Il primo ministro giapponese Yoshihide Suga porrà fine allo stato di emergenza alla fine di settembre. Intanto alcuni Stati europei sono già tornati alla normalità pre-pandemia. La situazione aggiornata.
Anche il GIAPPONE pone FINE all’EMERGENZA COVID
# Giovedì 30 settembre scadrà lo stato di emergenza e non verrà rinnovato nonostante solo il 50% della popolazione vaccinata
Il primo ministro giapponese Yoshihide Suga ha dichiarato che martedì il suo governo prenderà una decisione formale, seguendo le indicazioni di un gruppo di esperti in malattie infettive e altri campi, per porre fine allo stato di emergenza COVID-19 che copre Tokyo e 18 prefetture oltre a un quasi stato di emergenza per otto regioni.
In scadenza giovedì 30 settembre lo stato di emergenza non verrà rinnovato visto il sensibile calo dei contagi. Le parole del premier nipponico: “Il numero di nuovi pazienti con coronavirus è drasticamente diminuito, quindi capisco che la situazione sta migliorando in questo senso”. Ieri 27 settembre sono stati segnalati 1.147 casi di infezione a livello nazionale. Sulla scelta non ha influito invece l’andamento della campagna vaccinale che in Giappone ha raggiunto solo il 50% della popolazione.
Fonte: Agenparl
# Dal Regno Unito alla Svezia, i paesi europei ritornati alla normalità
Diversi Paesi europei sono tornati alla normalità pre-pandemia togliendo tutte le restrizioni e considerando il Covid come una malattia normale, anche con coperture vaccinali differenti. Vediamo le decisioni di Regno Unito, Danimarca, Norvegia e Svezia:
- Il Regno Unito ha fatto marcia indietro sull’introduzione del Green Pass per l’accesso ai locali notturni e ai grandi eventi. Il segretario alla salute Sajid Javid ha motivato la scelta motivando la scelta per l‘alta quota di vaccinati, oltre l’81% dell’intera popolazione Over 16 è già immunizzata con 2 dosi, i test di tracciamento, la sorveglianza e le nuove cure disponibili. Il 19 luglio, nel Freedom Day, erano già cadute tutte le restrizioni.
- La Danimarca è stata la prima nazione in Europa a introdurre il Green Pass ad aprile e la prima a toglierlo il 10 settembre. In quella data sono cadute definitivamente tutte le restrizioni anti-Covid, compreso obbligo di mascherina anche sui mezzi pubblici e distanziamento sociale, con il 75% della popolazione vaccinata.
- Dopo 561 giorni di restrizioni la premier uscente della Norvegia Erna Solber ha annunciato il ritorno alla normalità. Dal 25 settembre è caduto l’obbligo di distanziamento sociale, la mascherina solo sui mezzi pubblici se necessaria, e sono state azzerate le limitazioni di capienza nei locali. Inoltre non saranno più previste quarantene e altre restrizioni per chi entrerà nel Paese dallo spazio Schengen, dal Regno Unito e dalla Svizzera. La campagna vaccinale ha raggiunto il 75% della popolazione.
- Infine la Svezia che fin dall’inizio della crisi ha adottato la strategia di lasciare ai cittadini la libertà di scegliere, non imponendo alcun lockdown, mascherine all’aperto e al chiuso, sia nei locali che nei mezzi pubblici, ma fornendo solo raccomandazioni riguardo il distanziamento sociale e le regole di igiene personale. Non ha mai introdotto nemmeno il Green Pass. Dal 29 settembre verranno tolte le poche misure restrittive introdotte, come le limitazioni di capienza per eventi e altre luoghi di potenziale assembramento, mentre rimarranno le raccomandazioni basilari. La quota di persone vaccinate con due dosi è arrivata al 63,4%.
L’Italia risulta ancora in controtendenza nonostante con la copertura vaccinale sia solo dietro al Regno Unito. Mentre altri paesi considerano il Covid come una normale malattia, l’Italia è stato l’unico Paese ad arrivare all‘introduzione del Super Green Pass, che sarà in vigore dal 15 ottobre e sarà obbligatorio per tutti i dipendenti pubblici e privati, e a un ulteriore rinnovo dello Stato di Emergenza fino a (almeno) il 31 dicembre 2021.
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FABIO MARCOMIN
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