La vittoria del Napoli in coppa guidata da Gattuso ha rinfocolato un’altra forma di revanscismo contro il nord e milano in particolare: quello linguistico.
Altro ATTACCO a Milano dal sud: “basta con la COLONIZZAZIONE LINGUISTICA”
# Proseguono gli attacchi contro la capitale economica del Paese: l’ultimo è il revanscismo linguistico
In questi ultimi mesi Milano è stata oggetto di attacchi per i motivi più disparati in particolare da rappresentanti politici e abitanti di alcune regioni del Sud. Ripercorriamoli:
– il Ministro del Sud Provenzano che afferma “Milano non restituisce nulla all’Italia”,
– gli insulti ai cittadini “infetti” provenienti dal Nord del Paese in vacanza al sud prima del lockdown,
– la disparità di aiuti economici nei confronti dei paesi lombardi più colpiti dal virus rispetto a quelli del sud,
– la minaccia della chiusura dei confini a milanesi e lombardi da parte dei presidenti di Campania e Calabria,
– la richiesta di certificati di negatività al virus richiesti inizialmente da Sardegna e Sicilia,
– la richiesta di estendere la chiusura della Lombardia per tutta l’estate, fatta da uno dei membri della task force governativa contro “l’odio in rete”.
L’ultimo “attacco” in ordine di tempo è un revanscismo linguistico nei confronti delle cadenza e parlata del nord. Revancismo che già circolava sui social ma che la vittoria del Napoli guidato dal calabrese Gattuso in Coppa Italia contro la Juventus ha rinfocolato. L’accusa è che la parlata settentrionale sia diventata uno standard sinonimo di professionalità, mentre quella meridionale viene svilita dai “media settentrionali” per prassi e utilizzata solo in contesti comici e per rappresentare la mafia, e che addirittura alcuni rappresentanti del mezzogiorno si vedano “obbligati” a impostare a camuffare il proprio accento per sembrare credibili.
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# Il pensiero strisciante sulla presunta colonizzazione linguistica del nord
- “nessuno sa parlare bene in italiano come i Siciliani, che tra l’altro possono essere considerati bilingue dal momento che il siciliano è una lingua (che andrebbe valorizzata, ma ci si sta lavorando). Questo per dire che non bisogna credere a certi stereotipi, non è vero che al Nord conoscono meglio la lingua italiana…”
- “A me non piace la parlata milanese, non sempre voglio dire. Il più delle volte è fastidiosa..”
- “Concordo. Sono fiorentino e il dialetto napoletano mi piace da morire. La mia prima volta a napoli ho perso la voce da quanto ho riso parlando coi napoletani. Non mi piace che alla TV si parli meneghino. Riguardando programmi degli anni 70 scopro che i conduttori e giornalisti non avevano inflessioni. Dei veri professionisti!”
- “E il ” Tutto bene” usato come fastidioso intercalare …..”
- “Al nord non conoscono i congiuntivi..”
- “anche il passato remoto….se parlano di quando erano bambini usano comunque il passato prossimo”
- “Questo vezzo di dire: “settimana prossima” senza l’articolo è una milanesata recente, fino ad un paio di anni orsono non esisteva, è parente stretto di “assolutamente si”, “assolutamente no”, “un attimino”, “piuttosto che” e di tante altre cacofonie utilizzate in quello slang insopportabile da apericena sui navigli che però fa tanto figo e lascia sottintendere chissà quali grandi dinamismo, modernità e fregnacce simili.”
# Una spiegazione dal Comitato per la salvaguardia dei patrimoni linguistici
Nell’analisi della contrapposizione linguistica nord contro sud il CSPL, il Comitato per la Salvaguardia dei patrimoni linguistici, prova a dare una spiegazione di questo fatto: “Sappiamo tutti che in media l’economia del Sud è più povera di quella del settentrione. Pertanto, il fatto che al Nord, grazie ad esempio al maggiore sviluppo economico e all’immigrazione da altre regioni, si sia affermato maggiormente l’uso della lingua italiana ha fatto sì che le lingue regionali del Meridione pur avendo un maggior numero di locutori rispetto a quelle del Nord Italia siano generalmente associate all’arretratezza economica e culturale. Si può dire quindi che anche dal punto di vista linguistico ci sia contrapposizione tra il Nord industrializzato e maggiormente italofono e il Sud.” La conclusione è che: “Questo spiega, ad esempio, il fatto che molti emigrati dal Sud, specialmente in Lombardia, cerchino rapidamente di fare proprio l’italiano regionale del posto, e in particolar modo quello milanese, considerato tra gli “italiani regionali” più prestigiosi del Paese a causa del ruolo economico di Milano.”
FABIO MARCOMIN
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