Una voce fuori dal coro, quella di Taiwan, nell’affrontare il virus partito da Wuhan all’inizio di questo inverno. Il governo dell’isola al largo della Cina ha adottato una strategia all’avanguardia, dimostrando pieno controllo della situazione e agendo subito con estrema compattezza e durezza. Benchè sia prossima alle coste cinesi, il risultato ad oggi 20/03/2020 è di: 108 contagi e 1 solo decesso su 24 milioni di abitanti.
A un passo dalla Cina ma lontana dal virus: la strategia di TAIWAN contro il COVID-19
La Repubblica di Cina, o Taiwan, è uno Stato insulare de facto costituito dal gruppo di isole di Formosa, Penghu, Kinmen e Matsu, non riconosciuta né dalla Repubblica Popolare Cinese (la Cina continentale propriamente detta) né dagli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU, da tutti gli Stati Europei e dal Canada con i quali mantiene rapporti commerciali. La capitale provvisoria è Taipei in quanto quella di diritto è Nanchino che si trova però nella Cina continentale.
Taiwan è geograficamente Cina, ma con regole di governo differenti e indipendenti e tali si sono dimostrate anche nell’affrontare l’emergenza da Covid-19.
Il governo dello stato insulare, distante solo all’incirca 150 km dalla Cina e dal primo focolaio del virus con più di 80.000 contagi e oltre 3.200 morti, ha implementato 124 protocolli di sicurezza in soli 2 mesi approfittando delle infrastrutture della sanità pubblica e dell’analisi dei dati, dell’assistenza sanitaria a prezzi accessibili e di una vasta diffusione educativa.
Le misure adottate da Taiwan
# Controllo di febbre e sintomi di polmonite a bordo degli aerei fin dal 31 dicembre 2019
Lo stesso giorno in cui la Cina ha comunicato all’Oms la presenza di numerosi casi di polmonite, il 31 dicembre 2019, Taipei ha iniziato controlli a bordo di tutti gli aerei provenienti da Wuhan per verificare la presenza di passeggeri con febbre o sintomi da polmonite. La settimana successiva le verifiche sono state estese ai viaggiatori atterrati nell’isola dopo il 20 dicembre, con screening per 26 virus, tra cui SARS e MERS e i casi positivi sono stati posti subito in quarantena.
# Viaggio di esperti in Cina e attivazione del Comando centrale per l’epidemia
A metà gennaio è stata effettuata una missione conoscitiva in Cina per verificare lo stato reale della situazione e pochi giorni dopo è stato attivato il Comando centrale per l’epidemia per coordinare le misure per proteggere la popolazione e il sistema sanitario, la prima delle quali è stata bloccare tutti i voli dal continente a partire dal 26 gennaio.
# Rapido rinforzo del sistema sanitario
Il Comando Centrale per l’epidemia, che è una struttura ad hoc dotata di fondi e personale militare e civile, si è occupato sin da subito anche del rifornimento di materiale sanitario per gli ospedali, garantendo la disponibilità di 1.110 camere di isolamento e due milioni di maschere chirurgiche N95, e strumenti di prevenzione, con 44 milioni di maschere chirurgiche.
# Divieto di esportazione di mascherine, prezzi bloccati per l’acquisto e distribuzione gratuita in tutte le scuole
Un’altra misura è stata quella di introdurre lo stop immediato all’esportazione di mascherine di protezione per il viso, con la distribuzione delle stesse, di termometri e liquido igienizzante in tutte le scuole a milioni di studenti, docenti e personale. Il governo di Taipei ha imposto un limite di $ 0,17 al prezzo delle mascherine.
# Test a tappeto e uso dei big data per controllo salute e rispetto quarantena
L’isola asiatica forte dell’esperienza della Sars nel 2003, che aveva messo in ginocchio la sua economia oltre ai 73 morti conclamati:
- vede i suoi aeroporti attrezzati con monitor che verificano la presenza di febbre nei passeggeri
- fornisce la possibilità ai suoi cittadini di registrare tramite “qr code” la propria storia in termine di viaggi e salute
- impone a distanza la quarantena a chi nei 14 giorni precedenti avesse viaggiato in zone a rischio e con situazioni patologiche pregresse. Il controllo del rispetto della quarantena avviene attraverso verifica delle celle telefoniche dei soggetti a rischio
- ripete i test anche sui cittadini risultati negativi in prima istanza
- ha controllato tutte le persone venute a contatto con i contagiati
# Sostegno finanziario a chi è sottoposto a isolamento
In caso di positività al virus o comunque dell’obbligo di rimanere in quarantena per 14 giorni, l’assicurazione sanitaria taiwanese grazie alla sua copertura economica garantisce che il 99% della popolazione, oltre a poter effettuare gratis il test, avrà il diritto al sostegno finanziario per far fronte alle spese dell’abitazione, della spesa alimentare e delle cure mediche.
# Notizie chiare e non contraddittorie a tutti i cittadini
Tutte le emittenti televisive e radiofoniche hanno trasmesso a cadenza oraria le informazioni sui comportamenti adeguati da tenere per evitare la diffusione del virus, senza toni allarmistici, preservando le libertà e al contempo responsabilizzando cittadini, aziende e istituti scolastici.
# Nessun lockdown: uffici, scuole e aziende sono rimaste aperte
Taiwan ha mantenuto aperte tutte le principali attività lavorative e educative in cambio di un controllo personale giornaliero del proprio stato di salute e del rispetto delle misure di prevenzione, in base a linee guida studiate appositamente. In particolare:
- il 95% dei genitori misura a casa la febbre ai propri figli e comunica il risultato all’istituto scolastico prima di uscire
- all’ingresso di edifici pubblici e privati sono stati predisposti monitoraggi della temperatura corporea
- i condomini hanno installato dispenser di liquido igienizzante dentro e fuori dagli ascensori
- la quasi totalità della popolazione usa le mascherine in quanto non è mai mancato l’approvvigionamento nelle farmacie a prezzi di mercato e per tutte le scuole la consegna è stata effettuata dal governo
Fonti: Business Insider e Journal of American Medical Association
Taiwan ha dato dimostrazione di come si può gestire efficacemente una pandemia, attraverso prevenzione e monitoraggio costante per isolare i soggetti contagiosi, risultando al momento la migliore, pur essendo esclusa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in quanto stato ufficialmente non riconosciuto e senza dover ricorrere a nessun tipo di restrizioni delle libertà civili. Un tipo di strategia vincente che è stato replicato, anche se con alcuni giorni di ritardo, anche dalla Corea del Sud.
Leggi anche: Quello che la COREA sta facendo per sconfiggere il coronavirus
FABIO MARCOMIN
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social
Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore
Ok , ma con quale sistema??
La sezione commenti è chiusa.