Qualcuno la definì l’Eleonora Duse del teatro dialettale milanese, in realtà Anna Carena, attrice meneghina, diventò celebre per una sua esclusiva ed unica personalità artistica, poco paragonabile ad altre figure della recitazione. La sua popolarità, a livello nazionale, avvenne con “Miracolo a Milano”, il leggendario film di Vittorio De Sica ambientato tra le baraccopoli insediate (allora) nella zona che (oggi) individuiamo tra Città Studi e Lambrate.
ANNA CARENA, la signora Marta in “Miracolo a Milano”
# Il nome d’arte forse ispirato al romanzo di Lev Tolstoj “Anna Karenina”
Nacque a Milano il 30 gennaio 1899. Abitava in via Plinio quando, nel 1916, entra nella compagnia di Annibale Bertone, un attore e regista torinese che si era fatto le ossa con Ermete Novelli. Il vero nome della Carena era Giuseppa Galimberti, probabilmente scelse il nome d’arte ispirandosi al romanzo di Lev Tolstoj, “Anna Karenina”. Dopo l’esperienza con Bertone, passa alla compagnia dell’impresario teatrale Pio Campa e dell’attore Uberto Palmarini: qui Anna ha la possibilità di lavorare con attori di grande calibro e può fare esperienza, in attesa di diventare prima attrice con il gruppo di recitazione guidato da Leo Garavaglia e Franco Schirato (quest’ultimo diventerà l’addetto al doppiaggio in italiano di “Via col vento”). Entra poi nella grande famiglia del teatro dialettale milanese, recita al Principe e crea una propria compagnia proponendo, tra gli altri, spettacoli come “One famiglia de cilapponi”.
# Il debutto al cinema con il ruolo di domestica in “Piccolo Mondo Antico”
Nel dopoguerra la Carena recita con Annibale Ninchi, cugino della popolare Ave, uno dei belli del cinema muto e protagonista (col sonoro) di “Scipione l’Africano”. Nel 1941 è Carlotta la domestica in “Piccolo mondo antico” di Mario Soldati, questo sarà il suo debutto sul grande schermo per una carriera cinematografica che per lei durerà circa trent’anni.
Nello stesso anno è la signora Tilde ne “La fuggitiva”, nel 1942 è la maestra sulla corriera nella commedia “4 passi tra le nuvole”, mentre nel 1951 è la signora Marta in “Miracolo a Milano” di Vittorio De Sica, che le regalerà tanti consensi a livello nazionale.
Mario Landi nel 1953 dirige “Siamo tutti milanesi” e non poteva certo trascurare Anna Carena nella scelta degli attori, le fa ricoprire la parte della Marchesa. La Carena, nel 1963, recita nel film drammatico “Il maestro di Vigevano”, di Elio Petri, mentre l’ultimo suo film sarà “Bianco rosso e…”di Alberto Lattuada nel 1972.
# Ha recitato in 27 film per il grande schermo, le è stato intitolato un giardino di Milano
In tutto ha recitato in 27 film per il cinema, in due sceneggiati televisivi, due radiofonici, oltre alle numerose opere teatrali. Ha lavorato nel dramma teatrale “La monaca di Monza” con il debutto avvenuto a Cesena nel 1967, sotto la regia di Luchino Visconti. E’ diretta anche da Giorgio Strehler ne “L’anima buona di Sezuan”.
Morì a Milano il 15 aprile 1988. In zona Città Studio il 20 giugno 2023 le è stato dedicato lo spiazzo di via Golgi 36, titolato “Giardino Anna Carena (al secolo Giuseppa Galimberti)”. Un tributo dalla città verso un’ attrice talentuosa che ha lasciato un’eredità artistica pesantissima.
FABIO BUFFA
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