Uno degli eventi più catastrofici è avvenuto all’inizio del secolo scorso. Potrebbe succedere ancora?
ACQUA ALTA a MILANO: quando è diventata come Venezia
# Quando Milano è stata sommersa dall’acqua dei suoi fiumi
Milano non è nuova a inondazioni: sono state diverse quelle nel corso della sua storia. La più clamorosa è avvenuta tra il 30 e il 31 maggio 1917 quando venne sommersa dalle acque dei principali fiumi che la attraversavano: Seveso, Olona e Lambro. A causare questo evento furono i forti forti temporali sulla Brianza e sulla fascia Prealpina a cui si aggiunsero quelli sulla città.
I danni maggiori si registrarono in quello che un tempo era il quartiere Maddalena con Piazza de Angeli completamente sommersa, come si vede dalla foto, così come le zone di Wagner e Corso Vercelli. A esondare in questa zona fu l’Olona, a cui si aggiunsero le piene del torrente Merlata e della roggia Poveretto. Anche le zone di Porta Garibaldi e Porta Nuova furono allagate, per colpa del Seveso, il Villaggio dei Giornalisti allagato ed evacuato, nel quartiere Ticinese esondò la Darsena.
# Le passerelle come a Venezia
Per aiutare i milanesi a spostarsi a piedi i pompieri montarono delle passerelle in legno sopraelevate, proprio come a Venezia. Purtroppo furono sommerse da successive ondate di piena dell’Olona. Quella del 1917 fu una delle inondazioni più catastrofiche per Milano, l’acqua raggiunse in alcuni punti il metro e mezzo d’altezza, un’altra ci fu nel 1893 quando il livello dell’Olona superò i due metri di altezza a Musocco e Garegnano.
# Sospeso il servizio di trasporto pubblico, 16 le vittime
Il Comune di Milano fu costretto a trasferire le bare del Cimitero Maggiore per evitare che venissero portate via dalla corrente e a sospendere il servizio del trasporto pubblico di tutte le linee tranviarie comprese quelle dei tram a vapore extraurbani conosciuti come Gamba de Legn. Ci furono anche 16 morti.
# Succederà di nuovo?
L’intervento dell’uomo ha limitato in alcuni casi e acuito in altri il rischio che uno scenario simile possa verificarsi in futuro. L’Olona è stato interrato sotto la circonvallazione negli anni ’30, oggi termina la sua corsa, nel Lambro Meridionale in località San Cristoforo. Per il Seveso sono in costruzione delle vasche di laminazione a nord della città e nell’hinterland per evitare future esondazioni. L’unico che potrebbe fare ancora danni è il Lambro, che scorre prevalentemente all’aperto nella periferia est della città, anche se protetto da argini e per buona parte attraversa aree verdi come l’omonimo parco.
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FABIO MARCOMIN
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