Per i non milanesi l’espressione “Ambrogino” è un semplice aggettivo. In realtà a Milano significa una cosa sola: “Ambrogino D’Oro”. Ecco qualche curiosità che pochi conoscono sulla massima onorificenza cittadina.
L’AMBROGINO D’ORO: curiosità che pochi conoscono sulla massima onorificenza cittadina
# Il veto del Sindaco
L’Ambrogino d’Oro è la massima onorificenza cittadina assegnata in segno di gratitudine dal comune di Milano a chi dedica la propria vita al bene comune, o meglio: “A tutti gli uomini, le donne, le associazioni, le organizzazioni che hanno dato un contributo speciale alla città” come cita la pagina ufficiale del Comune di Milano. Ci sono due categorie di Ambrogini d’oro: le Medaglie d’oro, assegnabili 30 al massimo ogni anno, e gli attestati di civica benemerenza, 40 al massimo. I premiati sono scelti dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Milano, ma il sindaco ha diritto di veto. La consegna avviene il 7 dicembre in occasione della festa di Sant’Ambrogio, patrono della città, solitamente presso il Teatro Dal Verme.
# L’Ambrogino è una moneta
La tradizione dell’Ambrogino d’Oro sfiora quasi un secolo di storia: ebbe inizio nel 1925 quando ancora c’era il podestà. In origine l’Ambrogino era una moneta, la cui diffusione risale alla Milano del 1300. Infatti è nel periodo che va dalla cosiddetta Prima Repubblica (1250-1310) fino alle emissioni a nome di Ludovico IV di Baviera (1330) che iniziano a circolare i cosiddetti “ambroxinis aureis” o “ambrosini de Melano a carati XXIIII”. Come in altre città, dove vengono introdotti il fiorino (Firenze), il ducato (Venezia) e il genovino d’oro (Genova), si sentiva il bisogno di una moneta propria che attestasse il dominio economico della zona.
L’antico ambrogino d’oro recava da un lato l’effigie di Sant’Ambrogio, dall’altro quella dei santi Gervasio e Protasio, mentre oggi la medaglia assegnata ai vincitori porta lo stemma del Comune di Milano.
# Rifiuti celebri
Nomi noti hanno ricevuto l’Ambrogino d’oro: l’astronauta Samantha Cristoforetti (2012) e Fabiola Gianotti, direttrice del CERN di Ginevra (2012); Aldo, Giovanni e Giacomo (2010), Stefano Boeri (2009), Paolo Maldini (2009), Dolce & Gabbana (2009). Ma il premio è stato anche respinto da personalità di rilievo: Dario Fo nel 1997, nel 2004 fu invece la volta dell’attore Robert De Niro. Il no arrivò anche da parte di Elio e le Storie Tese nel 2008.
Piccola curiosità: tra i vincitori (nel 2019) c’è anche il sito di Milano Città Stato!
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