Se ne parla da tempo ed ha già fatto breccia in altri Paesi, tra cui Belgio, Emirati Arabi e Giappone: ora arriva anche a Milano. E’ la settimana corta che consiste nello spalmare le ore lavorative su meno giorni, solitamente da 5 a 4. Per molti lavoratori potrebbe essere la soluzione vincente, tanto che un’azienda milanese ha deciso di adottarla. Di chi si tratta e quali sono i meccanismi?
A MILANO la prima azienda che introduce la SETTIMANA LAVORATIVA CORTA
# 4 giorni lavorativi al posto dei canonici 5
La settimana corta consiste “semplicemente” nel lavorare un giorno in meno, non più i 5 canonici ma solo 4, allungando quindi il weekend e in generale le ore di riposo. Una soluzione certamente ben accetta dai lavoratori, che arrivano sempre il venerdì particolarmente stanchi, ma perché viene adottata, ne beneficiano anche le aziende? Pare di sì. La settimana corta è stata ideata proprio perché bilanciare la vita professionale e il benessere delle risorse umane aziendali aumenterebbe la produttività e qualità dell’azienda.
La settimana corta lavorativa è quindi volta a migliorare il benessere mentale e fisico del lavoratore, in modo tale che anche l’azienda ne benefici. Tra i Paesi che l’hanno già sperimentata ci sono Nuova Zelanda, Stati Uniti, Giappone, Spagna e Islanda, quest’ultima ha per ora diminuito le ore settimanali da 40 a 36 ma con retribuzione invariata. In realtà anche in Italia si stanno facendo avanti le prime aziende che decidono di ridurre l’orario lavorativo a 36 o 32 ore ma con lo stesso stipendio. Anche a Milano una multinazionale ha deciso di sperimentare la settimana corta, ecco come.
# La settimana corta è arrivata a Milano
Mondelez International, azienda statunitense attiva nel settore alimentare, nella sua sede di Milano ha deciso di dare ai suoi lavoratori la possibilità di scegliere se spalmare le proprie ore lavorative su 4 o 5 giorni. Non solo, ha anche lasciato scegliere se lavorare sempre in ufficio a Milano, oppure 2 giorni a settimana in smartworking. Tra le nuove possibilità date ai suoi dipendenti c’è anche quella di pianificare le proprie ferie senza alcun impedimento dall’alto. L’azienda, tra i pionieri in Italia, ha adottato questa soluzione proprio perché il miglioramento del benessere dei propri lavoratori garantisce una maggiore produttività, ma anche la possibilità di attrarre nuova forza lavoro e più diversificata.
# Più flessibilità per i lavoratori
La settimana corta a Mondelez International parte da questo marzo e fa parte della sperimentazione aziendale Workplace of the Future. L’applicazione del nuovo modello lavorativo, che in generale prevede una maggiore flessibilità in termini di tempi e luoghi di lavoro, è stata decisa dopo aver ascoltato le esigenze dei dipendenti dell’azienda. Seppure si è notato come quasi la totalità dei loro lavoratori apprezzi lo smart working, il lavorare da casa dà la percezione di essere sempre connessi e costantemente disponibili. Per questo è sembrato necessario adottare la settimana corta.
Mondelez International diventerà l’apripista per altre aziende milanesi, con un giorno in meno di fatica e uno in più di riposo?
Continua la lettura con: 4 giorni di lavoro, 3 di vacanza, stipendio uguale: in BELGIO la rivoluzione della SETTIMANA CORTA
BEATRICE BARAZZETTI
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.