIO MARCOMIN
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