Lo Shed Pirelli apre le porte a Trisha Baga. Questa artista americana di origine filippina che vive e lavora a New York ha scelto Milano come scenario per la sua prima esposizione in Italia tra passato e futuro.
Anche gli artisti scelgono Milano: Trisha Baga arriva da New York
Location: Hangar Bicocca
E quale contesto poteva essere più appropriato dell’Hangar, esempio tangibile di una città che si proietta al futuro ma con un occhio attento alla storia del suo passato incredibile?
Binomio questo sottolineato, fin da subito, dalla serie di ceramiche raffiguranti oggetti di un quotidiano ormai “storico”: microscopi, stampanti da scrivania, cornici e altri oggetti che diventano parti di un museo ideale, come veri e propri fossili di un passato recente ma lontano, da preservare ormai solo per la loro valenza storica più che per quella funzionale.
Artista poliedrica, Trisha presenta in mostra la molteplicità tematica e materica del suo lavoro in un ampio spazio dove, tra luci soffuse e vuoti profondi, sono collocate le opere, in modo che l’osservatore ci si possa immergere dentro con tutti i sensi, per poi uscirne e continuare altrove la propria ricerca, tassello dopo tassello.
Proiezioni 2D e 3D da non perdere
Cinque proiezioni video in 2D e 3D, format che è un po’ il suo cavallo di battaglia, affrontano i più diversi soggetti accumunati tutti dalla riflessione sul moto. Fin dall’inizio della sua carriera infatti indaga quelli che sono i rapporti tra il corpo (ma non solo) e il movimento attraverso il video, che da dieci anni è il suo principale mezzo espressivo.
La videocamera diventa quindi una porta di congiunzione tra i due mondi dove vive l’uomo moderno: quello naturale e quello digitale dove parallelamente si proietta lo scorrere della sua vita. Come lo diventano i quadri fatti su legno utilizzando semi di sesamo per creare un effetto pixel che riprende nuovamente il tema del binomio tra materia naturale e mondo digitale, gli stessi soggetti raffigurati sono contestualmente figure umane che passeggiano su dune di sabbia e pop-up informatici.
L’esposizione è aperta gratuitamente in Hangar fino al 19 luglio, e merita certamente una visita esplorativa e conoscitiva.
ROBERTO BRACCO
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